In corso il cdm sul decreto ‘Cura Italia’ per affrontare l’emergenza Coronavirus
Ammonta a 25 miliardi di euro il decreto ‘Cura Italia’ per affrontare l’emergenza Coronavirus e sostenere famiglie, imprese e ospedali. Nell’ultima bozza non c’è il taglio delle bollette energetiche, una misura che costa molto ma che il Movimento 5 stelle vorrebbe comunque inserire per dare un segnale a quanti sono in difficoltà con i pagamenti.
NIENTE TAGLIO DELLE BOLLETTE
Ad anticipare l’uscita dal provvedimento del taglio delle bollette il viceministro dell’Economia Antonio Misiani (Pd) rispondendo questa mattina a Radio Capital. La conferma è poi arrivata dalla viceministra all’Economia, Laura Castelli, intervistata da Radio Cusano: “Stiamo ancora cercando risolvere il tema delle bollette perché costa moltissimo, stiamo lavorando per poter chiudere anche questo capitolo e dare un segnale anche su questo fronte. Considerate comunque che nei prossimi 20 giorni ci sarà un ulteriore decreto basato sugli sviluppi della situazione”.
In attesa della fine del Consiglio dei ministri, intanto tra le previsioni riguardante il settore energetico e dei rifiuti, ecco quanto è contenuto nella bozza che ENERGIA OLTRE ha visionato.
DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE ADDETTO AL RIPRISTINO DEL SERVIZIO ELETTRICO
Per quanto riguarda le disposizioni in materia di personale addetto ai lavori necessari al ripristino del servizio elettrico “al fine di garantire la continuità delle attività indifferibili per l’esecuzione di lavori necessari al ripristino del servizio elettrico sull’intero territorio nazionale, le abilitazioni già in possesso del relativo personale conservano la loro validità fino al 30 aprile 2020, anche nei casi di temporanea impossibilità ad effettuare i moduli di aggiornamento pratico. Resta fermo l’obbligo per il datore di lavoro di erogare la formazione per l’aggiornamento teorico, anche a distanza nel rispetto delle misure di contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.
RINVIO DI SCADENZE ADEMPIMENTI RELATIVI A COMUNICAZIONI SUI RIFIUTI
Le Associazioni di categoria e aziende di consulenza che operano nel settore rifiuti sono in difficoltà alla luce dell’odierna situazione di emergenza, tenuto conto, nello specifico, dell’impossibilità di effettuare sopralluoghi presso i clienti dichiaranti, per acquisire le informazioni che dovranno essere poi comunicate attraverso i canali telematici, con conseguente impossibilità di poter elaborare i dati. Per questo vengono prorogati al 30 giugno 2020 i seguenti termini di: a) presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) di cui all’articolo 6, comma 2, della legge 25 gennaio 1994, n. 70; b) presentazione della comunicazione annuale dei dati relativi alle pile e accumulatori immessi sul mercato nazionale nell’anno precedente, di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188, nonché trasmissione dei dati relativi alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile ed accumulatori portatili, industriali e per veicoli ai sensi dell’articolo 17, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188; c) presentazione al Centro di Coordinamento della comunicazione di cui all’articolo 33, comma 2, del decreto legislativo n. 14 marzo 2014, n. 49; d) versamento del diritto annuale di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali di cui all’articolo 24, comma 4, del decreto 3 giugno 2014, n. 120.