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Mase, Fer X in attesa del parere Arera, prime aste entro fine anno. Concessioni Idro: interlocuzioni in corso con Ue

Su Civitavecchia il Mase prosegue i lavori sul phase out del carbone, si valutano proposte come hub rinnovabili

Il decreto Fer X “è stato trasmesso ad aprile all’Arera ai fini dell’acquisizione del parere atteso per gli inizi di giugno. Successivamente si provvederà ad acquisire anche il necessario parere della Conferenza unificata a valle del quale sarà possibile procedere con la notifica formale del provvedimento in Commissione europea per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di aiuti di Stato”. Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Claudio Barbaro rispondendo a un’interrogazione in Commissione Attività produttive alla Camera.

AVVIATI I COLLOQUI CON LA COMMISSIONE UE

“Al fine di accelerare quest’ultimo passaggio il ministero ha già avviato i colloqui con la Commissione con l’obiettivo di illustrare le principali novità introdotte dal meccanismo. Tra le innovazioni – ha aggiunto Barbaro – rispetto al disegno attuale il nuovo schema prevede infatti che il sistema si faccia carico del rischio dovuto alle dinamiche inflattive particolarmente accentuate nell’ultimo anno, in modo tale da rendere i corrispettivi riconosciuti più adeguati alle strutture di costo e alla sua evoluzione riducendo i rischi degli operatori. Inoltre, si è provveduto a ridisegnare la struttura dei pagamenti dei contratti con la finalità di disincentivare l’offerta della capacità contrattualizzata a prezzi inferiori ai propri costi marginali e al tempo stesso di ridurre il rischio volume sostenuto dai titolari della stessa capacità. Si stima che le prime aste potranno essere bandite entro la fine dell’anno”, ha ammesso il sottosegretario.

CONCESSIONI IDROELETTRICHE: REGOLE EUROPEE NON CONSENTONO UN’INVERSIONE DI ROTTA

Capitolo concessioni idroelettriche: “Come evidenziato nella proposta di Pniec trasmessa alla Commissione europea lo scorso mese di giugno, l’idroelettrico resta di gran lunga la prima fonte di produzione delle rinnovabili al 39% nell’anno 2021”. “Come indicato dal Pniec tale variabilità si ripercuote in maniera significativa anche sul raggiungimento degli obiettivi nazionali legati alla produzione elettrica da fonti rinnovabili – ha affermato il sottosegretario -. Nel Piano emerge che è indubbio che si tratti di una risorsa in larga parte già sfruttata ma di grande livello strategico nella politica al 2030 e nel lungo termine al 2050 di cui occorrerà preservare e incrementare la produzione – ha aggiunto il sottosegretario -. Si prevede una lieve crescita della produzione in parte derivante dall’aumento dei volumi di invaso facilitato dalla produzione dell’attività di manutenzione per ridurre l’accumulo di sedimenti di materiale e a bilanciare eventuali cali derivanti da eventi siccitosi. In tal senso si introduce l’attività del Mase di contrasto alla siccità che ha individuato l’intervento a opera delle Regioni per la messa in efficienza degli invasi esistenti attraverso la manutenzione da fanghi e sedimenti”.

“Sulle modalità e le tempistiche dei potenziali investimenti rivolti al settore idroelettrico si misurano inevitabilmente anche gli effetti dei rinnovi delle grandi concessioni oggetto di interlocuzione con la Commissione europea – ha precisato Barbaro -. In merito alle misure del Pnrr rendicontate come azioni positive come quelle delle modalità di affidamento delle concessioni idroelettriche il dipartimento delle Politiche europee conferma che le regole europee non consentono un’inversione di rotta, le cosiddette reversal, ovvero l’introduzione ex post di misure finalizzate a modificare il quadro regolatorio positivamente valutato ovvero a eliminare o ridurre gli effetti attesi dallo stesso. A tal proposito occorre precisare che la qualificazione da parte della Commissione dell’iniziativa reversal determina non solo l’arresto del processo di valutazione della richiesta di pagamento in corso e delle successive fino a quando la criticità non viene eliminata, ma può sfociare anche nella riduzione delle somme trasferite all’Italia. Conseguentemente sono state avviate specifiche interlocuzioni con la Commissione europea dirette a illustrare le motivazioni alla base della necessità di innovare la disciplina in attuazione del Pnrr nonché ad attuare una condivisone delle soluzioni prospettate. Le interlocuzioni sono attualmente in corso” e “sarà cura del governo tenere informato il Parlamento dell’esito dell’interlocuzione”.

CIVITAVECCHIA, PROSEGUONO LAVORI SU PHASE OUT CARBONE, SI VALUTANO PROPOSTE COME HUB RINNOVABILI

“La dismissione della centrale di Torre Valdaliga Nord rientra nella previsione della graduale cessazione di generazione elettrica mediante carbone. Nell’ambito della procedura il Mase ha già svolto diversi incontri con la società proprietaria dell’impianto con il gestore della rete nazionale e con gli enti territoriali di riferimento. L’obiettivo è individuare i passi necessari per la dismissione tenuto conto del suo impatto sull’adeguatezza e la sicurezza del sistema elettrico nazionale”, ha sostenuto Barbaro. “Come previsto dal Dl 50 del 2022 è stato costituta presso il Mimit una specifica unità interministeriale per il coordinamento del phase out dal carbone con l’obiettivo di trovare soluzioni per il rilancio di attività imprenditoriali per la salvaguardia deli livelli occupazionali e per il sostengo dei programmi di sviluppo imprenditoriale dell’area imprenditoriale di Civitavecchia. È prevista la partecipazione delle istituzioni locali delle parti sociali e degli operatori economici nonché di rappresentanti del Mef, del Mase del Mit e del Dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del Consiglio. I lavori del tavolo che stanno proseguendo hanno la finalità di trovare le soluzioni progettuali e strategiche necessarie per supportare il processo di riconversione industriale senza ricadute sociali sul territorio”, ha aggiunto il sottosegretario.

“Durante il tavolo sono emerse diverse proposte di riconversione industriale tra cui la possibilità di riconoscere Civitavecchia quale area di crisi industriale complessa nonché la scelta del sito come possibile hub per le energie rinnovabili. Verso tale direzione va anche l’avviso pubblico sulla cantieristica offshore. Sul punto il termine per la presentazione delle candidature è scaduto lo scorso 18 maggio. Il competente dipartimento sta pertanto valutando le proposte pervenute al fine di avere un quadro esaustivo utile per la redazione del decreto interministeriale. Per i proponenti del progetto eolico offshore sussiste la possibilità di verificare l’utilizzo di asset e aree di impianti in dismissione in un’ottica di economia circolare che prevede anche il recupero di terreni oggi a vocazione industriale”, ha spiegato il sottosegretario.

Ecco tutti i dettagli della bozza del decreto Fer X

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