“Questa è l’età d’oro del gas naturale”, ha detto Faith Birol in un articolo di Le Monde. Il mondo consuma sempre più energia e questa energia è il gas
Aumenta la domanda mondiale di energia nel 2018 e aumenta la fame di gas del pianeta. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), riporta Le Monde, il “grande vincitore degli sforzi di transizione energetica” è il gas. “I consumi mondiali sono aumentati del 4,6% nel 2018, l’aumento più forte dal 2010, dopo la già forte crescita del 3% nel 2017. Negli Stati Uniti, dove la massiccia produzione dello shale gas ha fatto scendere notevolmente i prezzi, il gas ha gradualmente sostituito il carbone per produrre elettricità. Nonostante il sostegno politico ed economico di Donald Trump, il carbone è in caduta libera e la domanda di gas cresce del 10% in un anno”.
COSA DICE L’AIE
Secondo quanto riporta Le Monde citando l’Aie, “sono passati dieci anni da quando l’umanità ha registrato un tale aumento del fabbisogno energetico: nel 2018, la domanda globale è cresciuta del 2,3%. ‘Una performance eccezionale’, sottolinea l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) nel rapporto. Ci sono diversi modi per comprendere questa cifra: in primo luogo, la domanda di energia accompagna una forte crescita economica, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove centinaia di milioni di persone si collegano alle reti elettriche. Ma questa crescita ha un impatto immediato sulle emissioni di CO2 – quelle relative al settore energetico sono aumentate dell’1,7% nel 2018, raggiungendo livelli storici – e quindi sui cambiamenti climatici. Questo è tanto più preoccupante in quanto il mondo è entrato in una logica difficile da contrastare: di fronte a temperature sempre più estreme in diversi paesi, il fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento è in aumento. Tuttavia, l’elettricità prodotta per soddisfare queste esigenze è spesso prodotta da combustibili fossili, come il carbone o il gas, che contribuiscono al riscaldamento globale…..”.
BIROL: LA QUOTA DEI COMBUSTIBILI FOSSILI NEL MIX ENERGETICO GLOBALE ERA DELL’81% DIECI ANNI FA, COME ADESSO
“Si tratta di un circolo vizioso” ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE, che è preoccupato per la quota ancora maggioritaria dei combustibili fossili nella produzione di elettricità: “Trent’anni fa – racconta Le Monde -, la quota dei combustibili fossili nel mix energetico globale era dell’81%. Da allora, nonostante la riduzione dei costi delle energie rinnovabili, nonostante gli sforzi compiuti in materia di efficienza energetica, questa quota è rimasta all’81%”.
“QUESTA È L’ETÀ D’ORO DEL GAS NATURALE” 
“Questa è l’età d’oro del gas naturale”, ha detto Birol. Una tendenza che i gruppi petroliferi hanno ben compreso, scrive Le Monde “aumentando i loro investimenti negli ultimi anni. Soprattutto perché il mercato del gas naturale, una volta concentrato in specifiche aree geografiche e limitato dalle possibilità dei gasdotti, si sta rapidamente globalizzando, con navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL) in tutto il mondo”.
IL GAS AL CENTRO DELLA BATTAGLIA ECONOMICA TRA RUSSIA E STATI UNITI
“Questo tema è anche al centro della battaglia economica tra Russia e Stati Uniti: i russi, grandi produttori di gas, hanno una visione molto negativa dell’idea che le navi americane consegnino gas ad alcuni dei loro clienti storici, in particolare in Europa. Tuttavia, Donald Trump e il Congresso, che protestano costantemente contro il gasdotto Nord Stream 2 – che deve collegare la Russia alla Germania – hanno chiesto ufficialmente alla Commissione europea di accelerare le consegne di GNL proveniente dalla loro produzione di shale gas”, ha concluso Le Monde.