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Soci di Isab di Priolo ai ferri corti, chi venderà? Aspi verso rinnovo del patto parasociale. Aponte vuole 43 porti Ck Hutchison

Lite tra soci e probabile cambio di governance per Isab di Priolo, la maggiore società di raffinazione in Italia. Aspi verso il rinnovo del patto parasociale. Aponte vuole 43 porti di Ck Hutchison contesi tra Usa e Cina. La rassegna Energia

Volano gli stracci tra i soci della maggiore azienda di raffinazione del Paese. L’assetto societario dell’Isab di Priolo potrebbe cambiare. Infatti, secondo il FT ieri sarebbe scoppiata una lite tra l’investitore del fondo Argus e l’azionista Trafigura. La ragione dello scontro sarebbero i risultati dell’azienda, insoddisfacenti per il fondo greco Argus. La disputa si potrebbe risolvere con l’addio di uno dei soci, secondo Il Corriere della Sera. Sembra conclusa la partita del rinnovo del patto parasociale di Aspi. Oggi è l’ultimo giorno per la disdetta degli accordi parasociali prima del rinnovo automatico, un’opzione che fino ad oggi gli azionisti hanno scelto di non percorrere. Il gruppo dell’armatore Gianluigi Aponte vuole mettere le mani sui 43 porti di Ck Hutchison acquisiti da un consorzio guidato da Blackrock, scali fortemente strategici per il mondo dell’energia (e non solo) attualmente al centro di una contesa tra Usa e Cina. La rassegna Energia.

ENERGIA, IN VISTA CAMBIO GOVERNANCE ISAB DI PRIOLO PER LITE AZIONISTI

“Potrebbe cambiare la governance che controlla la Isab di Priolo, la società di raffinazione che con due impianti in provincia di Siracusa è la prima del nostro Paese con quasi un quinto della capacità. (…) nel 2023 è stata venduta alla cipriota Goi Energy, legata al fondo di private equity Argus. Secondo quanto riportato dal Financial Times, ci sono problemi tra l’investitore del fondo Argus, il greco George Economou, e l’azionista Trafigura che aveva sostenuto Goi. Trafigura, in base al contratto di golden power firmato con il governo italiano, ha un contratto di monopolio della fornitura. Il magnate greco non sarebbe soddisfatto dei risultati, sia per il tipo di contratto che ha Trafigura sia perché in generale i margini di raffinazione sono bassi. (…) La lite, in base a quanto risulta al Corriere, potrebbe risolversi in una vendita da parte di uno dei due investitori, possibilmente una cessione in cui un socio vende all’altro”, si legge su Il Corriere della Sera.

ASPI PRONTA AL RINNOVO DEL PATTO PARASOCIALE

“Autostrade per l’Italia va verso il rinnovo del patto in continuità, passaggio che sancisce anche l’inizio di una nuova fase per gruppo, con i soci allineati per affrontare le imminente sfide, a partire dal nuovo Piano economico e finanziario. (…) un nuovo top management ritenuto adeguato per il cambio di passo richiesto alla concessionaria, ovvero – come emerso negli ultimi giorni – il presidente Antonino Turicchi e l’ad Arrigo Giana. Come noto, il patto tra i soci – che attraverso Hra (dove Via Goito è il soggetto di riferimento con il 51%) controlla l’88% di Aspi – scadrà a inizio maggio, quando cadranno tre anni dal closing che a suo tempo sancì il passaggio di consegne tra l’allora Atlantia dei Benetton e la cordata guidata da Cdp. Oggi, tuttavia, per gli azionisti era l’ultimo giorno utile per disdire gli accordi parasociali senza che questi si rinnovassero automaticamente. (…) non dovrebbe esserci alcuna disdetta. I patti, salvo colpi di scena, verranno rinnovati ed estesi, con qualche piccola modifica, di impatto limitato. I temi di dibattito tra i soci, nel primo triennio di “convivenza”, sono stati essenzialmente due: i dividendi e gli investimenti. Sui primi, per la loro natura prettamente finanziaria (seppur con un’ottica di lungo periodo, almeno in teoria), sono più sensibili i fondi; sui secondi Cdp, che sente in modo forte il ruolo di abilitatore del sistema Italia, anche in ottica infrastrutturale”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“Sul fronte cedola, se è vero che nei patti e nello statuto è prevista la distribuzione semestrale di tutta la cassa disponibile e che dal 2022 il payout è stato dell’87%, va anche rilevato che quest’anno quello stesso payout è sceso in maniera sensibile: nei fatti, insomma, l’auspicio di Cdp a dare un colpo di freno alle cedole a vantaggio degli investimenti si è realizzato. Gli stessi investimenti, che rappresentano l’altra faccia della medaglia, sono il punto chiave del nuovo Piano economico e finanziario di Aspi, all’esame del Mit, che ne prevede per circa 36 miliardi.(…) Tutti temi che i soci, con il nuovo patto in rampa di lancio, sembrano pronti ad affrontare compatti”, continua il giornale.

ENERGIA, APONTE PUNTA I 43 PORTI VOLUTI DA USA E CINA

“Il gruppo dell’armatore Gianluigi Aponte punta al controllo dei 43 porti di Ck Hutchison acquisiti da un consorzio guidato da Blackrock. Il gruppo Usa agli inizi di marzo ha annunciato l’accordo per acquisire il 90% di Panama Ports, a cui fanno capo i terminali di Balboa e Cristobal sui lati dell’Atlantico e del Pacifico del Canale di Panama, e dell’80% di Hutchison Ports Group, finito nel mirino dell’armatore italiano, secondo quanto riferisce Bloomberg. (…) Secondo la ricostruzione di Bloomberg, in base a fonti vicine al dossier, Terminal Investment Ltd (TiL) della famiglia Aponte, con sede a Ginevra, sarebbe destinata a essere l’unica proprietaria dei porti una volta completata la vendita, tranne che per i due di Panama che resterebbero a BlackRock. Che, attraverso la sua Global Infrastructure Partners, avrebbe il 51% di Panama Ports, mentre a TiL il residuo 49%”, si legge su La Stampa.

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