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Terna, tutti i dettagli del piano strategico 2018-2022

Terna approva i conti del 2017 e lancia il piano strategico per il prossimo quinquennio 2018 – 2022. Articolo di Nicola Chipa

 

Nella cornice milanese del Museo della Scienza e della Tecnologia, il management di Terna presenta le sue idee per lo sviluppo e la crescita per i prossimi 5 anni.

DIGITALIZZAZIONE, SVILUPPO E RESILIENZA

Terna “I positivi risultati economico-finanziari raggiunti dal gruppo nel 2017 hanno permesso di riconoscere dividendi crescenti ai nostri azionisti, gettando le basi per il nostro piano strategico nei prossimi 5 anni” afferma l’AD Luigi Ferraris.

Obiettivi ambiziosi, quelli di Terna, da raggiungere attraverso l’accelerazione degli investimenti lungo tre chiare direttrici: innovazione, digitalizzazione e maggiore efficienza operativa.

In buona sostanza l’azienda sviluppa la sua strategia per il prossimo quinquennio seguendo la strada già indicata dalla Conferenza ONU di Parigi, adottata anche dall’Unione Europea con il suo Clean Energy Package e dall’Italia nella Strategia Energetica Nazionale. Le parole chiave sono: decarbonizzazione, sostenibilità e diffusione delle disponibilità di energia da fonti rinnovabili.
“È necessario tornare alla cultura della produzione e abbandonare quella dello spreco” asserisce Catia Bastioli presidente di Terna, “perché, come dice Ban Ki-Moon ex segretario dell’ONU, non abbiamo un piano B, dato che non esiste un pianeta B”.

INVESTIRE SULL’ITALIA

Per quanto riguarda le attività regolate, il Piano Strategico prevede il potenziamento della rete elettrica in Italia, paese che resta al centro del business del gruppo. Gli investimenti nel paese raggiungeranno nel 2020 i 5,3 miliardi di euro, pari al 30% in più rispetto al quinquennio precedente. Il 70% dei nuovi investimenti sarà sostenibile.
Il rinnovo delle reti, una maggiore efficienza operativa, la posa di ulteriore fibra ottica e l’aumento della sicurezza e della stabilità del sistema sono gli altri elementi cardine del piano. Pur restando il Belpaese il core business, verranno anche privilegiate le interconnessioni internazionali, in particolare quelle con la Francia e il Montenegro.

AVANTI CON IL DIGITALE

L’impulso alla digitalizzazione del sistema Terna è una delle scommesse dell’azienda per i prossimi 5 anni. Attraverso soluzioni digitalmente innovative sarà possibile, secondo il management dell’azienda, esercitare maggiori funzioni di controllo e di diagnostica sulle reti, accrescendo contemporaneamente la loro sicurezza e affidabilità in ottica di erogazione di flussi energetici.

Crescenti investimenti sul capitale umano caratterizzeranno la prossima fase, “per esempio attraverso importanti partnership accademiche con l’Università di Stanford in America e con la Luiss di Roma”, illustra Ferraris.

OBIETTIVO LEADERSHIP

Nel novero delle attività non regolate, Terna punta con il suo piano strategico a diventare uno dei principali Energy Solution Provider attivi sul mercato, offrendo un’ampia gamma di servizi alle imprese. Continua il presidio dell’azienda nel settore TLC e contemporaneamente si realizzeranno ulteriori interconnector per facilitare il trading energetico.

RAFFORZAMENTO INTERNAZIONALE

TERNA“L’approccio prudenziale sui mercati internazionali”, dichiara Agostino Scornajenchi, CFO dell’azienda, “ ci ha permesso di raggiungere una posizione finanziaria particolarmente solida nel passato quinquennio, e di far sì che i dividendi agli azionisti fossero vantaggiosi”. Guardando alla prossima fase, Terna non nasconde il suo impegno a fianco dell’Italia per rendere il paese il principale hub energetico tra il continente europeo e il bacino del Mediterraneo.
Continua in parallelo l’esecuzione dei progetti in corso in America Latina, in primis in Brasile, ma anche in Uruguay e in Perù.

UN PIANO PARTICOLARMENTE SFIDANTE

“È un piano ambizioso, ma completamente in linea con i trend mondiali e con lo scenario in cui operiamo, quello europeo e del Mediterraneo”, continua l’AD.
Rimangono aperte alcune sfide per il futuro, che riguardano in particolare “la capacità di energy storage, il miglioramento dell’efficienza e della resilienza delle reti, l’ulteriore impulso alle rinnovabili. Siamo consapevoli che possiamo fare di più e meglio”, chiosa Ferraris.
Tuttavia, alla luce degli obiettivi tracciati per il prossimo quinquennio, l’azienda assicura una crescita costante, che in particolare consentirà tra il 2018 e il 2020 un aumento medio annuo del 6% dei dividendi di competenza.

Nicola Chipa

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