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Bianco (ANCI-Conai): “Raccolta differenziata sale al 66,6%, ma il Sud è indietro”. L’anteprima del XIV Rapporto ANCI-CONAI

“La raccolta differenziata dei rifiuti sale al 66,6%, ma servono infrastrutture”, spiega Enzo Bianco (ANCI-Conai), anticipando in anteprima a Energia Oltre i dati del XIV Rapporto ANCI-CONAI, che sarà presentato durante ECOMED – Green Expo del Mediterraneo

La raccolta differenziata proietta l’Italia nell’Olimpo dei Paesi europei più virtuosi nella gestione dei rifiuti. Bene anche il riciclo. Tuttavia, il Sud sconta ancora un gap importante rispetto al Centro-Nord. Bisogna rafforzare le infrastrutture per la raccolta e il trattamento dei rifiuti. È quanto emerge dal XIV Rapporto ANCI-CONAI, che sarà presentato durante ECOMED – Green Expo del Mediterraneo in Sicilia. “Nel 2023 l’Italia ha raggiunto una percentuale complessiva di raccolta differenziata pari al 66,6% (tra le più alte in Europa), con un andamento in crescita rispetto agli anni precedenti”, spiega Enzo Bianco, Coordinatore di ANCI-Conai, anticipando a Energia Oltre i dati del Rapporto, sottolineando che il quadro generale è incoraggiante, ma servono campagne di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione dei cittadini e nuovi sistemi di monitoraggio per garantire la qualità della raccolta.

Quali sono i principali dati che emergono dall’Osservatorio dedicato a enti pubblici sul tema del riciclo e del riuso di ANCI-Conai che presenterete nel corso di ECOMED, Green Expo del Mediterraneo?

“L’Osservatorio rappresenta uno strumento significativo per monitorare l’andamento della raccolta differenziata nei territori. Il Portale Open consente di consultare in dettaglio i dati relativi ai quantitativi di rifiuti urbani raccolti e ai corrispettivi riconosciuti per i conferimenti agli impianti consortili, selezionabili per anno e per area geografica. Secondo quanto riportato nel XIV Rapporto ANCI-CONAI, nel 2023 l’Italia ha raggiunto una percentuale complessiva di raccolta differenziata pari al 66,6% (tra le più alte in Europa), con un andamento in crescita rispetto agli anni precedenti. Un risultato che testimonia la solidità e l’efficienza del sistema consortile e che sarà oggetto di approfondimento anche durante queste giornate di incontro a ECOMED – Green Expo del Mediterraneo in Sicilia. La quantità totale di materiali conferiti ai Consorzi di filiera è stata di poco inferiore a 5,5 milioni di tonnellate. I corrispettivi riconosciuti ai Comuni convenzionati hanno raggiunto i 693 milioni di euro, in crescita rispetto al 2022. La revisione degli Allegati Tecnici porta a un aumento del valore della raccolta differenziata. Questi dati evidenziano l’efficacia e l’impegno del nostro sistema consortile, dimostrando quanto il lavoro coordinato tra enti locali e consorzi possa contribuire in maniera decisiva alla promozione del riciclo e del riuso”.

Il quadro che emerge è positivo nel complesso? Quali sono le realtà più avanti dal punto di vista di riciclo e riuso? Quali sono invece le maggiori criticità e come si potrebbero risolvere?

Il quadro generale è incoraggiante, con performance elevate in molte regioni del Nord e del Centro Italia. Tuttavia, permangono criticità in alcune aree del Sud, dove la raccolta differenziata è meno efficiente. In alcune aree ci sono già significativi miglioramenti. Per affrontare queste sfide, è fondamentale che vengano rafforzare le infrastrutture per la raccolta e il trattamento dei rifiuti. Al contempo, però, non possiamo prescindere dal promuovere campagne di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione dei cittadini e implementare sistemi di monitoraggio per garantire la qualità della raccolta. L’Accordo Quadro ANCI-CONAI prevede proprio misure specifiche per supportare i comuni in difficoltà, favorendo l’adozione di best practices e l’accesso a risorse dedicate.

Quale contributo può dare il Governo?

Il Governo ha e deve avere un ruolo cruciale nel sostenere la transizione verso un’economia circolare. Attraverso politiche fiscali incentivanti, investimenti in infrastrutture e supporto alla ricerca e all’innovazione, può facilitare il raggiungimento degli obiettivi ambientali. Inoltre, la collaborazione con enti locali e consorzi è essenziale per implementare strategie efficaci e coordinate su tutto il territorio nazionale.

A questo ritmo è possibile raggiungere gli obiettivi europei?

Sì, se si mantengono e si rafforzano gli sforzi attuali. L’Italia ha già raggiunto risultati significativi nel riciclo degli imballaggi, e con un impegno continuo da parte di tutti gli attori coinvolti, è realistico pensare di centrare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. È fondamentale continuare a investire in infrastrutture, innovazione e sensibilizzazione per mantenere e migliorare questi risultati.

Si parla molto di “diluire” il Green Deal. Cosa ne pensa?

“Il Green Deal rappresenta una visione ambiziosa e necessaria per affrontare le sfide ambientali globali. Diluire o rallentare questa strategia sarebbe un passo indietro. Al contrario, è importante accelerare la transizione ecologica, garantendo al contempo equità sociale e sostenibilità economica. Il sistema ANCI-CONAI dimostra che è possibile coniugare sviluppo economico e tutela ambientale attraverso una gestione efficiente e responsabile dei rifiuti”.

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