Skip to content
energia

Auto Ue schiacciate da dazi e Cina. Imparato (Stellantis): “7 modelli elettrici a Melfi”. Accordo Danieli-Metinvest per Pomigliano

Automotive in crisi per dazi, domanda incerta e Cina. Imparato (Stellantis) annuncia 7 nuovi modelli elettrici a Melfi. Al via accordo Danieli e Metinvest Group per l’acciaieria di Piombino. La rassegna Energia

L’automotive è schiacciato dal peso dei dazi Usa, domanda incerta e concorrenza cinese. Il 2025 sarà un anno decisivo per il destino dell’industria Ue dell’auto, secondo l’ultimo report S&P Global Ratings. La Cina potrebbe prendere il largo nel campo della mobilità elettrica. Tuttavia, la domanda globale di veicoli leggeri (auto, veicoli commerciali leggeri, furgoni e pick-up) dovrebbe rimanere stabile, con una crescita tra l’1 e il 3% (2024-2026), secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore. Jean-Philippe Imparato, responsabile delle attività europee di Stellantis, in visita allo stabilimento di Melfi ha annunciato che «beneficerà nei prossimi anni del lancio di sette nuovi modelli tra elettrici e ibridi». Intanto, i risultati di gennaio sorridono al gruppo: nel mercato dei veicoli elettrici, Stellantis segna un incremento di quota a 12,9% e guadagna il secondo posto tra i costruttori nella classifica Ue29. Parte l’accordo tra Gruppo Danieli e Metinvest per l’acciaieria di Piombino. Ieri al ministero delle Imprese e del Made in Italy è stata firmata l’intesa tra Metinvest Group e Danieli per la partnership in Metinvest Adria per il rilancio del sito toscano. La rassegna Energia.

AUTOMOTIVE SOTTO PRESSIONE PER DAZI

“«Nubi sull’industria automobilistica». Non lascia troppo spazio a slanci ottimistici il nuovo report di S&P Global Ratings sul settore, appena pubblicato. Il 2025 si preannuncia un anno cruciale per l’industria, con una serie di sfide destinate a ridefinire gli equilibri globali. Pesa la prospettiva di nuovi dazi su auto e componenti sotto la presidenza Trump, annunciati per il 2 aprile: i produttori potrebbero essere costretti a rivedere strategie di prezzo e delocalizzazione, con un impatto negativo su profittabilità e liquidità. Secondo motivo di preoccupazione il rallentamento della transizione elettrica in Europa, penalizzata da una bassa domanda e da mancanza di chiarezza sugli incentivi governativi, che potrebbe pesare ulteriormente sui margini. Tra le nuvole non manca l’offensiva cinese, ormai in grado di trasformare il panorama competitivo: export triplicato in tre anni e rapida erosione delle quote delle case occidentali nel mercato più grande del mondo. (…) «La Cina – commenta Vittoria Ferraris, managing director & sector lead automotive Emea di S&P Global Ratings – si sta affermando come leader della mobilità elettrica a basso costo. Oltre ad aver raggiunto il 50% delle vendite di auto elettriche, nel 2026 entreranno in vigore nuove normative che renderanno ancora più difficile la sopravvivenza dei motori endotermici nel mercato interno. Questo ha messo in difficoltà le case automobilistiche occidentali, che non potendo competere sul fronte elettrico, hanno finora puntato sulla vendita di auto a motore endotermico nei segmenti premium. Volkswagen, General Motors, Ford, Mercedes, e probabilmente anche Bmw, anche se in misura minore, stanno ristrutturando e rivedendo strategie e investimenti per competere». Nonostante questi fattori, secondo gli analisti di S&P Global Ratings la domanda globale di veicoli leggeri (autovetture, veicoli commerciali leggeri, furgoni e pick-up) dovrebbe rimanere stabile, con una crescita tra l’1 e il 3% (2024-2026)”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“Per queste ragioni, proprio la contrazione della domanda resta un dato imprevedibile. «Se la domanda cala, l’intera filiera ne soffre, dai produttori ai fornitori, che già sono stati penalizzati negli ultimi anni e sono stati i primi a ridurre il personale. Il rischio – avverte Vittoria Ferraris – è che la combinazione tra dazi, pressione sui costi e incertezza economica porti a una stagnazione del mercato automobilistico globale». (…) «La debolezza della domanda interna in Cina – aggiunge Ferraris – è un aspetto critico. Il Pil fatica a raggiungere il 5% e tende verso il 4% per il rallentamento dei consumi. Questo spinge i produttori cinesi a esportare il proprio eccesso produttivo a qualsiasi costo, anche in mercati come l’Europa, che ha introdotto dazi differenziati. (…) l’eventuale dilazione da parte della Commissione europea degli obiettivi più stringenti imposti alle case automobilistiche sulle emissioni complessive di CO2 nel 2025, attesa per i primi di marzo, potrebbe dare sollievo (temporaneamente). Sarebbero probabilmente evitate sanzioni miliardarie e verrebbero stabilizzati i prezzi. Questi ultimi sono stati sostenuti finora dalla disciplina produttiva, ma la crescente competizione in Europa e negli Stati Uniti dovrebbe rendere più difficile mantenerli elevati. In realtà, sostiene Ferraris, «sarebbe necessario un’Inflation Reduction Act (Ira) europeo, un sistema di incentivi gestito direttamente dall’Unione Europea e non dai singoli stati, simile a quanto fatto dagli Stati Uniti (dall’Amministrazione Biden, ndr). L’attuale frammentazione dei sostegni nazionali rende inefficace la strategia di supporto all’industria continentale. Un piano di incentivi centralizzato permetterebbe di garantire competitività ai produttori europei, evitando di lasciarli esposti alle politiche protezionistiche di altri paesi». (…) S&P Global Ratings evidenzia come i rating degli produttori siano più resilienti rispetto a quelli dei fornitori, poiché le ristrutturazioni non hanno portato miglioramenti significativi in termini di deleveraging o profittabilità. I produttori occidentali potrebbero essere costretti a ridurre ulteriormente i costi e rivedere le proprie strategie di mercato per mantenere la stabilità del rating”, continua il giornale.

AUTO, IMPARATO (STELLANTIS) ANNUNCIA 7 MODELLI MELFI

“Jean-Philippe Imparato, responsabile delle attività europee di Stellantis, ha visitato lo stabilimento di Melfi del gruppo che «beneficerà nei prossimi anni del lancio di sette nuovi modelli tra elettrici e ibridi». (…) A Melfi la prima vettura che arriverà entro il primo semestre del 2025 sarà la nuova DS N°8 (solo elettrica), cui seguirà, nella seconda parte dell’anno, anche la nuova Jeep Compass (ibrida ed elettrica). Gli altri due modelli previsti, ibridi ed elettrici, arriveranno nel 2026. Tutti i modelli saranno realizzati sulla piattaforma Stla Medium. Imparato (…) ha avuto incontri con il management dell’impianto (di cui è responsabile Nicola Intrevado) e ha visitato i vari reparti dello stabilimento”, si legge su La Stampa.

“Nel segmento dei veicoli commerciali Stellantis Pro One guadagna una quota di mercato del 29,5% e si posiziona al primo posto in 9 dei 10 mercati principali, mentre Peugeot sale sul podio dei marchi più venduti in assoluto. Nel mercato dei veicoli elettrici, Stellantis segna un incremento di quota a 12,9% e guadagna il secondo posto tra i costruttori nella classifica Ue29. «Questi risultati – conclude Imparato – consolidano la nostra posizione nello scacchiere di un mercato particolarmente competitivo”, continua il giornale.

AUTO, PARTE INTESA PIOMBINO GRUPPO DANIELI METINVEST

“Dopo Taranto, Piombino. Il Governo italiano incassa l’avvio formale della partnership tra Danieli e l’ucraina Metinvest, per il rilancio della produzione del sito toscano, e mette a posto un’altra tessera del complesso puzzle di ridefinizione delle due aree di crisi (ormai decennale) dell’acciaio italiano. È stata firmata ieri al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’intesa tra Metinvest Group e Danieli, che disciplina la partnership tra i due gruppi in Metinvest Adria. Ancora pochi i dettagli trapelati fino a oggi sul progetto, che prevede la creazione di un’acciaieria con una capacità produttiva annuale di 2,7 milioni di tonnellate (come confermato lo scorso 20 novembre 2024 da Metinvest e Danieli durante un vertice dei Governi italiano e ucraino a Roma) e che sarà avviato solo a partire dalla seconda metà dell’anno. Il dato politicamente rilevante però è rappresentato dal fatto che per la prima volta, alla presenza del ministro Adolfo Urso, le due parti hanno formalizzato in un memorandum comune i principali aspetti della gestione congiunta, condividendo gli obiettivi strategici a lungo termine e disciplinando ruoli e rapporti di forza all’interno della holding Metinvest Adria, il veicolo compartecipato che si occuperà dell’investimento. Secondo le prime indiscrezioni, l’azienda italiana avrà una quota del 25% e il restante 75% sarà degli ucraini, mentre l’investimento da sostenere sarà superiore ai 2,5 miliardi e finanziato, oltre che dagli azionisti, con linee di credito da attivare con un pool di banche italiane ed estere”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“La nuova struttura utilizzerà la tecnologia del forno elettrico: rottame e preridotto necessari ad alimentare la produzione, secondo le dichiarazioni delle parti, saranno reperiti dalle attività ucraine di Metinvest. Oltre all’accordo tra gli azionisti, l’incontro ha visto anche la firma di un contratto tra Metinvest Adria e Danieli per lo sviluppo dell’ingegneria di base per il nuovo stabilimento. Il contratto riguarda l’ingegneria di base per forno, acciaieria e laminatoio e contempla anche la creazione di un centro di lavorazione e assistenza per l’acciaio a freddo, nonché strutture e attrezzature ausiliarie. (…) È un’opportunità per stabilire un segmento dell’economia che possa fungere da fondamento sia per costruire il futuro dell’Europa sia per ricostruire l’Ucraina dopo la guerra». Anche per Giacomo Mareschi Danieli, ceo di Danieli Group, il progetto è «un elemento chiave per la modernizzazione della produzione siderurgica in Italia e in Europa». «Ancora una volta abbiamo mantenuto gli impegni – ha commentato il ministro Urso”, continua il giornale.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su