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sistemi di accumulo

Perché l’Unione europea vuole investire fortemente nei sistemi di accumulo di energia

Per mantenere i prezzi sotto controllo, l’accumulo dell’elettricità rinnovabile è quindi essenziale per far corrispondere la produzione intermittente di elettricità solare ed eolica ai modelli di consumo delle famiglie e dell’industria

All’inizio di quest’anno, con una decisione storica, i Paesi dell’Unione europea hanno concordato di quasi raddoppiare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico Ue, puntando ad un totale del 42,5% entro il 2030 rispetto all’attuale 22%. Tuttavia, il rapido passaggio da un’economia basata sui combustibili fossili ad un’economia rinnovabile richiederà delle modifiche infrastrutturali significative perché, a differenza dei fossili, l’elettricità prodotta dall’energia eolica e solare non può essere immagazzinata su larga scala.

L’IMPORTANZA DEI SISTEMI DI ACCUMULO

Per mantenere i prezzi sotto controllo, l’accumulo dell’elettricità rinnovabile è quindi essenziale per far corrispondere la produzione intermittente di elettricità solare ed eolica ai modelli di consumo delle famiglie e dell’industria. Per affrontare il problema, la Commissione europea nel 2020 ha pubblicato le sue raccomandazioni per l’accumulo di energia, riconoscendo la mancanza di risorse attualmente impegnate per garantire una maggiore diffusione di questi sistemi.

“È un tema caldo a Bruxelles e vogliamo che lo in tutta l’Unione europea”, ha dichiarato Paula Pinho, direttrice per la sicurezza energetica della Direzione Generale per l’Energia della Commissione europea. “Non abbiamo fatto abbastanza in questo settore”, ha detto giovedì scorso ai partecipanti ad un evento sull’accumulo di energia organizzato da Euractiv.

L’analisi della Commissione Ue è supportata da Niels Fuglsang, eurodeputato socialista danese e relatore sulla direttiva sull’efficienza energetica al Parlamento europeo. “Dobbiamo investire nello stoccaggio perché finora non abbiamo fatto abbastanza”, ha spiegato durante l’evento.

I DATI SUI SISTEMI DI ACCUMULO NELL’UNIONE EUROPEA

I dati relativi all’accumulo stanno crescendo rapidamente in tutta l’Unione europea: la Commissione europea, nelle sue raccomandazioni, ha affermato che, solo nel 2022, sono stati distribuiti 2,8 GW (3,3 GWh), contribuendo ad un totale di oltre 9 GWh in tutta l’Ue.

“La soluzione migliore sarebbe prevedere degli incentivi affinché le banche investano”, ha affermato Patryk Demski, vicepresidente del produttore polacco di elettricità Tauron. La Commissione europea potrebbe dare l’esempio, sviluppando una banca per lo stoccaggio dell’energia, ha detto Demski, sottolineando che l’annuncio di una banca pubblica per l’idrogeno “ha attirato dei capitali”.

LA BANCA DELL’IDROGENO DELL’UNIONE EUROPEA

Nel marzo 2022 l’Ue ha annunciato il lancio di una banca dell’idrogeno, con i primi progetti da finanziare previsti per l’autunno. Con una riserva di 3 miliardi di euro, LA BANCA utilizzerà denaro pubblico per avviare una serie di progetti pilota per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno in Europa.

Secondo Demski gli altri mezzi per ridurre la pressione sull’approvvigionamento energetico – come la flessibilità e l’efficienza dei consumi – non sono sufficienti, e nemmeno lo stoccaggio dell’energia idroelettrica. Ecco perché è essenziale lo sviluppo di sistemi di batterie.

In altre parole, la necessità dei sistemi di accumulo di energia sarà così grande che l’Ue non potrà evitare di finanziare le risorse necessarie. “Senza lo sviluppo dell’accumulo – ha detto Demski – sarà sicuramente necessario mantenere gli attuali mezzi di produzione (gas, carbone, ecc.), soprattutto in Polonia”. In risposta al suggerimento, il rappresentante della Commissione europea, Paula Pinho, ha risposto “perché no?”.

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