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Nucleare

L’Ue prova a ridisegnare la governance di gas ed elettricità

Il Nord Stream 2 rischia di venire coinvolto dagli emendamenti di Bruxelles mentre l’Acer è pronta ad aggiornarsi per “accogliere” le rinnovabili

Modifiche in vista all’interno dell’Unione europea per quanto riguarda la governance dei settori gas ed elettricità. Nel primo caso si tratta di una serie di emendamenti che la Commissione europea ha proposto alla direttiva sul mercato del gas che se approvati, determineranno un drastico trasferimento di poteri dagli Stati membri alla Ue. Il secondo caso riguarda il mandato conferito alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea di negoziare con il Parlamento europeo un aggiornamento del ruolo dell’Agenzia Europea per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia (Acer).

ALLARME SUL NORD STREAM 2 E I FUTURI GASDOTTI ESTERNI ALL’UE

nord stream 2A segnalare gli sforzi della Commissione europea nel modificare la direttiva sul mercato del gas per trasferire poteri a livello centrale e ostacolare gli sforzi per realizzare il Nord Stream 2, sono i professori Kim Talus (Tulane University, New Orleans) e Bent Ole Mortensen (Università di Odense, Danimarca) in una lettera pubblicata dal Financial Times. Il nuovo regolamento, avvertono i due accademici, “darebbe alla Commissione poteri quasi illimitati sui futuri gasdotti provenienti da paesi terzi”. La Commissione europea propone, infatti, che il Parlamento europeo e il Consiglio decidano di estendere l’applicabilità della direttiva Ue sui mercati del gas e di altre parti della normativa europea in materia di energia, ai gasdotti esterni che immettono il gas nei mercati dell’Unione. L’estensione significherebbe che l’applicabilità della cosiddetta “merchant exemption” (il quadro normativo per gli investimenti infrastrutturali su larga scala), su cui la Commissione ha l’ultima parola, verrebbe estesa ai gasdotti esterni. “La proposta crea un conflitto con la legislazione dei paesi terzi, cui porrebbe rimedio mediante accordi negoziati dalla Commissione. Gli Stati membri non sarebbero più autorizzati a negoziare tali accordi. Fino a che punto gli Stati membri sono disposti a spingersi per complicare un progetto? Mentre la proposta cerca di definire un regime giuridico applicabile solo al Nord Stream 2, l’impatto si applicherebbe a qualsiasi futuro progetto di gasdotto che porti gas nell’Ue”, ammettono Talus e Mortensen.

RIDEFINIRE I COMPITI DELL’ACER IN CHIAVE DI MAGGIORE INTEGRAZIONE DEI MERCATI E DEGLI SCAMBI TRANSFRONTALIERI energivore

Discorso di tutt’altro impatto quello per il settore elettricità. L’avvio dei negoziati con il Parlamento Ue per ridefinire il ruolo dell’Acer ha come obiettivi principale quello di “migliorare la collaborazione tra i regolatori nazionali dell’energia elettrica e del gas aggiornando i compiti dell’agenzia”. Tutti gli Stati membri hanno accettato, infatti, la necessità di adeguare il quadro legislativo esistente per ridefinire il modo in cui funziona l’agenzia, il suo ruolo e il suo mandato. Questo adattamento copre, in particolare, i compiti del direttore e del comitato dei regolatori composto dagli alti rappresentanti delle autorità nazionali di regolamentazione degli Stati membri che verranno ridefiniti. L’Acer è già attiva nel campo della vigilanza del mercato all’ingrosso e aiuta ad affrontare le questioni transfrontaliere, ma con le novità in corso di approvazione si dovrebbe garantire una “maggiore integrazione dei mercati” in vista del passaggio a una produzione di elettricità più variabile che “rende necessari ulteriori sforzi per coordinare le politiche energetiche nazionali con quelle dei paesi vicini e per sfruttare meglio le opportunità offerte dagli scambi transfrontalieri di elettricità”. L’Agenzia ha già migliorato in passato il coordinamento tra i regolatori sulle questioni transfrontaliere dopo il suo lancio ufficiale a marzo 2011. Dalla sua creazione, ha ricevuto infatti, importanti nuovi compiti relativi al monitoraggio dei mercati all’ingrosso e nell’area delle infrastrutture energetiche transfrontaliere. I nuovi compiti e competenze regolatorie saranno concessi ora all’agenzia solo se vi sarà un coinvolgimento adeguato degli Stati membri, ammette una nota del Consiglio. E ciò sarà garantito attraverso una legislazione adottata secondo la procedura legislativa ordinaria o mediante atti di esecuzione i cui negoziati veri e propri dovrebbero iniziare ormai sotto la presidenza austriaca nonostante la proposta di modifica originaria risalga al 30 novembre 2016.

MINISTRO BULGARIA: LA PROPOSTA DI REVISIONE DEL REGOLAMENTO ACER È L’ULTIMO ATTO GIURIDICO DEL PACCHETTO ENERGIA PULITA

“Il Consiglio Energia Ue, ha concordato un testo per un orientamento generale sulla proposta di revisione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione di un’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia – ha sottolineato in una nota Temenuzhka Petkova, ministro dell’Energia della Bulgaria attualmente alla guida del semestre Ue –. La proposta di revisione del regolamento Acer è l’ultimo atto giuridico del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei, sul quale il Consiglio ha finalmente raggiunto un approccio generale. L’Acer svolge un ruolo importante nel facilitare la cooperazione tra i regolatori nazionali dell’energia. Dopo intensi negoziati, l’accordo raggiunto oggi è equilibrato e ci offre un’ottima base su cui iniziare i colloqui con il Parlamento europeo”.

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