La società di analisi energetica Ember ritiene che circa l’8,5% della perdita di produzione di energia idroelettrica sia associata alla siccità. Ciò è più comune in Cina, che lo scorso anno ha rappresentato circa i tre quarti del declino globale
L’energia idroelettrica pulita viene prodotta in diverse parti del mondo: circa il 60% proviene da Cina, Brasile, Stati Uniti, Canada, Russia, India, Norvegia, Venezuela, Svezia e Giappone. Oggi sempre più Paesi in tutto il mondo vogliono sfruttare il proprio potenziale idroelettrico, mentre i governi spingono per una transizione verde. Tuttavia, il settore deve affrontare numerose sfide, legate principalmente al cambiamento climatico. I recenti periodi di siccità in diverse nazioni hanno ridotto i tassi di produzione di energia idroelettrica e minacciano la produzione futura.
L’IDROELETTRICO, UN’ANTICA FORMA DI ENERGIA RINNOVABILE
L’idroelettrico è una delle forme più antiche di produzione di energia rinnovabile. Utilizza il flusso dell’acqua per alimentare un generatore e produrre elettricità. Le aziende generalmente collocano le centrali idroelettriche sopra o vicino a una fonte d’acqua. Il volume del flusso d’acqua e il cambiamento di elevazione da un punto all’altro determinano la quantità di energia disponibile nell’acqua in movimento: maggiore è la portata dell’acqua (o maggiore è il dislivello), maggiore sarà la quantità di elettricità che si può produrre.
I DUE SISTEMI DI PRODUZIONE DI ENERGIA IDROELETTRICA
Esistono due tipi di operazioni idroelettriche convenzionali: il primo tipo è il sistema ad acqua fluente, che si basa sulla forza delle correnti di un fiume per alimentare una turbina. Alcune di queste operazioni utilizzano uno sbarramento per deviare l’acqua verso le turbine. Il secondo metodo è il sistema di stoccaggio, che utilizza dei serbatoi creati da dighe su torrenti e fiumi per raccogliere l’acqua, che poi può essere rilasciata attraverso turbine, fornendo un elevato livello di pressione. Gli impianti idroelettrici con stoccaggio tramite pompaggio sono un esempio di un sistema meno convenzionale, in cui l’acqua viene pompata dalla sorgente ad un serbatoio di stoccaggio più in alto. L’acqua può quindi essere rilasciata da un serbatoio superiore alle turbine idroelettriche sottostanti. Tuttavia, questo processo richiede più elettricità rispetto agli impianti convenzionali.
La quantità di acqua disponibile – Felicity Bradstock scrive su Oilprice – influisce notevolmente sulla produzione di energia idroelettrica. Ad esempio, la quantità di acqua piovana che defluisce nei fiumi e nei torrenti di una particolare area determina la quantità di acqua disponibile per la produzione di energia idroelettrica. Questo varia a seconda della stagione e può anche variare a lungo termine, man mano che cambiano i modelli delle precipitazioni. La siccità, quindi, può avere un impatto estremamente negativo sulla produzione idroelettrica.
EMBER: L’8,5% DELLA PERDITA DI PRODUZIONE E’ ASSOCIATA ALLA SICCITA’
La società di analisi energetica Ember ritiene che circa l’8,5% della perdita di produzione di energia idroelettrica sia associata alla siccità. Ciò è più comune in Cina, che lo scorso anno ha rappresentato circa i tre quarti del declino globale. Il gigante asiatico è il maggior produttore di energia idroelettrica al mondo in termini di capacità. Lo scorso anno anche gli Stati Uniti hanno registrato una riduzione del 6% nella produzione idroelettrica. L’Agenzia statunitense per l’informazione sull’energia ha affermato che ciò è dovuto in gran parte “alle temperature superiori alla norma”, che sciolgono rapidamente la neve nel nord-ovest del Paese, dove viene generata la maggior parte dell’energia idroelettrica.
Poiché la produzione idroelettrica è diminuita, il Canada è diventato più dipendente dagli Stati Uniti per le importazioni di energia, con le esportazioni di elettricità degli Stati Uniti verso il Canada che nel marzo 2024 hanno raggiunto il livello più alto dal 2010. Una recente diminuzione della quantità di pioggia e neve in Canada ha ridotto la produzione delle sue centrali idroelettriche. Mentre alcuni sperano che si tratti di un fenomeno temporaneo, gli esperti climatici ritengono che potrebbe essere dovuto ad un cambiamento a lungo termine dei modelli meteorologici dovuto al cambiamento climatico.
L’ENERGIA IDROELETTRICA IN MEDIO ORIENTE E IN AFRICA
Il Medio Oriente sta attraversando un declino a lungo termine della capacità idroelettrica a causa della diffusa siccità. Il bacino del fiume Eufrate-Tigri è una delle regioni a più rapido essiccamento del pianeta, il che significa che sia l’agricoltura che la produzione di elettricità in Turchia, Siria e Iraq sono duramente colpite. Negli ultimi 30 anni si è verificata una diminuzione di circa il 25% nella produzione di elettricità in tre dighe idroelettriche in Turchia. Dursun Yildiz, presidente della ONG turca Hydropolitics Association, ha spiegato che la diminuzione delle precipitazioni e delle nevicate è legata al cambiamento climatico e che entro la fine del secolo porterà ad una riduzione del 30-40% della portata del fiume Eufrate.
Nel frattempo, nella regione africana l’idroelettrico è la maggiore fonte di energia rinnovabile del continente, contribuendo a quasi un quarto della produzione totale di elettricità nell’Africa sub-sahariana. Molti Paesi sono più a rischio di una diminuzione della produzione di energia idroelettrica a causa dei cambiamenti climatici, poiché hanno poche fonti energetiche alternative disponibili. Questi includono la Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Uganda, Zambia, Mozambico e Sierra Leone. Ciò dimostra la forte necessità di sviluppare un mix energetico più diversificato in tutto il continente africano.
LA NECESSITÀ DI SVILUPPARE IL SETTORE
C’è un potenziale significativo per sviluppare più energia idroelettrica in diverse regioni del mondo, in particolare in Africa. Tuttavia, il peggioramento degli effetti del cambiamento climatico sta minacciando la fonte rinnovabile, che in precedenza era affidabile. Se la siccità dovesse verificarsi con maggiore frequenza, i Paesi colpiti avranno una capacità idroelettrica ridotta, il che significa che potrebbero fare affidamento su fonti energetiche alternative o sulle importazioni di energia da altri Stati.
L’ENERGIA IDROELETTRICA IN ITALIA
In Italia, l’energia idroelettrica è una tra le fonti rinnovabili più diffuse ed una tra quelle presenti da più tempo. La prima centrale idroelettrica del nostro Paese fu costruita nel 1895 a Paderno d’Adda. La diffusione dell’idroelettrico è legata alla conformazione geografica dell’Italia: grazie alle Alpi e agli Appennini, infatti, il nostro Paese ha delle pendenze alte abbastanza da garantire un’ingente produttività.
In base ai dati Terna aggiornati a febbraio 2024, l’Italia dispone di 4.860 impianti idroelettrici. A livello regionale, 1092 sono ubicati in Piemonte, 891 in Trentino-Alto Adige, 749 in Lombardia e 408 in Veneto. La diffusione è nettamente inferiore nel Mezzogiorno, con la Basilicata che conta 21 impianti, la Sardegna 18 e la Puglia 10.
Sempre secondo i dati Terna, l’Italia attualmente ha una potenza installata di circa 21.729 MW. La Lombardia e il Trentino-Alto Adige sono le regioni con la maggiore potenza installata, rispettivamente di 5694 MW e 3804 MW. Infine, secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2022 il nostro Paese ha prodotto complessivamente circa 30.29 GWh di energia, pari a circa la metà dell’intera produzione rinnovabile di quell’anno.