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Per Costa consumi italiani gas in calo. Ma i numeri dicono altro

Intanto Beneamati (Pd) presenta un’interrogazione per avere una risposta sul futuro dell’opera la cui mancata realizzazione rischia di minare la diversificazione e la sicurezza delle fonti di approvvigionamento contravvenendo alla Sen

I consumi italiani di gas? Tutt’altro che in calo stando ai numeri che contraddicono le affermazioni del neo-ministro dell’Ambiente Sergio Costa che qualche giorno fa a Reuters ha detto: “Il fascicolo Tap è sul tavolo e lo stiamo già affrontando, con priorità, considerando chiaramente che siamo al terzo giorno di lavoro appena. Il presupposto è che vista la strategia energetica, visti i consumi di gas in calo, quell’opera oggi appare inutile”.

CONSUMI ITALIANI GAS IN POSITIVO DA 13 TRIMESTRI. NEL 2017 +6,1%

In realtà l’Italia vede il segno positivo sui consumi di gas da ben 13 trimestri consecutivi. Solo lo scorso anno, preso complessivamente nel 2017 i consumi sono aumentati del 6,1% rispetto al 2016 e di ben l’11,6% sul 2015, anno di rottura di una lunga tendenza di contrazioni. Per nove mesi il segno è stato positivo, con gennaio, stretto dal grande freddo, che ha segnato un +22%. Insomma lo scorso anno secondo le elaborazioni di Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, in Italia si sono consumati quasi 74,7 miliardi di mc, 4,3 miliardi in più rispetto al 2016, ma ancora oltre 11 miliardi in meno (il 13,3%), rispetto al massimo di sempre del 2005 che lascia quindi ampi margini per ulteriori incrementi rispetto al periodo pre-crisi.

NEI PRIMI MESI DEL 2018 TENDENZA È 1,8%

Stesso discorso per i primi mesi di quest’anno, in base ai dati del Mise “tendendo presente che ogni singolo mese non è significativo perché su periodi così brevi sono sufficienti un paio di giorni più freddi o più caldi per sposare l’asse dei consumi”, scrive Il Sole 24 Ore sottolineando che a gennaio c’è stato un forte calo con 8,8 miliardi di metri cubi (-20,8% rispetto al gennaio 2017) compensato da una crescita forte in febbraio, 8,9 miliardi di metri cubi pari a +11,9%. A marzo l’Italia ha bruciato 8,2 miliardi di metri cubi pari a una crescita record del +27,1%, ad aprile c’è stata una leggera riduzione dei consumi a 4,7 miliardi di metri cubi (-2,4% rispetto all’aprile 2017)”. Mentre a maggio, anticipa Il Sole24 Ore “l’andamento lascia pensare a una ridiscesa della domanda nell’ordine del 9% ma intanto la tendenza complessiva dei primi quattro mesi dell’anno dice che la domanda del quadrimestre è in crescita del +1,8% rispetto ai primi quattro mesi del 2017”.

CRESCONO ANCHE CONSUMI GPL E GNLgas

Ma non è tutto perché nella recente Assemblea annuale di Assogasliquidi-Federchimica si è evidenziato come siano cresciute le immatricolazioni per le auto alimentate a Gpl (acronimo per Gas di petrolio liquefatti), cresciute lo scorso anni del 27%, portando la quota sul mercato totale al 6,5 per cento. E ci sia stato un vero e proprio boom dei consumi per il Gas naturale liquefatto (Gnl): +50% nel 2017.

MINISTRO COSTA VUOLE RIVEDERE LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

Il ministro Costa ha però deciso di proseguire per la sua strada: “Per la Tap c’è un fascicolo, è una delle mie priorità. Il momento più importante è quello di andare a verificare la valutazione di impatto ambientale, quindi quali sono i termini ambientali della Tap, e questo lo stiamo studiando con i tecnici. Ci stiamo confrontando perché devo capire fino in fondo lo schema di valutazione”, ha detto a margine dell’incontro con la stampa al dicastero.

BENAMATI (PD) PRESENTA INTERROGAZIONE E RICHIAMA LA SEN E LE PAROLE DEL PRESIDENTE BOCCIA: CON TAP SI RAFFORZA DIVERSIFICAZIONE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO E SICUREZZA SISTEMA-GAS ITALIANO ED EUROPEO

Quasi in contemporanea il deputato Pd, Gianluca Benamati, ha presentato una interrogazione parlamentare per chiedere al ministro Costa e a quelli dello Sviluppo economico e per il Sud “quale siano gli orientamenti in merito al futuro del progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP) per la realizzazione del gasdotto che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio direttamente in Europa permettendo all’Italia di diversificare le fonti di approvvigionamento e la sicurezza della tenuta del sistema”. Secondo quanto riferito da diverse agenzie di stampa, spiega Benamati, “il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare avrebbe dichiarato l’inutilità del citato corridoio del gas, sposando la tesi contraria a quella indicata nella SEN, la Strategia energetica nazionale adottata lo scorso novembre che prevede la realizzazione di nuove infrastrutture per l’approvvigionamento di gas e in particolare il TAP che trasporterà circa 10 miliardi di metri cubi di nuovo gas dall’Azerbaijan direttamente in Italia a partire dal 2020 rafforzando così la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la sicurezza del sistema-gas italiano ed europeo”. Inoltre, aggiunge il deputato Pd “nella transizione verso un’energia libera da fonti fossili, il gas naturale riveste un ruolo centrale e anche il Presidente di Confindustria Boccia ha sottolineato che ‘la crescita garantisce la stabilità e non il contrario. Bisogna puntare sulle infrastrutture, per collegare le periferie al centro, il nostro Paese al resto del mondo. Bisogna insistere con il terzo valico, il TAP, la Tav’ e che ‘se passa l’idea che a ogni cambio di governo cambia la strategia infrastrutturale è la nostra credibilità che viene meno’, specie in quell’Europa definita come ‘la nostra casa comune’”.

melendugno tapOGGI INCONTRO TRA RAPPRESENTATI BEI E COMUNE DI MELENDUGNO

In questo quadro è atteso per oggi (14 giugno, ndr) l’incontro in Salento tra una delegazione della divisione Società Civile della Banca Europea per gli Investimenti – che ha accordato un finanziamento per 1,5 miliardi di euro all’opera – con i rappresentanti del Comune di Melendugno ma non dei cittadini che avrebbero voluto presenziare con alcuni avvocati. Una decisione contro cui la stessa Bei ha precisato in una nota che “non ha titolo per negoziare nulla in relazione al merito del progetto (inclusi, tra l’altro, gli aspetti legali), o alle rimostranze individuali delle parti interessate. Quindi, coerentemente con la natura, lo spirito e l’obiettivo dell’incontro, il personale della Bei che vi parteciperà non sarà assistito da consulenti legali”. L’obiettivo dell’incontro, ha specificato la Bei, è quello di “ascoltare e capire le loro istanze personali riguardo al progetto, nonché chiarire ulteriormente il ruolo della Bei quale possibile finanziatore”.

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