Skip to content
gas

Esposizione Europa sul Gnl può aiutare o danneggiare le utility. L’analisi S&P Global Ratings

Utility europee di solito hanno una posizione debole sui mercati globali del GNL e si troveranno a competere con acquirenti asiatici consolidati

L’Europa può staccarsi dal gas russo solo passando al GNL, che presenta opportunità ma anche rischi elevati. In un rapporto pubblicato oggi, intitolato “Europe’s LNG Focus Can Bring Pain As Well As Gain For Utilities“, S&P Global Ratings prevede che il bilancio del gas in Europa sarà molto stretto almeno fino al 2025 e dipenderà fortemente dal GNL fino alla fine del decennio, quando l’espansione delle rinnovabili dovrebbe aver preso il via e la domanda si sarà ridotta.

IMPORT GNL UN TERZO DEL CONSUMO DI GAS UE

Le importazioni di GNL di quest’anno coprono oltre un terzo del consumo di gas della regione ma, in base ai volumi di settembre-ottobre, sostituiscono appena la metà delle mancate forniture russe.

UTILITY UE IN COMPETIZIONE CON ACQUIRENTI ASIATICI

Allo stesso tempo, “le utility europee, che di solito hanno una posizione debole sui mercati globali del GNL, si troveranno a competere con acquirenti asiatici consolidati che possono stipulare contratti di fornitura per 15-20 anni o più”, spiega l’agenzia di rating. La Cina, ad esempio, si è assicurata una quantità di GNL doppia rispetto all’Europa dal prossimo aumento di capacità globale di GNL. Inoltre, la diversificazione del portafoglio di approvvigionamento – al posto giusto e al momento giusto – è fondamentale per i settori delle utility europee e per i Paesi che servono.

INVERNO ‘AMARO’ PER L’UE SE IL GNL NON DOVESSE RAGGIUNGERE LE AREE PIU’ INTERESSATE

L’Europa potrebbe dunque affrontare “un inverno amaro se il GNL rigassificato non dovesse raggiungere le aree in cui è più necessario, ad esempio a causa di vincoli infrastrutturali”, ha chiarito l’analisi di S&P Global Ratings.

RISCHIO DI INVESTIRE IN ATTIVITA’ NUOVE NEL GNL POTREBBE ESSERE SUPERIORE AI VANTAGGI

“Per alcune società di servizi, il rischio di investire in attività nuove o più grandi nel settore del GNL potrebbe essere superiore ai vantaggi”, ha dichiarato l’analista del credito di S&P Global Ratings Emmanuel Dubois-Pelerin.

SI VA VERSO CONVERGENZA TRA PREZZI GNL E TTF

“Nel nostro scenario di base, ipotizziamo un prezzo spot TTF (Title Transfer Facility) di 40 dollari per milione di unità termiche britanniche (mmBtu) nel 2023, simile alla media di quest’anno, e di 25 dollari in seguito”, “poiché riteniamo che i vincoli di fornitura si attenueranno gradualmente. Nel terzo trimestre del 2022, il TTF ha raggiunto una media di 61,0 dollari/mmBtu, innescando un significativo stress di liquidità in alcune utility, ma poi si è più che dimezzato in questo trimestre. Riteniamo che ai livelli attuali, a condizione che non siano troppo volatili, la liquidità delle utility possa assorbire i margini iniziali e di variazione. Riteniamo che il prezzo di sbarco del GNL (presso i terminali di rigassificazione europei) dovrebbe gradualmente convergere con il TTF man mano che i prezzi fisici e di scambio convergeranno, alleggerendo in qualche modo la pressione sulle utility”, ha concluso S&P Global Ratings.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su