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Urso scuote l’Ue: “Basta dazi interni. Serve un patto industriale”

Urso lancia l’allarme: basta dazi interni, trattative ad oltranza con Trump per evitare una guerra commerciale. Francia e Germania alleate per salvare l’auto e l’industria

L’Ue deve mettere da parte il bazooka e “liberare l’industria europea dai dazi interni” per evitare le tariffe americane. È l’opinione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che dalle pagine de La Stampa chiede a Bruxelles di trattare ad oltranza con Trump per accelerare sulla revisione delle norme sull’automotive e sulle riforme.

URSO: BASTA DAZI INTERNI, TRATTATIVE AD OLTRANZA

Il primo passo per accelerare la competitività dell’Ue è “liberare l’industria europea dai dazi interni”, ha sottolineato Urso nell’intervista a La Stampa. “Cioè dall’iper-burocrazia e dalle follie del Green Deal che ne soffocano la competitività. Le tre grandi nazioni europee, fondatrici della nostra Unione, devono agire insieme, con piena comunità di intenti e comune visione strategica”, ha aggiunto.

Il bazooka immaginato dall’Ue è “una sorta di atomica commerciale”, secondo Urso, da utilizzare solo in casi disperati.

TRATTATIVE AD OLTRANZA CONTRO I DAZI

Bisogna trattare ad oltranza per raggiungere un accordo con Trump, secondo Urso, per evitare il rischio di una guerra economica permanente. “Se poi il negoziato dovesse fallire, reagiremmo ovviamente insieme, con la determinazione di chi sa di essere nel giusto, ma in modo equo e proporzionato, senza pregiudicare l’obiettivo finale, che resta comunque quello dell’accordo. Gli interventi dovranno essere mirati ed efficaci”, ha aggiunto Urso, sottolineando che eventuali dazi avranno conseguenze sulla nostra economia.

Per ridurre il prezzo dell’energia, invece, servirebbero meno burocrazia a livello Ue e misure apposite, secondo Urso. “I fronte delle riforme è sempre più ampio. E spero di condividerlo con i miei colleghi tedeschi e francesi”.

LA SPONDA CON LA FRANCIA SU AUTO E GIGAFACTORY

La Francia può tornare ad essere uno stretto alleato nella battaglia contro il ban alle auto endotermiche, secondo il ministro, e le altre norme che “stanno soffocando la prima industria d’Europa”. “Con la Francia abbiamo anche appena aderito all’Alleanza ministeriale per le industrie energivore. La disposizione sulle flotte aziendali pregiudica gli investimenti. La revisione del regolamento sulla CO2 deve affermare il principio della piena neutralità tecnologica”, ha aggiunto il ministro.

Il pallino del gioco resta nelle mani di Bruxelles, che secondo Urso dovrebbe definire “una politica europea sulle gigafactory per raggiungere la nostra autonomia strategica nella mobilità elettrica”.

URSO TENDE LA MANO ALLA GERMANIA

Il ruolo di principale Paese Ue per esportazione può rendere anche la Germania un partner importante per l’Italia, secondo Urso.

«Germania e Italia sono i principali Paesi esportatori. Ne parlerò oggi con il nuovo ministro dell’Economia e dell’Energia tedesco, Katherina Reiche. Dobbiamo indirizzare insieme la Commissione ad aprire nuovi mercati, finalizzando accordi di libero scambio con i Paesi del Golfo, l’India, la Malesia, le Filippine e l’Australia. E ovviamente con il Mercosur, tutelando al contempo la produzione agricola. Bene anche la volontà di condividere con il Giappone posizioni comuni»”, ha detto il ministro su La Stampa.

ILVA E’ SALVA

L’Ilva è salva, secondo Uso. Per quali ragioni? “Primo, perché il governo ha un chiaro piano strategico per fare dell’Italia il Paese più avanzato in Europa nella siderurgia green, come abbiamo dimostrato con il rilancio dei poli siderurgici di Piombino e Terni. Secondo, perché abbiamo coinvolto Regione ed enti locali nel processo decisionale, come mai era stato fatto prima, ed ora attendiamo che compiano le loro scelte. Infine, perché risponde alle esigenze del sistema industriale italiano, come ben sanno le imprese e i sindacati, che ringrazio per il loro sostegno”, ha detto Urso.

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