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Deposito nucleare e bollette: Ecco gli impegni del governo con la ripresa di settembre

Autocandidature per il deposito nucleare, bonus bollette in scadenza, decreto estrazioni all’esame dell’esecutivo con la ripresa dei lavori

Ripresa dei lavori a settembre all’insegna dell’energia per il governo Meloni. Sono numerosi infatti gli appuntamenti che attendono l’esecutivo. Vediamo quali.

APERTURA DELLE AUTOCANDIDATURE PER IL DEPOSITO NUCLEARE

In primis dovrebbero esserci passi avanti per quanto riguarda il deposito di scorie nucleare e il parco tecnologico annesso. Prima dell’estate, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato che proprio a settembre sarebbe stato emanato un provvedimento per aprire le porte alle autocandidature per ospitare le due strutture.

Il ministro ha spiegato che verranno fatte tutte le valutazioni del caso per verificare la fattibilità delle eventuali candidature e verranno aperte le porte anche all’utilizzo delle aree militari. Nelle intenzioni del governo c’è l’intenzione di lasciare aperte le autocandidature per 3-6 mesi.

IL BONUS BOLLETTE SCADE A SETTEMBRE. E DOPO?

Il governo ha prorogato a giugno fino a settembre gli aiuti sul caro bollette, stanziando 800 milioni. Ma la crisi dell’energia, sebbene sotto controllo in questo momento, potrebbe non essere finita, e proprio in autunno il prezzo del metano potrebbero tornare a salire. Il Consiglio dei ministri ha infatti confermato per il terzo trimestre dell’anno la riduzione dell’Iva al 5% sulle somministrazioni di gas metano. Sono stati prorogati l’azzeramento degli oneri di sistema per il settore del gas e l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. È stato inoltre prorogato al 30 settembre 2023 il bonus sociale rafforzato per gli sconti sulle bollette di luce e gas. La soluzione è limitata ai clienti con ISEE fino a 15.000 euro o fino a 30.000 euro per le famiglie con più di quattro figli. Per il momento non ci sono ipotesi di rinnovi in vista ma starà all’esecutivo decidere in base anche alla situazione contingente.

UN DECRETO PER LE NUOVE ESTRAZIONI GAS

Il ministro Pichetto ha anche annunciato a settembre l’arrivo di un decreto per dare slancio alle estrazioni di gas in Mare Adriatico. Durante il Forum delle energie rinnovabili Renewable Thinking, a Saint-Vincent, il ministro ha infatti dichiarato che il decreto energia “conterrà una serie di interventi assolutamente da fare per riordinare il quadro energia” per correggere cioè “una serie di cose e adeguarle ai tempi”. Tra gli interventi, ha spiegato il ministro, vi sarà anche “l’opportunità di utilizzare anche i giacimenti di gas dei nostri territori, altrimenti in alcune realtà, come nell’Adriatico, corriamo il rischio che peschino solo altri Paesi”.

LE RISERVE STIMATE

Le aree in cui potrebbero ripartire le estrazioni sono quella del Canale di Sicilia e del Medio Adriatico, mentre l’area dell’Adriatico Settentrionale al momento è vincolata. La riserva più consistente è quella di Goro, a nord del Po, dove però le perforazioni sono vietate per il rischio di subsidenza. Peri esperti, però, le nuove tecnologie potrebbero minimizzare i rischi, con la produzione annua che potrebbe arrivare ad oltre 1 miliardo di metri cubi.

In totale tra le riserve marine, su 45.345 miliardi di metri cubi, ce ne sono 13.474 davanti a Veneto e Romagna, 12.492 davanti a Marche, Abruzzo e Molise e 19.379 davanti a Puglia, Calabria e Sicilia. In Sicilia i giacimenti Argo e Cassiopea di Eni hanno già ottenuto l’autorizzazione, ma non raggiungeranno piena operatività prima del 2024.

Nomisma Energia ha parlato della possibilità di rimettere in funzione circa 50 piattaforme, in grado di fornire circa 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai lidi ferraresi alle Marche.

L’obiettivo è insomma riaggiornare la mappa delle zone idonee all’estrazione di idrocarburi che consentirebbe di portare la produzione italiana di gas da 3,3 a circa 6 miliardi di metri cubi l’anno entro il 2025. L’Italia ha riserve di metano stimate per circa 112 miliardi di metri cubi, fra mare e terra: 45,775 miliardi certi, 45,901 probabili, 19,912 possibili.

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