Per l’head of European affairs di Enel “chiunque lavori nel settore energetico dovrebbe apprezzare quello che la Commissione europea sta tentando di fare”
“Nel 2022 tutti i Paesi Ue si sono trovati ad affrontare una crisi energetica senza precedenti. L’obiettivo dei governi, giusto ed encomiabile, è stato quello di proteggere le aziende e i consumatori dalla volatilità dei prezzi dell’energia”. Così Michele Bologna, head of European affairs di Enel, intervenendo alla conferenza Wind Europe 2023, in corso a Copenaghen.
Bologna ha sottolineato come “noi (come Enel, ndr) operiamo nei mercati di Italia, Spagna e Romania, e ognuno di questi Paesi ha adottato delle proprie contromisure, creando una grandissima confusione sul mercato energetico. Per le aziende, i produttori e le utility è stato – e parzialmente è tuttora – un vero incubo da gestire, con tante regole e normative diverse”.
“Questo – ha aggiunto il dirigente di Enel – ha avuto pesanti conseguenze sugli investimenti, perché le aziende hanno smesso di puntare su determinati investimenti. Questo è un concetto che va ribadito, perché c’è il rischio che, prolungando le misure emergenziali, questi problemi proseguiranno. C’è ancora la tentazione, da parte dei Paesi Ue e del Consiglio europeo, di innescare una situazione d’emergenza, in cui ciascun Paese regolerebbe i prezzi dell’energia. Io penso che chiunque lavori nel settore energetico dovrebbe apprezzare quello che la Commissione europea sta tentando di fare”.
Infine, per quanto riguarda l’energia elettrica e i contratti PPA, Bologna ha spiegato che “la riforma del mercato elettrico è una grande opportunità per limitare la volatilità dei prezzi e per creare delle piattaforme e dei mercati liquidi in grado di standardizzare i contratti ed aiutare le piccole e medie imprese e i retailer ad operare sul mercato. Un mercato in cui domanda e offerta possano incontrarsi, come per qualsiasi altro bene, portando benefici alle industrie ad alta intensità energetica, ma anche ai consumatori”.