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Cina Petrolio

Nel futuro della Cina c’è una spinta a shale gas e oil

La continua crescita dei consumi e dell’import stanno spingendo il governo a chiedere alle imprese cinesi di incrementare la produzione non convenzionale

La Cina, in qualità di più grande importatore al mondo di greggio e presto anche di gas naturale, ha deciso di incrementare il più possibile la produzione interna di idrocarburi. Il piano di Pechino è quello di sfruttare al massimo le riserve di shale gas e shale oil. In questo senso, guidate anche dal governo, China National Petroleum Corporation (CNPC) e Sinopec stanno aumentando gli investimenti per incrementare la produzione locale di petrolio e gas e stanno accelerando le perforazioni in formazioni rocciose nella Cina occidentale, secondo quanto annunciato recentemente dalle stesse società.

DOMANDA DI PETROLIO E GAS IN CONTINUA CRESCITA

La ragione dell’avvio di questa politica è da trovare nella domanda di petrolio in continua crescita e nella produzione interna in calo degli ultimi anni. Ciò ha portato a ulteriori e costose importazioni, facendo della Cina il più grande importatore mondiale di greggio. Per il gas naturale, si sta verificando una tendenza simile. L’impegno del governo a far sì che milioni di residenti passino al gas naturale al posto del carbone ha fatto sì che l’anno scorso la Cina abbia superato la Corea del Sud diventando il secondo importatore mondiale di gas naturale liquefatto (Gnl) dopo il Giappone. Anche la produzione di gas cinese è aumentata negli ultimi mesi, ma il tasso di crescita non è stato nemmeno vicino a soddisfare una domanda in piena espansione grazie alle politiche governative a favore di carburanti più puliti.

IL PRESIDENTE CINESE XI JINPING HA ORDINATO ALLE AZIENDE STATALI DI INCREMENTARE LA PRODUZIONE NAZIONALE DI IDROCARBURI

La produzione interna di petrolio, d’altra parte, è in calo a causa dell’esaurimento dei giacimenti petroliferi convenzionali ormai maturi. Desideroso di soddisfare le esigenze energetiche, il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato alle aziende statali di incrementare la produzione nazionale di idrocarburi, e le imprese stanno iniziando a seguire tale politica. Il ciclo di perforazione della CNPC su una delle sue più grandi scoperte petrolifere degli ultimi anni, il campo di Mahu, è sceso ad esempio del 40 per cento rispetto all’anno scorso, ha riferito Reuters citando la stessa azienda. E il declino del ciclo di perforazioni implica un tasso più veloce di esaurimento della produzione.

PETROCHINA E SINOPEC STANNO GIÀ SCOMMETTENDO SULL’AUMENTO DI PRODUZIONE DI GAS

PetroChina, controllata da CNPC, sta scommettendo sull’aumento della produzione di gas naturale in linea con la politica cinese di aumento della produzione e dell’uso a livello industriale e residenziale. Sinopec, da parte sua, ha annunciato nella sua rivista ufficiale che prevede di perforare 66 nuovi pozzi di gas e installare 23 stazioni di perforazione durante l’inverno per aumentare le forniture dai suoi campi nel sud-ovest della Cina.

LA PRODUZIONE TOTALE CINESE DI PETROLIO A GENNAIO-SETTEMBRE È SCESA DELL’1,9%

La produzione interna di greggio di Sinopec ha registrato un aumento dello 0,2% tra gennaio e settembre, mentre la produzione di gas è aumentata del 5,9%, ha detto l’azienda nelle nota che annunciava i bilanci. La produzione totale cinese di petrolio a gennaio-settembre, tuttavia, è scesa dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica cinese. A settembre, la produzione petrolifera cinese è scesa del 2,4% rispetto a settembre 2017. La produzione di gas naturale è aumentata, invece, del 6,2% annuo nei primi nove mesi dell’anno e dell’8,5% rispetto a settembre dello scorso anno, ha sottolineato sempre l’ufficio statistico.

LA CINA IMPORTA SEMPRE PIÙ GAS. ENTRO IL 2019 PRIMA AL MONDO

smog-cinaAnche se la produzione di gas naturale è in aumento, la Cina sta importando combustibile e si prevede che continuerà ad importare volumi sempre crescenti. Le importazioni di gas sono salite del 28,3 per cento all’anno a settembre e del 34 per cento nel periodo gennaio-settembre, sempre secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica. Secondo il rapporto Gas 2018 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie), poiché la produzione interna non può tenere il passo con la domanda, la Cina diventerà il più grande importatore mondiale di gas naturale entro il 2019. A causa della politica del paese per ridurre l’inquinamento atmosferico, la Cina dovrebbe rappresentare il 37% dell’aumento globale del consumo di gas naturale tra il 2017 e il 2023, più di qualsiasi altro paese. Entro il 2023, la domanda di gas naturale della Cina dovrebbe aumentare in media dell’8% all’anno, rappresentando oltre un terzo dell’aumento della domanda globale, ha affermato l’Aie nel suo rapporto. La quota delle importazioni nella fornitura di gas cinese dovrebbe aumentare dal 39 per cento al 45 per cento entro il 2023, sempre secondo le previsioni dell’agenzia. In sostanza le compagnie cinesi stanno cercando di aumentare la produzione interna di petrolio e gas naturale – e stanno riuscendo nella produzione di gas – ma il ritmo di crescita della domanda di petrolio e gas cinese significa che le importazioni giocheranno un ruolo ancora più importante nella sua futura domanda di energia e nei mercati globali del petrolio e del gas.

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