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Stellantis

2024 da incubo per Stellantis, la produzione fa retromarcia di 68 anni

Un 2024 da dimenticare per Stellantis, tra calo di produzione, stop agli stabilimenti, cassa integrazione. La produzione di vetture torna indietro ai livelli del 1956. Tutti i numeri

Il 2024 sarà ricordato come l’annus horribilis di Stellantis e della produzione italiana di auto. Infatti, lo scorso anno la casa automobilistica ha realizzato il 37% di vetture in meno rispetto al 2023. Un calo che ha contribuito a fa scendere la produzione nazionale ai livelli del 1956, toccando quota -46%. Una delle ragioni principali è la scarsa domanda, in particolare della Fiat 500 elettrica. I rapporti tesi tra Governo e l’ex ad del gruppo, Carlos Tavares, non hanno certo aiutato. Ora però tra il Governo e Stellantis sembra essere tornata la calma dopo la tempesta. Infatti, la Manovra di Bilancio ha messo sul piatto 400 milioni di euro per l’automotive italiano per il biennio 2026-2027. Ma la produzione non aumenterà significativamente prima del 2026.

STELLANTIS, I NUMERI

Nel 2024 la casa automobilistica ha dovuto far fronte a un calo di produzione da record, secondo gli ultimi dati dei sindacati. Lo scorso anno sono state realizzate il 46% di auto in meno rispetto al 2023, il livello più basso mai raggiunto dal 1956 ad oggi. La produzione di veicoli commerciali nuovi, invece, è scesa del 17%.

Per affrontare la sovra capacità in Italia, il gruppo ha fatto ampio ricorso a programmi di licenziamento temporaneo finanziati dallo Stato per far fronte alla sovra capacità. Lo scorso anno Stellantis ha prodotto 475.090 veicoli in Italia, in calo rispetto ai 751.384 del 2023, secondo il sindacato FIM-CISL ha dichiarato. In particolare, la produzione dello stabilimento di Mirafiori, a Torino, è diminuita del 70%. Male Maserati, che è andata incontro a diversi interruzioni delle operazioni di assemblaggio nella fabbrica. Il record negativo va però allo stabilimento Maserati di Modena, la ‘motor valley’ italiana: -79% rispetto al 2023.
“Siamo molto preoccupati per la Maserati,” ha detto Uliano. “Ci aspettiamo presto un progetto chiaro e dettagliato per la Maserati”.

IL PIANO DI STELLANTIS

A dicembre Stellantis ha presentato un piano per aumentare la produzione .A dicembre l’azienda ha promesso di investire 2 miliardi di euro nel Paese nel 2025 per produrre nuovi modelli in alcuni stabilimenti. Complessivamente, Stellantis ha messo sul piatto 2 miliardi di investimenti nel 2025 e 6 miliardi di euro di acquisti garantiti alla filiera dei fornitori italiani senza contributi pubblici. Il piano della casa prevede di aumentare i volumi di produzione puntando sul rilancio degli stabilimenti di Pomigliano e Melfi, attraverso la realizzazione di una nuova piattaforma per due modelli compatti e l’avvio della produzione della 500 ibrida.

Tuttavia, non è previsto un aumento significativo di produzione fino al 2026, quando verranno lanciati i nuovi modelli. Infatti, la casa automobilistica deve risolvere ancora diversi problemi: debole domanda, incertezza normativa e crescente concorrenza cinese.

IL RUOLO DELL’UE

La crisi delll’automotive è una battaglia che deve essere combattuta insieme dall’Europa, che dovrebbe rivedere i target Ue sulla riduzione delle emissioni di CO2 delle auto, secondo FIM-CISL. Il sindacato ha annunciato una protesta che si terrà il 5 febbraio a Bruxelles, due settimane prima della pubblicazione del “clean industrial deal” della Commissione Ue.

“Questa è una battaglia per l’Europa. I singoli paesi possono solo perdere”, ha dichiarato Ferdinando Uliano, numero 1 del sindacato.

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