Dalle analisi condotte dall’Ufficio Studi Tecnocasa è emerso che nel 2022 le compravendite nelle classi più performanti – A e B – sono state rispettivamente il 4,2% e il 2,6% del totale
L’Unione europea ha chiesto ai Paesi membri l’adeguamento entro il 2033 degli edifici residenziali, che dovranno essere ristrutturati in modo da risultare almeno in classe energetica D. Ecco, quindi, che la classe energetica degli immobili è argomento caldo per il settore immobiliare, soprattutto in questi ultimi mesi.
Quello richiesto dall’Ue è un obiettivo importante e impegnativo da raggiungere, soprattutto per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare è piuttosto vetusto.
IL 61% DEGLI IMMOBILI È IN CLASSE F-G
Gli ultimi dati diffusi dalla banca dati Enea evidenzia che il 61% del patrimonio immobiliare italiano ricade nelle classi G ed F. Dopo la pandemia Covid, ma soprattutto a seguito dell’aumento delle spese energetiche vissute negli ultimi periodi, l’attenzione alla prestazione energetica da parte dei potenziali acquirenti sta crescendo. Chi acquista una casa, però, spesso deve fare i conti con i prezzi più elevati di queste tipologie di immobili, motivo per cui in molti scelgono un appartamento usato da ristrutturare ricorrendo agli incentivi fiscali.
L’ANALISI TECNOCASA SULLE COMPRAVENDITE IMMOBILIARI NEL 2022
In base alle analisi condotte dall’Ufficio Studi Tecnocasa sulle compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo nell’ultimo anno, emerge che il 58% ha avuto per oggetto un immobile in classe G. Una percentuale che non è cambiata molto nel tempo, confermando l’antichità del patrimonio immobiliare italiano.
Le compravendite nelle classi più performanti – A e B, in cui ricadono soprattutto le nuove costruzioni – sono state rispettivamente il 4,2% e il 2,6%. Rispetto ad un anno fa c’è un calo della percentuale di compravendite nelle classi più elevate, molto probabilmente a causa dei minori acquisti riguardanti le nuove costruzioni, soprattutto nella seconda parte del 2022 (-3,7% secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate). Di conseguenza, lo scorso anno si è assistito ad un aumento delle compravendite nelle classi energetiche più basse, in particolare nella F, che è salita al 14,6% rispetto al 13,7% del 2021.
I DATI SULLE LOCAZIONI
Anche a livello di locazione il quadro cambia poco: la classe G – la meno efficiente – è la più affittata in Italia, con il 54,6% (nel 2021 era al 58,2%). Per quanto riguarda le locazioni, la classe A ha evidenziato percentuali di affitto in aumento, portandosi al 2,3% rispetto all’1,6% del 2021. Sostanziale stabilità per la classe B, mentre tutte le altre classi energetiche sono cresciute.