La controversia risale al 2015 e riguarda la formula del prezzo e la rimozione dello uno sconto incluso nel contratto di fornitura
La Corte d’Appello svedese di Svea ha respinto l’appello presentato dall’importatore turco Akfel Gaz nei confronti di Gazprom confermando il lodo del tribunale arbitrale di Stoccolma, che nel novembre 2018 aveva affermato che il colosso russo avrebbe dovuto adeguare la formula del prezzo e rimuovere uno sconto incluso nel contratto di fornitura con Akfel Gaz.
IL NODO
Akfel Gaz, uno dei maggiori importatori indipendenti della Turchia, ha impugnato il lodo, insistendo sul fatto che il tribunale arbitrale aveva gestito la richiesta di Gazprom in modo errato. La controversia risale al 2015 quando, in base al contratto di fornitura firmato da Akfel Gaz con Gazprom nell’agosto 2012, le parti avevano il diritto di richiedere una revisione del prezzo tra il 1 gennaio 2015 e l’8 dicembre 2015. Il prezzo implicito nel contratto era indicizzato al petrolio e calcolato secondo una formula.
L’8 dicembre 2015 Gazprom ha notificato ad Akfel Gaz la sua intenzione di eliminare uno sconto precedentemente incluso nel contratto e di aumentare il prezzo base all’importazione. Nella sua richiesta scritta di rettifica, Gazprom ha fatto riferimento al calo del prezzo del greggio Brent. Dopo che Gazprom ha richiesto un adeguamento del prezzo, le parti hanno raggiunto un accordo supplementare per un prezzo provvisorio per il 2016.
Tuttavia, non è stato raggiunto alcun accordo per il periodo successivo al 2016 e Gazprom ha ribadito la sua richiesta per l’eliminazione dello sconto e l’aumento del prezzo base. Poiché le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo, Gazprom ha avviato un procedimento arbitrale contro Akfel Gaz e il tribunale assegnato a suo favore nel 2018.