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Giornali

Utility, case green e A2a: cosa dicono i giornali di oggi

Dal nuovo rapporto Top Utility di Althesys, all’intervista al relatore della direttiva sulle case green, il verde Ciaran Cuffe e all’ad di A2a Renato Mazzoncini durante la presentazione del nuovo piano industriale: ecco cosa c’è sui giornali di oggi

Se da un lato non si fermano gli investimenti delle utility italiane che nel 2022 hanno superato quota 11 miliardi e nel 2023, secondo le prime evidenze, sono saliti ancora, il via libera alla direttiva Case green di ieri a Strasburgo garantirà “una grande opportunità. E darà molto lavoro, qualificato e non qualificato”, ha detto in un’intervista a Repubblica il relatore alla direttiva il verde Ciaran Cuffe. Mentre l’ad di A2a Renato Mazzoncini durante la presentazione del nuovo piano industriale l’ad di A2a Renato Mazzoncini durante la presentazione del nuovo piano industriale ha confermato che la crescita nelle rinnovabili con ingresso nell’eolico e nei clienti elettrici con le gare per la fine della tutela ma soprattutto nelle reti con una operazione da 1,2 miliardi, garantirà un futuro luminoso all’azienda.

IMPRESE, DALLE UTILITY ITALIANE OLTRE 11 MLD PER MIGLIORARE I SERVIZI: IL REPORT ALTHESYS

“Non si fermano gli investimenti delle utility italiane. Nel 2022 hanno superato quota 11 miliardi e nel 2023, secondo le prime evidenze, sono saliti ancora, grazie a un contesto generale sicuramente migliorato sotto il profilo della volatilità delle commodity, ma reso sempre più complesso da trend come la transizione energetica e la digitalizzazione. È la fotografia che emerge dal rapporto Top Utility, think tank della società di consulenza Althesys, fondata e guidata dal professor Alessandro Marangoni. Uno studio, giunto alla 12esima edizione, che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare e che passa al setaccio i risultati delle 100 maggiori imprese di servizi pubblici attive in Italia, tra cui big quotate come A2A, Acea, Hera, Iren e Ascopiave”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) Da evidenziare, infine, un altro comparto in cui gli investimenti hanno realizzato un balzo degno di nota: la filiera ambientale. Solo nel 2022, infatti, quelli messi a bilancio dalle monoutility dei rifiuti sono volati del 144,8% , soprattutto grazie ad alcune grandi aziende che hanno realizzato nuovi impianti. Gli investimenti sono aumentati anche per le monoutility idriche (+7,7%) e del gas (+15,4%), mentre sono diminuiti per multiutility (-2,5%) e imprese elettriche (-0,3%), che tuttavia restano – come detto – i pilastri del comparto”, ha concluso il quotidiano.

CASE GREEN, CUFFE: È UNA GRANDE OPPORTUNITÀ. E DARÀ LAVORO, QUALIFICATO E NON QUALIFICATO

“Ciaran Cuffe, l’eurodeputato dei Verdi relatore della direttiva sulle case green, approvata definitivamente ieri dal Parlamento europeo, non si scompone di fronte alla plateale protesta inscenata dopo la comunicazione del voto dal leghista Angelo Ciocca: ‘Mi dicono che non è nuovo a iniziative di questo genere. Essere un deputato al Parlamento europeo è un lavoro serio: io credo che chi si comporta così possa essere definito nella vostra lingua “un fannullone”’ (in italiano, ndr …). Al di là dei fischi di Ciocca, però, il “no” compatto di tutti gli eurodeputati di centrodestra non fa ben sperare per l’attuazione della direttiva in Italia”. È quanto scrive il quotidiano La Repubblica di oggi. “’I governi adesso hanno tempo fino alla fine del 2025 per presentare i loro piani. E poi, a partire dal 2026, la Commissione li esaminerà per capire se sono compatibili con l’obiettivo di raggiungere la neutralità di emissioni climatiche degli edifici entro il 2050. Quanto agli eurodeputati, mi dispiace far notare che abbiamo avuto molti incontri e quattro triloghi, e la relatrice ombra Isabella Tovaglieri non si è mai presentata per seguirli. Gli altri deputati italiani, di altre forze politiche, sono intervenuti, sollevando obiezioni che sono in parte state accolte’. (…) Anche Confedilizia, l’associazione dei proprietari di case in Italia, è critica nei confronti della direttiva. E molti temono che ci danneggerà dal punto di vista economico. ‘Al contrario, è una grande opportunità. E darà molto lavoro, qualificato e non qualificato. Migliorando enormemente la qualità dell’aria: gli edifici sono responsabili del 36% delle emissioni di gas serra. E la maggiore mortalità che si è avuta in Italia durante la pandemia è anche da collegare all’inquinamento. Se ristrutturiamo gli edifici e installiamo sistemi di riscaldamento e raffreddamento puliti, la qualità dell’aria migliorerà’”, conclude il quotidiano.

ENERGIA, MAZZONCINI: CON RETI E RINNOVABILI FAREMO CRESCERE A2A

“Crescita nelle rinnovabili con ingresso nell’eolico e nei clienti elettrici con le gare per la fine della tutela. Ma soprattutto nelle reti con una operazione da 1,2 miliardi (1,35 come valore di impresa). Durante la presentazione del nuovo piano industriale, l’ad Renato Mazzoncini ha spiegato aRepubblica le ragioni di queste operazioni. (…)”. è quanto scrive La Repubblica di oggi. “Capitolo rinnovabili: siete entrati nell’eolico e da tempo avete investito nel fotovoltaico. Continuerete a farlo e quanto? ‘In Italia nel 2023 sono stati realizzati 8,5 gigawatt di nuove rinnovabili, di cui il 65/70% legate al superbonus. Questo vuol dire che la velocità di crociera per arrivare ai target dei piani fissati dal governo deve quadruplicare. Questo mi fa dire che da un lato dobbiamo continuare a lavorare per realizzare sempre più rinnovabili, dall’altro lato che è inutile fissare obiettivi troppo elevati perché poi non riusciamo a raggiungerli. Per cui nel nostropiano abbiamo previsto lo sviluppo delle rinnovabili per avere un mix energetico ben bilanciato ma abbiamo fissato una crescita attuabile. Da qui al 2035 abbiamo previsto 300 megawatt all’anno e li realizzeremo con i progetti già in pipeline’. L’Italia ha una quota importante di idroelettrico. L’Europa chiede che le concessioni vengano messe a gara. Me gli operatori, come A2a,ritengono sia un’errore. Per quale motivo? ‘Perché l’autonomia energetica è uno degli elementi chiave della transizione e l’idroelettrico, che necessita di investimenti rilevanti, è indispensabile per il nostro Paese e per i target di decarbonizzazione fissati dall’Ue. È inoltre una risorsa strategica che attualmente non è oggetto di gare in nessun Paese d’Europa. Al momento, mi sembra che ci sia la volontà politica per trovare una soluzione per sbloccare questi investimenti in tempi rapidi. Per quanto riguarda A2a, va detto che siamo un grande operatore idroelettrico e quindi non temiamo le gare, che potrebbero aprire anche nuove opportunità di crescita, ma sono preoccupato perché la complessità delle stesse, la loro organizzazione, e l’inevitabile susseguirsi di ricorsi potrebbero rinviare gli investimenti necessari. Non ce lo possiamo permettere’. (…)”, si legge nel quotidiano.

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