I forti investimenti per la transizione in corso, anche alla luce delle politiche europee di sostegno in materia, spingeranno l’export italiano di beni ambientali
Per la prima volta, il Rapporto Export di SACE analizza anche le esportazioni di beni ambientali (EG), in cui rientrano i beni connessi alla protezione dell’ambiente – come, ad esempio, i convertitori catalitici per veicoli – e quelli adattati per essere più rispettosi dell’ambiente o “più puliti”, come biocarburanti, batterie senza mercurio e auto ibride ed elettriche.
Questo perché, spiegano gli analisti, sostenibilità e transizione energetica sono concetti chiave per la lotta globale al cambiamento climatico: è necessario quindi individuare e quantificare i flussi internazionali di beni legati a questi temi per poter mappare i principali attori chiave della transizione, avere una base per la negoziazione di accordi volti a ridurre le barriere al commercio di beni cruciali per una maggiore sostenibilità ambientale e individuare eventuali dipendenze in termini di approvvigionamento da specifici Paesi.
IL COMMERCIO DI BENI EG
Negli ultimi venti anni, il valore del commercio internazionale di beni EG è cresciuto a un tasso medio annuo del 7,6% (superiore al +5,8% dell’export complessivo di beni), arrivando a superare i $1.750 miliardi. I principali attori sono l’Europa e l’Asia, quest’ultima a più rapida crescita.
IL RAPPORTO CON L’UE
L’Italia negli ultimi decenni si è mantenuta al secondo posto nell’Ue con un export che ammonta a $60 mld nel 2021 rappresentando il 3,4% degli scambi mondiali (+5% CAGR 2000-21). In particolare, i principali settori di export del nostro Paese sono la meccanica strumentale, ma anche gli apparecchi elettrici (ad esempio motori e generatori elettrici, quadri di distribuzione) e gli altri investimenti (specie strumenti di misurazione e controllo).
IL RUOLO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
I forti investimenti per la transizione in corso, anche alla luce delle politiche europee di sostegno in materia, spingeranno l’export italiano di beni ambientali, atteso crescere quest’anno del 9,3% e il prossimo del 9,7%, accelerando poi a circa il 14% all’anno in media nel 2025-26.