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Una tempesta perfetta colpirà le case auto dell’Ue nel 2025?

Il peggio deve ancora venire per le case auto europee, che rischiano di essere travolte da una tempesta perfetta quest’anno. Ecco perché

Le casse delle case automobilistiche europee rischiano di essere ancora più vuote nel 2025. Infatti, i produttori potrebbero essere travolti da una tempesta perfetta che eroderà i profitti delle aziende e l’aumento delle vendite di auto elettriche potrebbe non essere sufficiente, secondo la Society of Motor Manufacturers and Traders. Ecco perché

I dazi americani rappresentano una delle minacce principali per l’automotive Ue. Infatti, il tycoon ha confermato che imporrà tariffe del 25 per cento sulle importazioni di auto straniere. Lo stesso Trump ha anticipato che queste aumenteranno notevolmente nel corso dell’anno. Una mossa secondo trump necessaria per ridurre il deficit commerciale degli USA con lui che nel 2024 è stato pari a 235 miliardi di dollari. L’Italia invece ha fatto registrare un avanzo commerciale di 43 miliardi verso chiuso nel 2023.

Inoltre, il presidente americano è detto soddisfatto che l’Unione Europea abbia ridotto le proprie tariffe, scese dal 10 al 2,5%.

“Se tutti fanno così, allora giocheremo secondo le stesse regole”, ha aggiunto Trump.

LE MULTE DELL’UE

Non sono solo i dazi USA ad agitare, i sogni delle case automobilistiche europee. Infatti, dovranno fare i conti con multe salate se non rispettano il limite di 49,5 grammi di CO2 per le nuove vetture. Limite che quest’anno ammonta a 93,6 grammi di anidride carbonica per chilometro per le nuove autovetture (-15% rispetto ai livelli di emissione del 2021).

Sullo sfondo incombe la deadline del 2035, data in cui la transizione Green delle auto sarà quasi completa, secondo i piani di Bruxelles: 80% di Ev. Tuttavia i produttori europei stanno pagando il prezzo di costi maggiori rispetto alle endotermiche e un’ infrastruttura non ancora pronta ad accogliere le auto elettriche. Fino ad oggi, la transizione è già costata alle case automobilistiche miliardi di euro.

“La quantità di denaro disponibile per stimolare la domanda è sottoposta a forti pressioni quando i produttori hanno risorse molto limitate”, ha affermato Mike Hawes, amministratore delegato della Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT).

AUTO, LE CONTROMISURE DEI PRODUTTORI UE

Diversi produttori, quali ad esempio Stellantis e Volkswagen hanno deciso di ritardare il lancio di modelli full Electric preferendo e poteri termici di ultima generazione. La posta in gioco è alta per le due grandi case automobilistiche che nell’ultimo anno hanno dovuto far fronte a scioperi e ridimensionamenti della produzione.

Schmidt Automotive Research stima che quest’anno le vendite di veicoli elettrici raggiungeranno i 2,7 milioni, pari al 22,2% del mercato. Sarà suffiiente a contrastare gli effetti di dazi Usa, sanzioni Ue e costi elevati?

LA MINACCIA CINESE

Anche la Cina preoccupa i produttori di auto europei. Infatti, l’Ue ha imposto dazi più elevati sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi e si teme una ritorsione su diverse case automobilistiche tedesche, come BMW, Mercedes-Benz e Audi. Una preoccupazione motivata, perché la Cina è un mercato chiave per queste aziende ed eventuali tariffe potrebbero avere conseguenze importanti.

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