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Usa Ue

Ue vs Usa, arriva il piano di Bruxelles contro l’IRA statunitense

Arriva un “Club delle materie prime critiche” per garantire una “fornitura globale sicura, sostenibile e conveniente” delle materie prime necessarie per la transizione verde e digitale.

Più incentivi e crediti di imposta per le tecnologie pulite, un quadro normativo più semplice e obiettivi industriali per garantire che le dipendenze strategiche non mettano a rischio la transizione verde. Si compone di questi macro-obiettivi la comunicazione che la Commissione europea si appresta a fare domani e che sarà discussa dal Parlamento europeo e dai leader dell’UE quando si riuniranno a Bruxelles il 9 e 10 febbraio per rispondere all’Inflation Reduction Act statunitense, che rischia di minare la competitività delle imprese europee.

LA BOZZA UE

La bozza di comunicazione di 17 pagine, anticipata da Euractiv, è intitolata “Un piano industriale Green Deal per l’era Net-Zero”, si propone in sostanza di “sostenere la produzione industriale di tecnologie chiave per l’Ue”.

LO SPORTELLO UNICO TRA LE NOVITA’

Tra le novità, si introduce uno “sportello unico” negli Stati membri per garantire processi autorizzativi più semplici e veloci, norme comuni per gli standard europei al fine di auiutare l’introduzione delle tecnologie.

“In particolare per le nuove catene del valore industriale, anticipare e sviluppare standard europei di alta qualità potrebbe fornire alle industrie dell’UE un importante vantaggio competitivo, anche a livello globale”, sostiene il progetto di comunicazione.

L’intenzione della Commissione europea è dunque quella di introdurre un “Temporary Crisis and Transition Framework” anche se non si sa per quanto tempo.

IL REGIME DEGLI AIUTI DI STATO

Per quanto riguarda gli aiuti di Stato per la decarbonizzazione dei processi industriali, le nuove regole dovrebbero essere ulteriormente semplificate, ad esempio attraverso massimali di aiuto più flessibili per beneficiario in regimi più piccoli.

LE AGEVOLAZIONI FISCALI

Inoltre, il nuovo quadro consentirebbe anche agli Stati membri di concedere agevolazioni fiscali per attrarre nuovi investimenti in impianti di produzione in quelli che la Commissione chiama “settori strategici net-zero”. Una parte importante dell’IRA statunitense è costituita infatti proprio da agevolazioni fiscali.
La Commissione Ue vuole anche “aumentare in modo significativo” le soglie di notifica per gli aiuti di Stato, rendendo più facile per gli Stati membri mettere in atto nuovi sussidi.

STOP A GARE APERTE PER LE TECNOLOGIE MENO MATURE

Infine, Bruxelles vuole anche eliminare la necessità di gare aperte per le tecnologie meno mature.

DA DOVE ARRIVERANNO LE RISORSE?

Il documento, sottolinea Euractiv, rimane vago per quanto riguarda i nuovi finanziamenti dell’Ue e si basa in gran parte sulla riconversione dei fondi esistenti.

Ad esempio, annuncia nuove linee guida sui piani nazionali di ripresa e resilienza che gli Stati membri devono istituire per accedere ai fondi del fondo per la ripresa dalla pandemia. La guida raccomanderà agli Stati membri di adeguare i loro piani nazionali al contesto attuale.

Per quanto riguarda i nuovi fondi dell’Ue, la Commissione europea sostiene che il programma InvestEU dovrebbe essere rafforzato con finanziamenti aggiuntivi, in particolare per il periodo tra il 2024 e il 2027. Il vantaggio di InvestEU è che la maggior parte del denaro pubblico viene erogato sotto forma di garanzie tramite il Fondo europeo Investment Bank (BEI) e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), che secondo i suoi sostenitori possono mobilitare molti investimenti privati.

LA FORMAZIONE QUALIFICATA DELLA FORZA LAVORO

Bruxelles sostiene inoltre che non è disponibile una forza lavoro qualificata sufficiente per il compito di rendere più ecologica l’economia, motivo per cui sostiene maggiori sforzi per formare i lavoratori per posti di lavoro in un’industria più verde, nonché per un più facile riconoscimento transfrontaliero delle qualifiche.

IL CLUB DELLE MATERIE PRIME CRITICHE

Infine, la bozza di comunicazione della Commissione annuncia anche l’intenzione di istituire un “Club delle materie prime critiche” per garantire una “fornitura globale sicura, sostenibile e conveniente” delle materie prime necessarie per la transizione verde e digitale.

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