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Tap

Salvini e Di Maio, i vicepremier litigano (ancora) su Tap

I due vicepremier litigano su Tap. Luigi Di Maio dice che è contrario e Matteo Salvini incontra il Consulente Tap Tony Blair

Proprio mentre lo staff del ministro dell’Interno comunica l’incontro su Tap di Salvini con Blair e il sindaco di Melendugno invita il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita in Puglia per la fiera del Levante, ad andare a vedere il Cantiere di San Foca, alla festa del Fatto Quotidiano Di Maio torna a dire “Noi siamo contrari. Ma saranno i tecnici a dirci se Tap dà beneficio all’Italia”. Martedì infatti il viceministro Salvini incontrerà l’ex ministro britannico Tony Blair, ora consulente Tap.

Ricordiamo infatti che solo qualche mese fa era stato proprio il lobbista inglese a convincere il Governatore Michele Emiliano, quello che vede lobby dietro a tutto, a cambiare idea sul gasdotto. Infatti, dopo l’incontro in Albania, Emiliano ha cambiato strategia tirandone fuori un’altra delle sue: “Anziché prevedere le compensazioni ambientali (55 milioni di euro), perché non realizzare un tubo che corra a fianco a quello del gas e portare l’acqua dall’Albania, che ne ha tanta e ha bisogno di venderla, al Salento, dove ancora prendono l’acqua dai pozzi?”.

E così, parafrasando il suo famoso conterraneo “un tubo è troppo, due sono pochi”, Blair ha convinto Emiliano – prima contrario a un tubo ora favorevole addirittura a due – figuriamoci se non possa convincere il già convintissimo Matteo Salvini. Che poi cosa ci sia ancora da convincere non si sa: il progetto Tap ha già tutte le autorizzazioni necessarie, l’opera è completa al 75%, persino il capo dello Stato Sergio Mattarella col Premier azero in Azerbaijan e il premier Conte dal presidente Usa Trump hanno dichiarato che si fa, e nonostante il cantiere militarizzato a San Foca, i lavori procedono anche in Italia.

Resta solo da trovare il modo di non far fare una figuraccia a quelli che dissero “andiamo al governo e lo blocchiamo in 15 giorni”. Come Ilva, che infatti il 15 settembre passa definitivamente ad ArcelorMittal.

Tra i due litiganti, il terzo gode.

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