Oggi alla Reggia di Venaria Reale erano presenti i Paesi del G7, membri della Commissione europea, altri 6 Stati rappresentati e 9 organizzazioni internazionali, per complessivi 32 capi delegazione
Oggi e domani alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino, si svolge la riunione dei ministri dell’Energia, ospitata dall’Italia, che quest’anno detiene la presidenza di turno del G7.
IL MINISTRO PICHETTO AL G7: “ABBIAMO UNA GRANDE RESPONSABILITÀ VERSO I CITTADINI E I PAESI PIÙ VULNERABILI”
In mattinata il ministro Pichetto ha aperto i lavori della sessione plenaria del G7 Clima, Energia e Ambiente a Venaria Reale insieme al viceministro Vannia Gava e al sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro. “Abbiamo una grande responsabilità verso i nostri cittadini, verso i Paesi più vulnerabili e verso il Pianeta. Siamo nel pieno di due conflitti che si innestano su crisi globali. La comunità internazionale attende un nostro messaggio”, ha dichiarato Pichetto, che ha aggiunto: “il G7 è la sede giusta dove programmare azioni per una più efficace lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento e per una transizione energetica giusta, inclusiva e sostenibile. Il più sentito ringraziamento va a tutti i nostri esperti dei gruppi tecnici, che in questi mesi hanno lavorato per fare di questo G7 Clima, Energia e Ambiente un successo su cui costruire dei traguardi futuri ancora più ambiziosi”.
LE TRE PRIORITÀ SU ENERGIA, CLIMA E AMBIENTE
Per affrontare “le sfide della sicurezza energetica, del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente – ha aggiunto il ministro – ci sono tre priorità: concretezza, cooperazione in particolare con l’Africa, un approccio pragmatico e non ideologico secondo il principio di neutralità tecnologica”.
Sulla cooperazione con l’Africa, il titolare del MASE ha sottolineato la necessità “di costruire, secondo lo spirito del Piano Mattei, dei partenariati di tipo non predatorio, sostenendo i più vulnerabili nell’adattamento agli effetti del cambiamento climatico e favorendo quell’accesso all’energia pulita e sostenibile che oggi è negato al 43% degli abitanti del continente”.
Tra i temi al centro degli incontri, il ministro ha citato “le rinnovabili, l’efficienza energetica, l’uscita progressiva dai fossili, la biodiversità, ma anche la ricerca per il nucleare di nuova generazione, la fusione, l’economia circolare, le materie prime critiche e i biocarburanti”.
Pichetto ha salutato tutte le delegazioni presenti e ha voluto ringraziare “le istituzioni e la cittadinanza del comune di Venaria, della città di Torino e la Regione Piemonte per la loro straordinaria ospitalità e collaborazione”.
PICHETTO SULL’ADDIO AL CARBONE: “L’ITALIA PUO’ FARE DA APRIPISTA”
Al termine della prima giornata del G7 di Venaria, il ministro Pichetto si è intrattenuto con i giornalisti per un punto stampa. “L’Italia – ha spiegato – può fare da apripista sicuramente chiudendo prima del 2030, ma anche nel brevissimo periodo, per quanto riguarda l’utilizzo del carbone nella parte continentale. Si può parlare di un anno o anche meno”. Per Pichetto, in vista della dichiarazione finale “c’è stato un percorso tecnico portato avanti dai negoziatori dei Paesi. È stato definito un percorso tecnico di massima, ora serve il timbro dell’accordo politico tra i Paesi”.
PICHETTO: “AL LAVORO SULLA FINANZA CLIMATICA”
Della finanza climatica, di un maggiore impegno delle economie avanzate al G7 “ne abbiamo discusso, ci stiamo lavorando. Tutto questo nella speranza e nell’ottica di arrivare ad una proposta comune nell’ambito della COP29. Il primo passo sarà anche ridefinire l’ambito delle valutazioni, perché in questo momento è molto volontaristico, non c’è una definizione dei consumi. Bisogna definire anche tutto il sistema di contribuzione. Ci sono molti Paesi che intervengono sull’obiettivo ma non vengono classificati rispetto a questa azione”.
SUL NUCLEARE: “ABBIAMO DISCUSSO DI FISSIONE E FUSIONE”
Al G7 si è discusso anche di energia nucleare: “è stato affrontato il tema dell’energia da fissione e dello sviluppo dell’energia da fusione. Nel documento tecnico si parla dello sviluppo di entrambe le tecnologie”, ha spiegato il titolare del MASE.
G7: A VENARIA REALE PRESENTI 32 CAPI DELEGAZIONE
Oggi a Venaria erano presenti i Paesi del G7, membri della Commissione europea, altri 6 Stati rappresentati e 9 organizzazioni internazionali, per complessivi 32 capi delegazione. L’Italia era rappresentata dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha guidato una delegazione composta anche dal viceministro, Vannia Gava, e dal sottosegretario, Claudio Barbaro.
Le istituzioni europee erano presenti con i commissari Ue all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, e per l’Azione per il Clima, Wopke Hoekstra, oltre al direttore generale Energia, Ditte Juul Jorgensen. Nel pomeriggio è arrivata anche la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.
Gli Stati Uniti erano rappresentati dal vice inviato speciale per il Clima, Sue Biniaz, da David Turk (vicesegretario al Dipartimento USA per l’Energia) e da Janet McCabe (amministratore aggiunto dell’EPA). Per il Canada presenti il ministro all’Ambiente, Steven Guilbeault, e Michael Vandergrift, viceministro alle Risorse Naturali.
In rappresentanza della Francia vi erano il ministro della Transizione ecologica, Christophe Bechu, e il ministro del Commercio Estero, Franck Riester, oltre a Carole Lancereau, direttore generale per il Clima del Ministero della Transizione ecologica. Per la Germania a Venaria sono giunti invece Steffi Lemke, ministro dell’Ambiente, e Anja Hajduk, segretario di Stato del Ministero Federale per gli Affari economici e l’Azione per il Clima.
Per il Regno Unito presenti Andrew Bowie, ministro per il Nucleare e le Rinnovabili, e Steve Barclay, segretario di Stato all’Ambiente, mentre per il Giappone due ministri: Saito Ken (Economia, Commercio e Industria) e Shintaro Ito (Ambiente).
I PAESI “OUTREACH” AL G7
A Venaria erano presenti inoltre 6 Paesi “outreach”: l’Algeria con Mohamed Arkab, ministro dell’Energia, l’Azerbaijan con Mukhtar Babayev, ministro dell’Ambiente, il Brasile con Marina Silva, ministro dell’Ambiente, gli Emirati Arabi Uniti con Amna al Dahak al Shamsi (ministro dell’Ambiente e del Cambiamento climatico), e il Kenya con il viceministro dell’Energia, Alex K. Wachira. Infine, per la Mauritania c’era Lalya Aly Kamara, ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo sostenibile.
LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Le organizzazioni internazionali che portano il loro contributo al G7 di Venaria erano presenti ai lavori con vicepresidente della Banca Africana di Sviluppo Kevin Kariuki, il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol, il segretario esecutivo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, Simon Stiell, il direttore generale di IRENA, Francesco La Camera, lo special advisor del segretario generale sull’Azione per il Clima e Just Transition, Selwin Hart, il chief executive di ODI, Sara Pantuliano. Hanno partecipato infine il vicesegretario generale dell’OCSE, Mary Beth Goodman, il direttore del Bureau per il sostegno alle politiche e ai programmi dell’UNDP, Marcos Neto, e l’assistente del Segretario Generale dell’ONU e direttore di UNEP New York, Ligia Noronha.
CENTRALI A CARBONE, BATTERIE, NUCLEARE E BIOCARBURANTI
Secondo una fonte – che ha parlato con l’agenzia Reuters – i ministri dell’Energia dei Paesi del G7 oggi avrebbero discusso di stabilire una data obiettivo comune al 2035 per chiudere le centrali elettriche alimentate a carbone. Secondo la fonte – che ha chiesto di restare anonima – i negoziatori diplomatici dei Paesi del G7 – Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada e Giappone – hanno discusso la questione fino alla tarda serata di ieri, con un Paese che sarebbe ancora contrario all’iniziativa.
Secondo un’altra fonte, i Paesi del G7 potrebbero indicare la necessità di aumentare di 6 volte la capacità delle batterie – fondamentali per immagazzinare energia rinnovabile, che è intermittente – entro il 2030 rispetto ai livelli del 2022. L’energia nucleare e i biocarburanti sarebbero altre due questioni in cima all’agenda dell’Italia, che vuole vedere entrambe le fonti energetiche nel comunicato finale, tra le opzioni che i Paesi del G7 possono scegliere per ridurre l’uso di combustibili fossili nella produzione di energia e nei trasporti.