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Riforme Pnrr

Tutti i conti sul Pnrr italiano fatti da Garofoli

L’intervista di Repubblica al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Tra riforme, extraprofitti e nuovi stanziamenti

Guardare ad ampio raggio, dall’alto, al fronte energetico del momento storico attuale significa ragionare sul Pnrr. In quel piano c’è la via maestra che l’Italia deve percorrere per modernizzarsi. Allo stesso tempo, è vero anche che questa via può essere aggiornata in corso d’opera.

IL BILANCIO DEL PRIMO TRIMESTRE

A fine marzo, ad esempio, il ministro per le infrastrutture e la mobilità sostenibili Enrico Giovannini spiegava in conferenza stampa che tutti gli obiettivi in scadenza nei primi tre mesi del 2022 erano stati raggiunti. “Dopo quelli previsti per il 2021”, diceva Giovannini, “il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili è in linea con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr)” anche nel Q1.

“Con i traguardi di oggi abbiamo già raggiunto dieci dei 57 di nostra competenza previsti dal Pnrr, di cui otto conseguiti nel 2021 (compresa la riforma di pianificazione strategica in ambito portuale originariamente prevista per la fine di quest’anno) e due a marzo di quest’anno”, continuava. “Proseguiamo l’attuazione del Pnrr in linea con gli impegni presi a livello europeo. Lavoriamo affinché la realizzazione del Piano prosegua nei tempi previsti, consapevoli delle complessità dell’attuale congiuntura economica e delle difficoltà del contesto internazionale.

L’ATTUAZIONE DEL PNRR IN MEZZO ALLA CRISI UCRAINA

“Proseguiamo”, diceva Giovannini. Ma a proseguire ad aprile e anche a maggio è la guerra in Ucraina. E già nel mese scorso,  associazioni come l’Ance ammonivano sui rischi di inattuazionne delle riforme incluse sul piano. Con il conflitto scatenato da Vladimir Putin, semplicemente, le riforme costano di più. “Per le sole opere infrastrutturali della Missione 3 (che in tutto vale 25,4 miliardi) gli aumenti dei costi maturati rispetto alle cifre indicate nel Piano ammontano già a 3 miliardi”, scriveva il Sole 24 Ore il 6 aprile.

E oltre ai costi rimane in ballo quella delle autorizzazioni dei progetti, con le rinnovabili in prima fila. Un tema intramontabile in Italia, al centro anche del webinar di Elettricità Futura e Cesi organizzato ieri.

RIFORME, EXTRAPROFITTI, NUOVI STANZIAMENTI: LE PAROLE DI GAROFOLI A REPUBBLICA

Rimanendo sugli interventi di ampliamento economico del Piano Nazionale, l’altro giorno abbiamo dato notizia di uno stanziamento importante. Ottocento milioni per interventi contro il dissesto idrogeologico e 600 milioni per investimenti relativi a fognature e depurazione. Il via libera è arrivato in Conferenza Stato-Regioni per due tasselli fondamentali della Missione 2, componente 4, del PNRR, finalizzata alla tutela del territorio e della risorsa idrica.

Oggi su Repubblica è stato intervistato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. “Serve a rispondere con immediatezza alle difficoltà sociali e del comparto produttivo, a mitigare gli effetti del caro-materiali e consentire così che gli interventi del Pnrr siano realizzati senza intoppi, a proseguire nella traiettoria di sviluppo del sistema economico. Quattordici miliardi, di cui ben 7,8 per la “componente sociale”. Se necessario, interverremo ancora”, dice a proposito del nuovo Dl Aiuti.

“Siamo in difficoltà, ma abbiamo le energie e le risorse per proseguire lungo la strada di una crescita sostenibile e inclusiva e per non far deragliare il Paese dai binari delle riforme tracciate dal Pnrr”, visto come la bussola dell’Italia. E sulla tassazione dei profitti extra: “La tassa sugli extraprofitti non tocca solo Eni. In un momento di eccezionalità si chiede un contributo a quegli operatori che hanno registrato ricavi eccezionali per cause congiunturali, per venire incontro a famiglie e imprese. Le società pubbliche come Eni e altre sono un patrimonio del Paese”.

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