Può saltare il divieto per auto a benzina e diesel dal 2035. Sul piatto la revisione degli accordi già dal prossimo anno. Intanto sciopero generale il 18 ottobre (con Stellantis che cerca il nuovo Ceo)
Si gioca tra Roma e Berlino la partita per il futuro dell’auto europea. I conti in rosso delle Case automobilistiche tedesche e italiane – con il caso clamoroso della Volkswagen pronta a chiudere anche delle fabbriche in Germania – sta convincendo a trovare una soluzione alternativa al passaggio all’elettrico entro il 2035.
IL PIANO ITALIA PER IL FUTURO DELL’AUTO
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che per primo ha parlato di un Piano Italia sulle auto anticipato al meeting internazionale di Cernobbio in alcuni colloqui bilaterali con la Spagna, con la Repubblica Ceca, con l’Austria, con Confindustria e i sindacati, ha incassato il pieno consenso della Germania, in particolare del vice-cancelliere tedesco nonché ministro dell’Economia e del clima Robert Habeck.
ANTICIPARE LA REVISIONE DEL PIANO EUROPEO AL 2025
Sul piatto una revisione già nel 2025 e non come prevedono le norme europee nel 2026, della clausola di revisione dei veicoli leggeri. “Una proposta di buonsenso” l’ha definita Urso a margine dell’inaugurazione a Verona della fiera Marmomac visto che cade con l’inizio del mandato della nuova Commissione europea.
DOMANI URSO PRESENTA IL PIANTO ITALIANO A BRUXELLES
Il ministro ha poi annunciato che domani illustrerà il piano italiano a Bruxelles, prima ai parlamentari italiani presenti, poi nel meeting sull’automotive promosso dalla presidenza ungherese e quindi il giorno successivo al Consiglio Competitività e direttamente ad Habeck che ha già annunciato che sosterrà l’anticipazione della revisione degli standard di CO2 prevista per il 2026.
IL MINISTRO TEDESCO HABECK STA CON L’ITALIA
L’apertura del ministro tedesco è arrivata dopo un incontro con le case automobilistiche e i rappresentanti dei sindacati, durante la quale si è comunque confermata la data del 2035 per lo stop a motori benzina e diesel. Con la possibile anticipazione di un anno della revisione delle normative sui motori endotermici, potrebbe essere rivisto anche l’obbligo di riduzione del 15% delle emissioni medie già a partire dal prossimo anno, gravate tra l’altro, di possibili multe miliardarie.
Altri due anni di incertezza potrebbero portare al collasso dell’industria dell’auto europea, ha infatti ribadito Urso. La Commissione europea rimane però cauta. Un portavoce di Bruxelles ha ribadito che per il momento la data del 2035 rimane appropriata mentre la clausola di riesame al 2026 per ora rimane valida ma può sempre essere modificata da iniziative legislative della Commissione concordate con Consiglio e Parlamento.
ARRIVA UNA MOZIONE DELLA MAGGIORANZA PER RIVEDERE IL GREEN DEAL?
Nel frattempo l’Ansa ha anticipato che la maggioranza ha allo studio una mozione parlamentare per impegnare il Governo ad avanzare una proposta in Europa per rivedere il percorso del green deal a partire dal settore auto.
I SINDACATI INDICONO UNO SCIOPERO GENERALE PER IL 18 OTTOBRE
Mentre i sindacati Fiom, Fim e Uilm hanno indetto uno sciopero di otto ore dell’intero settore automotive con manifestazione a Roma il 18 ottobre “per difendere l’occupazione e costruire il futuro dell’industria dell’auto”.
STELLANTIS AVVIA LA RICERCA PER IL SUCCESSORE DI TAVARES
Sul fronte italiano, intanto, Stellantis ha avviato la ricerca per il successore di Carlos Tavares alla guida del gruppo. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, il contratto dell’amministratore delegato scade agli inizi del 2026 e la procedura rientra nella regolare pianificazione per la successione.