La Commissione Ue chiede agli Stati membri di utilizzare l’euro nei contratti di energia
“Gli Stati membri dovrebbero promuovere un uso più ampio dell’euro nelle relazioni con i paesi terzi nel settore dell’energia, incluso nei contratti all’interno del quadro degli accordi bilaterali e multilaterali o degli strumenti non vincolanti come i memorandum di intesa”. E’ questa la raccomandazione della Commissione europea agli Stati membri, che rientra in una serie di misure per rafforzare il ruolo globale dell’euro.
La Commissione, poi, lancerà anche una consultazione sulle conseguenze per il mercato di un più ampio uso di transazioni denominate in euro per petrolio, prodotti raffinati e gas.
“L’Ue è il più grande importatore di energia al mondo” per un valore di 300 miliardi di euro, ha spiegato il commissario all’energia, Miguel Arias Canete, che intende “rafforzare il ruolo internazionale dell’euro nel settore dell’investimento e del commercio energetico aiutera’ a ridurre il rischio di interruzioni delle forniture e promuovera’ l’autonomia delle imprese europee”.
L’utilizzo della moneta comunitaria, secondo Canete, potrebbe “contribuire all’obiettivo di assicurare” la sicurezza delle forniture nell’Ue.