Chip per l’elettronica e l’automotive sempre più introvabili e costosi. Tsmc annuncia rincari fino al 20%
La carenza di chip innescata dalla pandemia Covid sta mettendo in ginocchio molti settori industriali, come l’elettronica e l’automotive. Ad esempio, le principali case automobilistiche globali sono state spesso costrette a rallentare o addirittura bloccare la produzione di auto per settimane, vedi General Motors, Toyota e Volkswagen.
Rincari in vista per i consumatori finali?
TSMC: CHIP PIU’ CARI FINO AL 20%
Nuove brutte notizia giungono da Est, con la Tsmc intenzionata ad aumentare fino al 20% i prezzi dei microchip. Il priù grande produttore al mondo di chip ha annunciato che alzerà i prezzi fino al 10% per i chip più avanzati e fino al 20% per quelli meno avanzati utilizzati dalle case automobilistiche.
Secondo il Wall Street Journal, i nuovi prezzi dovrebbero essere applicati anche ai grandi clienti, tra cui Apple, AMD, Nvidia e Qualcomm, verso fine anno o dal 2022.
NIENTE PIU’ SCONTI
Visto che la Taiwan Semiconductor Manufacturing Co vanta una quota di mercato del 31% a livello globale, si preannunciano rincari sui prodotti finali quindi anche su pc e smartphone.
A marzo del 2021 la società taiwanese aveva annunciato che a causa del rincaro delle materie prime non avrebbe più praticato sconti, nemmeno sugli ordini più importanti, considerando anche gli investimenti da 100 miliardi di dollari in tre anni per espandere la produzione di chip.
In occasione della pubblicazione della trimestrale, Tsmc aveva dichiarato che le carenze di chip si sarebbero probabilmente estese fino al 2022.