Per quanto riguarda il consumo di energia finale, il livello registrato nel 2022 è lo stesso del 1995, quando anche il consumo di energia finale era pari a 940 Mtep ha spiegato Eurostat
Calano le emissioni generate dalle attività economiche europee e cala, al tempo stesso, il consumo di energia primaria. Lo ha certificato Eurostat, l’istituto di statistica europeo riferendosi al 2022.
EMISSIONI DELL’ECONOMIA NEL 2022 IN CALO DEL 22% DAL 2008
Nel 2022, le emissioni di gas a effetto serra (GHG) generate dalle attività economiche delle unità residenti nell’Ue ammontavano a 3,6 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti (CO2-eq), indicando una diminuzione del 22% rispetto al 2008, sottolinea Eurostat.
LE MAGGIORI EMISSIONI DA INDUSTRIA MANIFATTURIERA E FORNITURA LUCE, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA
Le attività con le maggiori emissioni di gas serra nel 2022 sono state l’industria manifatturiera e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, entrambe con 745 milioni di tonnellate di CO 2 -eq, pari al 21% del totale dei gas serra emessi. Seguono le famiglie (718 milioni di tonnellate di CO 2 -eq; 20%), che sono emettitori di gas serra legati ai trasporti, al riscaldamento e ad altri scopi, sottolinea Eurostat.
IL MAGGIOR CALO DI EMISSIONI DAL SETTORE MINERARIO ED ESTRATTIVO
Guardando indietro, tra il 2008 (il primo anno di dati disponibili) e il 2022, la maggiore diminuzione relativa delle emissioni di gas serra è stata registrata nel settore minerario ed estrattivo (-40%), seguito dalla fornitura di elettricità, gas, vapore e aria condizionata (- 37%) e manifatturiero (-28%).
IL CONSUMO DI ENERGIA PRIMARIA È DIMINUITO DEL 4% NEL 2022
Sempre nel 2022, ha proseguito Eurostat, il consumo di energia primaria nell’Ue ha raggiunto 1.257 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), con un calo del 4,1% rispetto al 2021. I dati mostrano che nel 2022 l’Ue si è avvicinata all’obiettivo di 992,5 Mtep per il 2030, con un divario che si è ridotto a 26,7%, dopo aver registrato una differenza più ampia nel 2021 (31,2% di distanza dal target).
Il consumo finale di energia ha raggiunto i 940 Mtep nel 2022, in diminuzione del 2,8% rispetto al 2021. Nel 2022 il consumo finale di energia è stato del 23,3% rispetto all’obiettivo del 2030 (763 Mtep), mentre nel 2021 si è discostato del 26,8%.
DOPO IL CALO DEL 2020 PER LA PANDEMIA, NEL 2021 L’IMPENNATA
Dopo il calo registrato nel 2020 a causa dell’impatto della pandemia su tutti i settori, il consumo di energia primaria dell’Ue è aumentato nuovamente nel 2021. L’anno 2022 mostra risultati migliori rispetto al 2019, prima della pandemia, quando il consumo di energia primaria era pari a 1 354 Mtep e 36,5 % di distanza dall’obiettivo.
I 1.257 MTEP REGISTRATI NEL 2022 RAPPRESENTANO IL SECONDO LIVELLO PIÙ BASSO DAL 1990
I 1.257 Mtep registrati per il consumo di energia primaria nel 2022 hanno rappresentato il secondo livello più basso dal 1990 (il primo anno per il quale sono disponibili dati), e il più basso è stato nel 2020 (1.236 Mtep). Il consumo di energia primaria ha raggiunto il picco nel 2006, pari a 1.511 Mtep, indicando che l’UE era lontana del 52,3% dall’obiettivo.
CONSUMI DI ENERGIA FINALE 2022 ALLO STESSO LIVELLO DEL 1995
Per quanto riguarda il consumo di energia finale, il livello registrato nel 2022 è lo stesso del 1995, quando anche il consumo di energia finale era pari a 940 Mtep. L’anno 2020 ha registrato il livello più basso (906 Mtep) e il più vicino mai raggiunto dall’UE all’obiettivo di 763 Mtep per il 2030 – 18,8% di distanza, ha spiegato Eurostat.
Gli obiettivi presentati nell’analisi, ha precisato Eurostat, corrispondono alla revisione del 2023 della Direttiva sull’efficienza energetica. Questa revisione ha fissato obiettivi più ambiziosi per il 2030: non più di 763 Mtep per il consumo di energia finale e non più di 992,5 Mtep per il consumo di energia primaria (rispetto a 846 e 1128, rispettivamente, fissati nella direttiva del 2018 sull’efficienza energetica). ha aumentato l’ambizione dell’Ue in materia di efficienza energetica e ha stabilito che “l’efficienza energetica innanzitutto” è un principio fondamentale della politica energetica dell’UE, conferendogli per la prima volta valore giuridico. In termini pratici, ciò significa che l’efficienza energetica deve essere presa in considerazione dai paesi dell’UE in tutte le politiche pertinenti e nelle principali decisioni di investimento prese nei settori energetico e non energetico.