Advertisement Skip to content
Giorgetti Su Superbonus, Pnrr

Giorgetti: Domani in CdM nuovo decreto Energia

Sul Superbonus, secondo Giorgetti gli aiuti edilizi stanno generando  “rilevanti maggiori oneri” rispetto alle stime Scostamento di 37,8 mld

Si è svolta questa mattina l’audizione di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze del governo Meloni, davanti le commissioni riunite di Camera e Senato. Materia dell’intervento è stata la Nadef, la Nota di aggiornamento al Documento economico finanziario. Oltre all’attacco al Superbonus è arrivata anche l’apertura alle modifiche al Pnrr.

DOMANI IL NUOVO DECRETO ENERGIA

Anzitutto, però, è arrivata la conferma: “il decreto lo approviamo domani sera”, ha detto Giorgetti. “Con il prossimo decreto-legge saranno confermate anche per il mese di dicembre 2022 le misure che riconoscono, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, pari a una quota delle spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale”, ha aggiunto.

Inoltre sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle aliquote di accisa su benzina, gasolio, GPL e gas naturale impiegati come carburanti; per quest’ultimo sarà confermata fino al 31 dicembre la riduzione dell’IVA al 5%”. Giorgetti ha poi parlato dell’opzione “rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica”, attualmente in fase di valutazione dall’esecutivo.

Le misure in materia energetica serviranno “al finanziamento di interventi di mitigazione degli effetti dell’incremento dei prezzi dei prodotti energetici su famiglie, imprese ed enti, nonché ad altre misure inerenti al settore energia, che il Governo adotterà con decreto successivamente all’approvazione parlamentare della Relazione” in vista dello scostamento.

PNRR, LA SPERANZA DI APPORTARE MODIFICHE

Guardando anche agli scenari europei, Giorgetti ha continuato: “Auspico che queste misure possano a breve essere rafforzate dal pacchetto di proposte della Commissione europea attualmente 22 in discussione, che contiene regole per gli acquisti congiunti di gas, misure di contrasto alla volatilità dei prezzi dell’energia e meccanismi di solidarietà in caso di emergenza per gli approvvigionamenti, nonché la possibilità di introdurre un price cap sulle transazioni di gas. Gli esiti delle riunioni tenute a fine ottobre in ambito europeo hanno evidenziato lo spazio per un accordo che, se raggiunto in maniera tempestiva, potrà contribuire non poco a proteggere famiglie e imprese e salvaguardare la competitività globale dell’Unione europea”.

Ancora: “La discussione in sede Ue sul Repower Eu potrebbbe aprire possibilità revisione attuale quadro Pnrr”, ha detto Giorgetti in risposta alle domande post audizione.

L’ATTACCO AL SUPERBONUS

Ma il duro attacco è arrivato sul Superbonus. “Con l’aggiornamento delle previsioni tendenziali di finanza pubblica sono stati valutati rilevanti maggiori oneri per alcuni bonus edilizi previsti a legislazione vigente rispetto a quanto era stato stimato in sede di adozione delle agevolazioni”.

L’audizione, come detto riguarda la Nadef. “L’incremento, rilevato sulla base delle informazioni aggiornate al 1° settembre, segnala uno 21 scostamento complessivo di 37,8 miliardi di euro sull’intero periodo di previsione. In particolare, per gli anni 2023-2026, i maggiori oneri determinano un maggior onere, con il conseguente peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento. Peraltro, la stima degli oneri per il Superbonus 110% potrebbe subire un ulteriore incremento a fine anno considerando anche i dati al 30 settembre pubblicati da ENEA”, ha detto ancora il ministro.

Sempre sul Superbonus, secondo Giorgetti, gli aiuti edilizi stanno generando  “rilevanti maggiori oneri” rispetto alle stime. L’incremento, sulla base delle informazioni al primo settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione”. Un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno dal prossimo al 2026, “che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento”.

E rispondendo alle domande, ha aggiunto che è allo studio una “revisione di tipo selettivo” del Superbonus “con un’adeguata fase transitoria per evitare di ingarbugliare una situazione già di per sé ingarbugliata”.

 

 

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su