La dimensione delle riserve scoperte in Antartide è stimata in 511 miliardi di barili, che classificherebbe l’area come la seconda più grande riserva di petrolio per regione al mondo, dietro solo a quella del Medio Oriente
La Russia di recente ha scoperto delle enormi riserve di petrolio nel territorio britannico dell’Antartide. Secondo i documenti presentati al comitato di controllo ambientale della Camera dei Comuni britannica ad inizio maggio, la scoperta è stata fatta da alcune navi da ricerca russe nel Mare di Weddell, parte del territorio antartico rivendicato dal Regno Unito. Si stima che le riserve scoperte contengano circa 511 miliardi di barili di petrolio, circa 10 volte la produzione del Mare del Nord negli ultimi 50 anni.
LO SFRUTTAMENTO DEL PETROLIO IN ANTARTIDE
Tuttavia, come riporta Anna Fleck di Statista, lo sfruttamento degli idrocarburi in Antartide è vietato. Dalla firma del Trattato sull’Antartide nel 1959, entrato in vigore nel 1961, il continente è stato riservato esclusivamente ad attività pacifiche e potrebbe non diventare “né teatro, né oggetto di controversie internazionali”. L’Antartide viene quindi utilizzato principalmente per scopi scientifici, in particolare per la ricerca sui cambiamenti climatici.
La scoperta russa ha sollevato preoccupazioni nella comunità scientifica. Klaus Dodds, esperto dell’Antartide e professore al Royal Holloway College di Londra, avrebbe detto ai parlamentari britannici che la ricerca russa “potrebbe essere una decisione consapevole per indebolire gli standard della ricerca sismica in Antartide, e in definitiva un primo passo verso future operazioni di sfruttamento”.
IL VOLUME DELLE RISERVE DI PETROLIO IN ANTARTIDE
La dimensione delle riserve petrolifere scoperte in Antartide è significativa: stimata in 511 miliardi di barili, l’area si classificherebbe come la seconda più grande riserva di greggio per regione al mondo, dietro solo a quella del Medio Oriente, le cui riserve accertate nel 2022 ammontavano ad oltre 871 miliardi di barili. Ciò rappresenta anche quasi il doppio delle riserve conosciute dell’Arabia Saudita, il Paese con le seconde riserve petrolifere accertate al mondo.
I PIANI DI EXXON E CHEVRON
Nel frattempo, Exxon Mobil e Chevron stanno rafforzando le loro scorte di petrolio e gas con acquisizioni multimiliardarie, mentre scommettono sulla resilienza della domanda negli anni a venire. La serie di consolidamenti che ha investito il settore energetico statunitense nel 2023 e che ha stimolato accordi per un valore di 250 miliardi di dollari non mostra segni di rallentamento, mentre le aziende si affrettano ad impiegare la liquidità derivante dall’aumento dei prezzi del petrolio per costruire riserve ancora più grandi attraverso acquisizioni.
Ad inizio maggio Exxon ha concluso l’acquisto da 60 miliardi di dollari di Pioneer Natural, dopo aver ricevuto il via libera dalle autorità di regolamentazione statunitensi. L’accordo aumenterà la produzione totale di Exxon a oltre 5 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno (boepd) entro il 2027, rendendolo il più grande produttore del Bacino Permiano, il più grande e apprezzato giacimento petrolifero statunitense.