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Gas

Ue, si dei ministri dell’Energia al tetto al prezzo del gas europeo

Il nuovo meccanismo di price cap dovrebbe essere attivo a partire dal 15 febbraio e sarebbe stato approvato a maggioranza qualificata (senza consenso unanime dunque) con il sì della Germania, l’astensione di Paesi Bassi e Austria e il voto contrario dell’Ungheria.

Dopo mesi di lavori è arrivata finalmente la fumata bianca per il tetto al prezzo del gas a livello europeo. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. E’ la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. E’ la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, ha scritto in un tweet il Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO

Il meccanismo di correzione del mercato scatta se il prezzo del gas supera i 180 euro per megawattora per tre giorni consecutivi – di gran lunga inferiore ai 275 euro/MWh originariamente proposti dal Commissione europea il mese scorso – e con uno spread di 35 euro al di sopra di un livello di riferimento che comprende le valutazioni dei prezzi del gas naturale liquefatto (GNL).

AL VIA DAL 15 FEBBRAIO: VOTO CONTRARIO DELL’UNGHERIA

Il nuovo meccanismo dovrebbe essere attivo a partire dal 15 febbraio e sarebbe stato approvato a maggioranza qualificata (senza consenso unanime dunque) con il sì della Germania, l’astensione di Paesi Bassi e Austria e il voto contrario dell’Ungheria.

IL TWEET DEL MINISTRO SPAGNOLO

“Abbiamo appena raggiunto un accordo per stabilire un meccanismo che faciliti una correzione dei prezzi del gas naturale se dovessero salire di nuovo. Un’altra missione impossibile compiuta”, scrive il ministro dell’Energia spagnolo Teresa Ribera.

 

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