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transizione climatica

Economia circolare e nuove energie: Trevi laboratorio della transizione italiana

Alla nona edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare di Trevi istituzioni, imprese e mondo della ricerca hanno discusso di PNRR, filiere produttive e geopolitica energetica

La transizione ecologica non è un punto d’arrivo, ma un percorso che cambia volto insieme al mondo. È il messaggio che ha attraversato la seconda giornata della nona edizione delle *Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare*, organizzate da Globe Italia e WEC Italia, che ieri hanno portato a Trevi istituzioni, imprese, ricercatori e osservatori internazionali confrontandosi su temi che hanno spaziato dall’economia circolare alle comunità energetiche rinnovabili, dalle nuove tecnologie green alla geopolitica del Mediterraneo.

Transizione senza punto d’arrivo

“Non esiste un traguardo definito – la transizione evolve con i bisogni del Paese”, ha sottolineato Vannia Gava, ricordando gli investimenti del PNRR per nuovi impianti di trattamento rifiuti e la riduzione dell’uso delle discariche. “Sarà compiuta quando cittadini e imprese la vivranno come un’opportunità reale”, ha aggiunto.

Laura D’Aprile ha puntato invece sull’urgenza di norme capaci di rafforzare le filiere produttive: dal tessile alle plastiche, passando per incentivi alle materie riciclate e bandi più accessibili alle PMI. “Molte imprese non colgono ancora queste opportunità – il rischio è che risorse preziose restino inutilizzate”, ha avvertito.

Porti e infrastrutture al centro

Sul fronte logistico, Tullio Ferrante ha ricordato l’impatto strategico dei porti, dove transita una quota significativa dei rifiuti industriali destinati al riciclo. “Abbiamo stanziato fondi per l’elettrificazione e per sostenere i costi del trasporto marittimo, ma serve un confronto costante con gli operatori”, ha dichiarato.

Energia, regole e PMI

Dal Mase, Giovanni Di Scipio ha annunciato un testo unico per semplificare la normativa sugli impianti rinnovabili, mentre Luca Squeri (Commissione Attività Produttive) ha lanciato l’allarme sul costo dell’energia per le PMI: “Serve una visione di lungo periodo e più attenzione alle piccole imprese”.

Diverse le voci parlamentari intervenute: Raffaele Nevi ha richiamato l’Europa a trovare una via autonoma tra Stati Uniti e Cina; Alberto Pandolfo ha chiesto di superare le divisioni politiche; Massimo Milani ha ricordato i primati italiani sul riciclo, invocando un rafforzamento del Mase; Patty L’Abbate ha insistito sulla creazione di un vero mercato delle materie prime seconde, accelerando decreti attuativi e autorizzazioni.

Mediterraneo e geopolitica dell’energia

Il Mediterraneo come snodo geopolitico è stato al centro di un panel con Stefano Besseghini (MED-REG): “L’Europa ha bisogno di tutto il Mediterraneo – occorrono regole comuni e azioni concrete per costruire nuove relazioni”.

Dall’Arabia Saudita, Haider Abdulaal Al Abdulaal ha illustrato la strategia per affrontare il trilemma energetico – sicurezza, sostenibilità e accessibilità – ribadendo che lo sviluppo delle persone resta il pilastro della transizione. Uno sguardo che si proietta già al World Energy Congress 2026 di Riyadh.

Dialogo e reti: la forza di Trevi

Per Matteo Favero, presidente di Globe Italia, le *Giornate* sono “il culmine di un lavoro che unisce oltre cento interlocutori tra istituzioni, imprese e società civile, perché solo dal dialogo possono nascere soluzioni concrete”.

Un impegno condiviso da Michele Vitiello, segretario generale WEC Italia: “Abbiamo consolidato la collaborazione con le istituzioni grazie al nostro network multi-energy e multi-stakeholder”.

Il Mediterraneo come cerniera, l’economia circolare come leva, le comunità energetiche rinnovabili come strumento. A Trevi la transizione non è “finita”: è un cantiere aperto, che chiede visione politica, competenze industriali e la capacità di trasformare obiettivi in opportunità.

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