La transizione energetica e il Pnrr rappresentano due importanti occasioni di sviluppo per il nostro Paese. Chi c’era e cosa si è detto durante “Missione Italia” di Anci
La transizione energetica non sarà una passeggiata di salute, ma neanche una rovina per l’industria europea e italiana. Infatti, il dispendioso percorso verso un sistema energetico globale più green rappresenta un’importante opportunità di crescita economica e sviluppo. Capacità di adattamento, collaborazione tra pubblico e privato, soluzioni energetiche innovative giocheranno un ruolo cruciale in questa partita. È quanto emerso nel corso della due giorni “Missione Italia”, organizzato da Anci.
TRANSIZIONE ENERGETICA, IL POTENZIALE DI CRESCITA
La transizione energetica racchiude in sé un importante potenziale di crescita economica e di sviluppo tecnologico e competitivo. Infatti, può contribuire all’introduzione di modelli di business innovativi e la creazione di nuovi mercati e migliori condizioni di vita. L‘Italia rappresenta un mercato importantissimo e la transizione energetica è la più grande opportunità tecnologica per il nostro Paese, ha sottolineato Salvatore Pinto, Presidente di Axpo Italia, nel corso del panel intitolato “Transizione energetica: un’opportunità di crescita e innovazione per i territori”.
“La transizione richiede capitali importantissimi, ma la collaborazione virtuosa tra realtà private trova alcune applicazioni molto concrete. Ogni comunità energetica è un laboratorio di tecnologie digitali. L’energia è la base dell’economia, se la possiedi permetti di produrre a prezzi ragionevoli e attrai nel tuo Paese le aziende energivore. Serve una consapevolezza generalizzata, in questo senso l’attività di educazione e sensibilizzazione le comunità sull’importanza di un consumo energetico consapevole portata avanti da Axpo insieme a tanti Comuni è un segnale di grande ottimismo. Agli inizi del 2024 siamo entrati a far parte di un progetto su scala commerciale per la produzione di green hydrogen in Abruzzo attraverso cui si produrranno più di 12 tonnellate di idrogeno al giorno”, ha aggiunto il presidente di Axpo Italia.
Un quadro in cui le Fondazioni bancarie e le casse di risparmio avranno un ruolo cruciale per “far succedere le cose”, ha sottolineato Giuseppe Morandini, Vicepresidente ACRI.
PNRR E CRESCITA
La crescita dovrebbe rappresentare la stella polare anche degli investimenti dell’Unione Europea, secondo Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.
“L’Unione europea dovrà costruire dinamiche analoghe al Next Generation Eu per affrontare la transizione verde e digitale» e premiare ancora gli investimenti orientati alla crescita. Un metodo che auspico diventi la regola nell’attuazione e nella spesa della Pubblica amministrazione”.
Investimenti su cui regna ancora l’incertezza. Infatti, da gennaio partirà la nuova governance fiscale comunitaria, ma bisognerà attendere per conoscere tutti i dettagli e vederne gli effetti.
Puntare sugli investimenti che favoriscono la crescita potrebbe aiutare anche a sbloccare il contatore della spesa dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fermo a 49,5 miliardi, 3,9 miliardi in più rispetto a fine 2023. 30 miliardi riguardano i crediti di imposta automatici per i bonus edilizi e gli incentivi alle imprese.
Gli investimenti pubblici veri e propri, invece, ammontano appena a 20 miliardi circa, secondo il censimento ufficiale della piattaforma ReGis. Cresce così anche la montagna di spesa necessaria per completare tutti gli interventi del Piano entro la scadenza del 30 giugno 2026. Un aiuto arriverà dalla recente approvazione del dl Transizione 5.0, che mette in campo 6,3 miliardi da crediti d’imposta.
PNRR, L’ECCEZIONE DEI COMUNI
L’unica eccezione sono i conti comunali. Infatti, il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, ha spiegato che nel 2023 gli investimenti locali sono ammontati a 17,1 miliardi, il doppio rispetto agli 8,7 miliardi del biennio 2017-2018. Nel primo semestre di quest’anno hanno raggiunto quota 8,64 miliardi, +31,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un trend favorito dal Pnrr e dai finanziamenti per le piccole e medie opere.
“I comuni, ricordo, arrivano da una stagione di fortissimi tagli delle risorse umane che ha caratterizzato l’ultimo decennio, con più del 25% in meno e soprattutto nel settore tecnico, fondamentale per il PNRR. Nonostante questo c’è una capacità di reazione davvero straordinaria a questa sfida epocale”, ha sottolineato Alessandro Canelli, presidente IFEL e sindaco di Novara.