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Turchia

Tra Turchia e Cipro il gasdotto rivale di EastMed

Il ministro turcocipriota dell’economia e dell’energia Hasan Tacoy ha rivelato l’esistenza di un progetto alternativo per un gasdotto tra Turchia e Repubblica turca di Cipro settentrionale

La reazione della Turchia e della Repubblica turca di Cipro settentrionale alla firma dell’accordo sul gasdotto EastMed, il 2 gennaio ad Atene tra Grecia, Repubblica di Cipro e Israele, è stata prevedibile.

LA REAZIONE TURCA E TURCO-CIPRIOTA ALL’ACCORDO SULL’EASTMED

Da una parte, le autorità turche e turco-cipriote hanno lamentato la volontà dei loro rivali di escluderli dallo sfuttamento delle risorse fossili mediterranee. Dall’altra, hanno evideenziato come da un punto di vista economico il progetto non è sostenibile: la lunghezza di 1900 chilometri, in più a una profondità elevata, renderebbe il gas cipriota e israeliano (probabilmente, anche egiziano) eccessivamente costoso sui mercati europei, sicuramente più di quello già fornito dalla Russia o sotto forma di gas naturale liquefatto da altri produttori come gli Stati Uniti.

Firmando un accordo per la delimitazione delle rispettive zone economiche esclusive – prorio dove l’EastMed dovrà passare – con il governo libico di Tripoli, Ankara ha ulteriormente esplicitato la volontà di ostacolare con ogni mezzo a disposizione questo progetto, che se realizzato porterebbe all’isolamento sia politico sia economico della Turchia nel Mediterraneo orientale.

LA PROPOSTA DI UNA GASDOTTO ALTERNATIVO

Soprattutto, già a fine novembre nel corso di una conferenza a Cipro, il primo “Simposio sull’energia nel Mediterraneo orientale” organizzato dall’università tecnica del Medio Oriente (METU), il ministro turcocipriota dell’economia e dell’energia Hasan Tacoy ha rivelato l’esistenza di un progetto alternativo per un gasdotto tra Turchia e Repubblica turca di Cipro settentrionale. Gli approfondimenti in corso sono poi stati confernati dal suo omologo turco, Fatih, Donmez.

La condotta sottomarina collegherebbe l’isola alla terraferma anatolica, nella regione di Mersin. Sarebbe lunga 80 chilometri, verrebbe costruita in parallelo alla pipeline già esistente – è sospesa, a 250 metri di profondità – che consente di trasportare acqua potabile dalla Turchia a Cipro. Secondo quanto auspicato da Tacoy, andrebbe a innestarsi alla rete turca esistente rifornita dal TANAP e dal TurkStream.

LUNGHEZZA E COSTI DEL PROGETTO

La lunghezza di questo possibile gasdotto è irrisoria, rispetto all’EastMed: appena 80 chilometri contro 1900. Ovviamente, i costi per la sua costruzione sarebbero molto più contenuti: così da rendere il prezzo del gas più competitivo per gli acquirenti europei.

Non sono stati resi noti ulteriori dettagli, né tecnici né sui costi previsti, se non la volontà di metterlo in funzione – nel caso il progetto EastMed andasse avanti – entro il 2025. Questa data è stata scelta non tanto in virtù dei tempi necessari a costruire la condotta sottomarina quanto di scadenze altrui.

PRONTO PER IL 2025 E PER IL GAS CIPRIOTA

Tra 5 anni, infatti, è prevista l’entra in produzione del giacimento di gas cipriota Afrodite, sviluppato da Noble e Shell, che andrebbe a rifornire l’EastMed. Il messaggio è molto chiaro: il gasdotto tra Turchia e Cipro sarebbe già pronto, con costi sensibilmente più bassi e difficoltà geopolitiche azzerate – sempre che Turchia, Grecia, Israele e tutti i ciprioti decidano di cooperare.

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