Skip to content
transizione 5.0

Transizione 5.0, stop ai bonus: fondi esauriti, imprese in lista d’attesa

La dote del PNRR per il piano è stata drasticamente tagliata da 6,3 a 2,5 miliardi di euro. Le aziende che presenteranno domanda da oggi finiranno in una “lista d’attesa”, accedendo all’incentivo solo in caso di rinunce da parte di chi ha già prenotato il credito.

Fondi esauriti, rubinetti chiusi. Il piano Transizione 5.0, la misura cardine del PNRR per spingere le imprese verso la duplice transizione digitale ed ecologica, arriva a un capolinea tanto improvviso quanto problematico. Con un decreto firmato dal Direttore Generale Paolo Casalino, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha decretato ufficialmente l’esaurimento delle risorse, avendo raggiunto la soglia di 2,5 miliardi di euro di crediti d’imposta prenotati. Uno stop che getta nell’incertezza numerose aziende che avevano già avviato i loro progetti di investimento.

IMPRESE IN LISTA D’ATTESA, BONUS CONGELATO

Da oggi, le imprese potranno continuare a presentare le comunicazioni di prenotazione del credito sul portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ma il meccanismo cambia radicalmente. Invece della conferma, le aziende riceveranno una “ricevuta di indisponibilità delle risorse”, finendo di fatto in una lista d’attesa. L’accesso al beneficio fiscale diventerà concreto solo qualora si liberassero fondi, a seguito di rinunce o di una riduzione degli investimenti previsti da parte delle imprese che si sono prenotate in tempo. In tal caso, il GSE procederà a sbloccare le pratiche seguendo un rigoroso ordine cronologico di presentazione.

GSE, SOSPENSIONE TEMPORANEA DELL’OPERATIVITÀ DEL PORTALE

“Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato in data odierna sul proprio sito web il decreto direttoriale per il tramite del quale ha attestato il raggiungimento del limite previsto in riferimento alla rimodulazione delle risorse disponibili per la misura Transizione 5.0”, ha comunicato il Gse. “Rientrano comunque nella disponibilità di detta misura tutte le richieste già inviate al GSE e per le quali è stata fornita dallo stesso Gestore una ricevuta di conferma di avvenuta prenotazione del credito di imposta – ha chiarito la nota -. Le richieste inviate al GSE per le quali non è stato ancora definito un esito specifico, ivi incluse quelle per le quali sono in atto interlocuzioni con le imprese, si intendono in ogni caso trasmesse secondo il proprio ordine temporale e, nell’eventualità di nuova disponibilità delle risorse, lo stesso Gestore ne darà comunicazione all’impresa”. Tutto ciò premesso, “al fine di implementare correttamente le novità introdotte dal decreto in oggetto, il GSE ha previsto la temporanea chiusura del Portale Area Clienti Transizione 5.0”.

LA REVISIONE DEL PNRR E IL TAGLIO DA 3,8 MILIARDI

La chiusura anticipata non è dovuta a un’esplosione incontrollata delle richieste, ma a una precisa scelta politica concordata con la Commissione Europea. La dotazione iniziale del piano, fissata a 6,3 miliardi di euro, è stata drasticamente ridotta a 2,5 miliardi in seguito alla recente rimodulazione del PNRR. Il governo, constatando un avvio più lento del previsto, ha preferito dirottare i restanti 3,8 miliardi verso altre misure del Piano, lasciando però le imprese a fare i conti con un orizzonte temporale e finanziario improvvisamente ridotto.

L’INCERTEZZA PER LE AZIENDE E LA CORSA CONTRO IL TEMPO

Questo stop repentino, a soli due mesi dalla scadenza naturale del piano fissata a fine anno, crea un forte clima di incertezza. Molte imprese, incoraggiate anche dalle recenti semplificazioni procedurali, avevano avviato i loro investimenti programmando di completare le pratiche a ridosso della fine del 2025. Sono numerose anche le società di consulenza che hanno raccolto interi “pacchetti” di progetti, ma che non hanno ancora finalizzato le comunicazioni al GSE, spesso in attesa dei dati certificati sul risparmio energetico. Tutte queste realtà ora si trovano spiazzate.

IL GOVERNO CERCA UNA SOLUZIONE DI SALVAGUARDIA

Consapevoli delle difficoltà generate da questa chiusura improvvisa, i tecnici del Ministero delle Impresee del Made in Italy sono al lavoro per individuare una possibile “soluzione di salvaguardia”, sottolinea Il Sole 24 Ore. L’obiettivo è trovare un modo per tutelare le imprese che, pur avendo avviato gli investimenti facendo affidamento sulle regole iniziali, rischiano ora di rimanere escluse dagli incentivi.

SGUARDO AL FUTURO: IL NUOVO PIANO 2026 E IL RITORNO AGLI AMMORTAMENTI

Mentre si chiude il capitolo del piano attuale, si attende già la partenza di una nuova versione di Transizione 5.0 nel 2026. Come scrive Il Sole 24 Ore, la misura, inserita nel disegno di legge di bilancio, avrà una dote di 4 miliardi e segnerà un cambiamento significativo: si tornerà infatti al meccanismo dei maxi ammortamenti, abbandonando quello dei crediti d’imposta. Il MIMIT punta ad accelerare i tempi, anticipando le norme attuative direttamente tramite emendamenti parlamentari per evitare i ritardi che hanno penalizzato il piano in scadenza.

DD_esaurimento_risorse_Transizione_5.0_signed

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su