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reti elettriche

Nel primo semestre Francia leader nelle esportazioni di energia elettrica

Secondo l’operatore di trasmissione energetica RTE, nella prima metà di quest’anno le esportazioni nette di elettricità della Francia hanno raggiunto il livello record di 42 TWh, in aumento rispetto ai 13 TWh del primo semestre 2023

Nel primo semestre 2024, le esportazioni nette di energia elettrica della Francia hanno raggiunto un livello record di 42 TWh, in aumento rispetto ai 13 TWh del primo semestre 2023, grazie all’offerta di energia abbondante e alla bassa domanda. Lo ha affermato il TSO (l’operatore di trasmissione energetica) francese RTE.

Il volume delle esportazioni nette “è vicino al consumo annuale di un Paese come il Portogallo”, ha spiegato RTE, poiché la Francia, nel periodo gennaio-giugno 2024, ha esportato ogni giorno più energia di quanta ne abbia importato, anche durante l’inverno. “Se questa tendenza nella seconda metà dell’anno proseguirà – ha aggiunto il TSO – il record annuale di esportazioni nette stabilito nel 2022 di 77 TWh verrà battuto”.

LE ESPORTAZIONI DI ELETTRICITÀ DELLA FRANCIA

Nonostante i freni alle esportazioni francesi verso i confini orientali durante i mesi primaverili, le esportazioni nette verso Germania e Belgio a marzo e aprile hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 10 anni e si sono avvicinate ai livelli medi sui confini italiano e svizzero. Le esportazioni nette record sono state dovute “ad una fornitura di energia più abbondante”, con la produzione di energia che ha raggiunto i 272 TWh nella prima metà dell’anno (il livello più alto dal 2019) e una bassa domanda.

La produzione nucleare è stata di 19,1 TWh, il 12% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 177 TWh, mentre l’energia idroelettrica ha registrato un aumento del 37% su base annua, spinta da “abbondanti precipitazioni” in inverno e primavera.

LA DOMANDA DI ENERGIA IN FRANCIA

Nel frattempo – si legge su Montel News – la domanda di energia francese è rimasta “molto più debole” rispetto ai livelli pre-Covid, tra il 5% e il 10% in meno a seconda dei mesi. La combinazione di un’abbondante fornitura a basse emissioni di carbonio, una domanda debole e “capacità di esportazione a volte sature” ha portato “ad un forte aumento” del verificarsi di prezzi orari negativi in ​​Francia, con 233 ore nella prima metà dell’anno rispetto alle 53 ore del primo semestre 2023.

I DATI SULL’ITALIA

Per quanto riguarda invece l’Italia, a metà luglio Terna ha riferito che, nei primi sei mesi dell’anno, la produzione da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta la produzione da fonti fossili (+27,3% rispetto al primo semestre 2023), che ha registrato una flessione del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023.

L’import di energia elettrica è stato sostanzialmente in linea con lo scorso anno: da gennaio a giugno il saldo estero è in aumento del 3,9% rispetto a primi sei mesi del 2023.

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