Tavares (Stellantis): “Servono incentivi nazionali all’acquisto di auto elettriche”. Breton (Ue): “Incentivi e norme chiare contro la crisi dell’automotive”. I quattro pilastri della strategia green di Ferrovie. AI, semiconduttori, batterie e nucleare saranno centrali per la transizione secondo Hassabis, Nobel per la Chimica. Italgas debutta in Uk. La rassegna Energia
I Governi devono mettere in campo aiuti finanziari per incentivare l’acquisto di auto elettriche, altrimenti difficilmente i mercati andranno verso l’elettrico. È il messaggio lanciato dal Ceo di Stellantis, Carlos Tavares durante la presentazione della nuova piattaforma elettrica Stla Frame, sottolineando il divario di prezzo tra endotermiche e vetture a batteria. Gli incentivi sono un elemento centrale della strategia per superare la crisi dell’automotive europeo anche secondo Thierry Breton, commissario europeo al Mercato Interno e all’Industria. “Bisogna creare un ecosistema di componenti che al momento manca, anche perché c’è una carenza di know-how”, ha aggiunto Breton. Rimaniamo in tema di trasporti, ma su rotaia. La strategia green di Ferrovie si basa su quattro pilastri: installazione di impianti rinnovabili, stoccaggio dell’energia prodotta, progressiva elettrificazione delle reti ferroviarie e efficientamento energetico. Sono i principi alla base del nuovo piano strategico quinquennale della società, il primo del nuovo ad Donnarumma, che sarà definito entro metà dicembre. L’AI giocherà una parte enorme nella transizione, così come nuovi semiconduttori, batterie e la possibilità di controllare la fusione nucleare”. A dirlo è nientemeno che il recente Nobel per la Chimica, Demis Hassabis, in un’intervista a Il Corriere della Sera. Snam ieri ha debuttato sul mercato UK con un’emissione obbligazionaria sustainability-linked dual tranche da circa 1,5 miliardi di euro equivalenti. L’offerta ha raccolto rispettivamente 750 milioni di euro a 7 anni e 600 milioni di sterline a 12 anni. La rassegna Energia.
ENERGIA, TAVARES (STELLANTIS): “GOVERNI DEVONO AIUTARE CHI COMPRA AUTO ELETTRICHE”
“«Il problema principale delle vetture elettriche è l’accessibilità economica, una sfida davvero molto dura. Basta guardare i dati che emergono dai risultati finanziari dei nostri concorrenti per comprendere che è fondamentale. Ciò che ci aspettiamo in questa importantissima transizione è che i governi sostengano i clienti finali». L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, affronta l’argomento durante la presentazione della Stla Frame, una delle quattro piattaforme elettriche globali al centro del piano “Dare Forward 2030″, il piano strategico del gruppo. (…) «Ciò che affermiamo è la necessità di rendere le cose più facili per i clienti finali. Se i governi europei non vogliono aiutare i cittadini nell’acquisto dei veicoli elettrici, allora forse i mercati non si svilupperanno in quella direzione. (…) «Siamo ben posizionati per adattarci a circostanze di mercato diverse»”, si legge su La Stampa.
“Lo ha già detto in altre occasioni ma su questo punto Tavares insiste: «Se non sosteniamo il consumatore, il consumatore non acquisterà veicoli elettrici se non sono al prezzo di quelli termici, il che significa che dobbiamo assorbire il 40% dei costi aggiuntivi, per poterli vendere. I consumatori hanno budget e vincoli forti e ci inviano un messaggio chiaro». Parole a cui, indirettamente, ha risposto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso: «L’anno scorso abbiamo varato un piano incentivi mettendo un miliardo. È stato come svuotare l’oceano con un secchiello (…)». La crisi del settore auto, per il ministro, trova soluzione solo in Europa «nel prendere atto della situazione che è sotto gli occhi di tutti. (…) Il ministro auspica che la commissione «riveda le tappe e le modalità per raggiungere l’obiettivo» e intanto chiede «risorse comuni»”, continua il giornale.
“Ma per Tavares è importante proseguire su questa strada: «Come azienda abbiamo un posizionamento molto chiaro, che credo sia etico per i nostri figli e i nostri nipoti, ovvero contribuire a risolvere il problema del riscaldamento globale. E tutti vediamo le conseguenze di questo tipo di tendenza. Penso che sia importante per noi, per i nostri dipendenti e, soprattutto, per i nostri clienti, essere dalla parte giusta della storia avendo una posizione etica sul nostro contributo alla risoluzione del riscaldamento globale». Una scelta portata avanti nonostante «il mercato non sta reagendo velocemente. Ma per questa incertezza, abbiamo il multienergia».(…) Stellantis ha in programma di investire oltre 50 miliardi di euro nell’elettrificazione per raggiungere gli obiettivi di arrivare entro il 2030 al 100% del mix di vendite con auto Bev in Europa e al 50% con vetture e veicoli commerciali leggeri Bev negli Stati Uniti. (…) Stla Frame è stata progettata per garantire autonomia fino a 1.100 km (690 miglia) con i veicoli elettrici ad autonomia estesa Reev e 800 km (500 miglia) con Bev, una capacità massima di traino di 6.350 kg e un carico utile di 1.224 kg”, continua il giornale.
AUTO, BRETON (UE): “NORME FLESSIBILI E INCENTIVI CONTRO LA CRISI”
Gli incentivi sono un elemento centrale della strategia per superare la crisi dell’automotive europeo anche secondo Thierry Breton, commissario europeo al Mercato Interno e all’Industria. “Bisogna creare un ecosistema di componenti che al momento manca, anche perché c’è una carenza di know-how”, ha aggiunto Breton.
“Per evitare che il settore dell’automotive resti impantanato in una crisi potenzialmente esplosiva, è necessaria maggiore flessibilità nell’applicazione delle norme e bisogna attivare la leva finanziaria, magari anche attraverso gli incentivi, ma a patto che si privilegi l’acquisto di mezzi “Made in EU”. Thierry Breton è stato per cinque anni commissario europeo al Mercato Interno e all’Industria: oggi rivendica di aver lanciato una piattaforma di concertazione con gli attori del settore «che ci permette di monitorare la situazione in tempo reale e accompagnarli verso la transizione». (…) «Sul tavolo ci sono tutti gli strumenti per avere sotto controllo la situazione e prendere rapidamente decisioni informate». Volkswagen ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti in Germania, Audi fermerà l’impianto di Bruxelles: il settore dell’automotive è ufficialmente in crisi? «La transizione dell’automotive è un qualcosa di assolutamente enorme e inedito per un settore industriale. (…) «Nel quadro di questo processo, avevamo fissato dei criteri, “Key performance indicators”, in termini di vendita di mezzi elettrici, di infrastrutture di ricarica, di capacità della generazione elettrica, di fabbricazione delle batterie. Su quest’ultimo punto, per esempio, ci sono difficoltà. Bisogna creare un ecosistema di componenti che al momento manca, anche perché c’è una carenza di know-how»”, si legge su La Stampa.
“Lo ha già detto in altre occasioni ma su questo punto Tavares insiste: «Se non sosteniamo il consumatore, il consumatore non acquisterà veicoli elettrici se non sono al prezzo di quelli termici, il che significa che dobbiamo assorbire il 40% dei costi aggiuntivi, per poterli vendere. I consumatori hanno budget e vincoli forti e ci inviano un messaggio chiaro». Parole a cui, indirettamente, ha risposto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso: «L’anno scorso abbiamo varato un piano incentivi mettendo un miliardo. È stato come svuotare l’oceano con un secchiello (…)». La crisi del settore auto, per il ministro, trova soluzione solo in Europa «nel prendere atto della situazione che è sotto gli occhi di tutti. (…) Il ministro auspica che la commissione «riveda le tappe e le modalità per raggiungere l’obiettivo» e intanto chiede «risorse comuni»”, continua il giornale.
“Ma per Tavares è importante proseguire su questa strada: «Come azienda abbiamo un posizionamento molto chiaro, che credo sia etico per i nostri figli e i nostri nipoti, ovvero contribuire a risolvere il problema del riscaldamento globale. E tutti vediamo le conseguenze di questo tipo di tendenza. Penso che sia importante per noi, per i nostri dipendenti e, soprattutto, per i nostri clienti, essere dalla parte giusta della storia avendo una posizione etica sul nostro contributo alla risoluzione del riscaldamento globale». Una scelta portata avanti nonostante «il mercato non sta reagendo velocemente. Ma per questa incertezza, abbiamo il multienergia».(…) Stellantis ha in programma di investire oltre 50 miliardi di euro nell’elettrificazione per raggiungere gli obiettivi di arrivare entro il 2030 al 100% del mix di vendite con auto Bev in Europa e al 50% con vetture e veicoli commerciali leggeri Bev negli Stati Uniti. (…) Stla Frame è stata progettata per garantire autonomia fino a 1.100 km (690 miglia) con i veicoli elettrici ad autonomia estesa Reev e 800 km (500 miglia) con Bev, una capacità massima di traino di 6.350 kg e un carico utile di 1.224 kg”, continua il giornale.
TRASPORTI, QUATTRO STRATEGIE PER TRANSIZIONE GREEN FERROVIE
“La direzione definitiva arriverà nel nuovo piano strategico quinquennale, atteso entro metà dicembre, il primo firmato dall’ad Stefano Donnarumma, che considera prioritaria l’esigenza per il gruppo Fs di produrre l’energia per far viaggiare i propri treni. Non solo attraverso la valorizzazione o riconversione di parte dei propri asset con l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ma anche mediante lo stoccaggio, per non disperdere l’energia prodotta in frenata. Un doppio binario sul quale Donnarumma è intenzionato ad accelerare considerato il suo solido trascorso di manager nel mondo dell’energia, prima come ad di Acea e poi di Terna. Il motivo è chiaro: Ferrovie è il primo consumatore di energia del Paese con un fabbisogno annuo pari a circa il 2% della domanda. Non a caso, la strategia energetica di Fs – che ha creato all’interno della controllata Rfi una direzione Energy per presidiare questa partita – affianca allo shift modale (la promozione del trasporto passeggeri e merci via treno o con soluzioni intermodali) altri tre pilastri strettamente legati: il phase out dei combustibili fossili, con la progressiva elettrificazione delle reti ferroviarie e l’utilizzo di carburanti alternativi, l’efficientamento energetico e la produzione di energie rinnovabili. (…) Altri impianti sono poi sorti presso stazioni e stabilimenti del gruppo, come il parco fotovoltaico realizzato nell’officina Manutenzione Ciclica Locomotive di Foligno: qui è nato un impianto da 1,070 kilowatt con un investimento da 2,2 milioni di euro. Sui tetti di un capannone di Milano Martesana sono stati invece installati dei pannelli solari, mentre nei pressi della stazione di Arezzo è prevista l’entrata in funzione di uno dei piccoli impianti realizzati nei parcheggi (20 kW”, si legge su Il Sole 24 Ore.
“Accanto agli stabilimenti, c’è poi il capitolo delle grandi stazioni, a partire da Milano Centrale che, a fronte di un investimento da 3,5 milioni di euro, ha visto ridurre il consumo di gas del 70% (pari a 1.800 tonnellate di CO2 in meno) con un taglio della bolletta di 800mila euro l’anno, grazie alla dismissione della storica centrale termica a vapore sostituita da pompe di calore di nuova generazione ad alta efficienza e da due caldaie a condensazione a supporto. Un passo importante per la svolta green di Milano Centrale, il cui fabbisogno di energia elettrica è già interamente coperto da fonti rinnovabili certificate con garanzie d’origine. Roma Termini ha invece avviato i lavori per un impianto fotovoltaico che interesserà una porzione di 5mila metri quadri della copertura del parcheggio sopra i binari: investimento da 2,5 milioni per 1.062 pannelli ad alta efficienza che genereranno una potenza di circa 0,5 Megawatt di picco e che copriranno il 7% del fabbisogno. Passaggi importanti quindi, che, nel caso di Milano Centrale, potranno essere replicati in altre stazioni di Gs Rail, la quale punta a raggiungere il 7% di autonomia elettrica per la sua rete rispetto ai consumi attuali. (…) dai nuovi Pop e Rock, finanziati con i green bond, che permettono di ridurre del 30% i consumi rispetto ai treni della generazione precedente, ai Blues, caratterizzati da una tecnologia ibrida a tripla alimentazione (diesel, elettrica e a batteria) che contiene del 50% il consumo di carburante. Mentre, sul versante dell’alimentazione,(…) A conferma della volontà di Fs di accelerare sul percorso che porta allo zero netto. Anche in casa delle controllate, come Busitalia, dove due anni fa è stato lanciato un piano di rinnovo della flotta per introdurre nuovi autobus più sostenibili. Un assist in più per il cambio di passo del gruppo.”, continua il giornale.
ENERGIA, HASSABIS (NOBEL CHIMICA): “IA CENTRALE PER CLIMATE CHANGE, SERVIRANNO BATTERIE E NUCLEARE”
“Intanto, una critica già attuale è che l’AI consumi troppa energia. «Credo che i benefici dell’AI supereranno anche questo problema. Al momento, i tentativi di risoluzione del cambiamento climatico sono principalmente geopolitici: ma credo occorrano anche soluzioni tecniche, e su questo l’AI giocherà una parte enorme. Nuovi semiconduttori, o batterie: ma anche la possibilità di controllare la fusione nucleare”, spiega Demis Hassabis, Premio Nobel per la Chimica, in un’intervista a Il Corriere della Sera.
NUOVA EMISSIONE 1,5 MILIARDI E DEBUTTO MERCATO UK DI SNAM
“Snam ha chiuso ieri un’emissione obbligazionaria sustainability-linked dual tranche per un importo di circa 1,5 miliardi di euro equivalenti. L’offerta ha raccolto rispettivamente 750 milioni di euro a 7 anni e 600 milioni di sterline a 12 anni, con quest’ultima tranche che segna il debutto sul mercato britannico del gruppo guidato da Stefano Venier. Entrambe le tranche sono legate agli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 di Snam, che sono ribaditi nel Transition Plan presentato al mercato di recente. Nonostante un contesto geopolitico ancora complesso, l’emissione ha registrato una domanda pari a circa tre volte l’importo offerto, a conferma della fiducia degli investitori nella strategia di Snam e nel suo impegno per la sostenibilità e la riduzione delle emissioni. L’operazione è strutturata su due tranche: 1) 750 milioni di euro a 7 anni a un tasso fisso del 3,375% (scadenza al 26 novembre 2031), con un prezzo di emissione fissato a 99,284% e rendimento effettivo alla scadenza pari a 3,492%; 2) 600 milioni di sterline a 12 anni a un tasso fisso del 5,750% (scadenza al 26 novembre ), con un prezzo di emissione a 99,512% e rendimento effettivo alla scadenza pari a 5,807%.
«L’emissione obbligazionaria dual-tranche sustainability-linked rappresenta un momento cruciale per Snam, che ha saputo attingere con successo ai mercati in euro e sterlina – spiega al Sole 24 Ore il cfo di Snam, Luca Passa”, continua il giornale.
Questa operazione non solo rafforza il nostro bilancio, essendo volta a coprire i piani di finanziamento per il 2025, ma consolida anche la nostra flessibilità strategica nell’ottenere finanziamenti a lungo termine in diverse valute». Le due tranche, aggiunge ancora Passa, «sono inoltre allineate agli obiettivi climatici di Snam, con l’impegno a ridurre le emissioni di CO2 come parte della nostra strategia di sostenibilità”, continua il giornale.