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Italia rinnovabili

Rinnovabili, ecco la situazione impianti nelle regioni d’Italia

Dai dati emerge che il nostro Paese è indietro rispetto agli obiettivi al 2030. Intanto, lo scorso 15 aprile la Giunta regionale della Lombardia ha approvato un Progetto di Legge per aumentare la produzione e l’autonomia energetica attraverso l’incremento delle fonti rinnovabili

Lo scorso 15 aprile la Giunta regionale della Lombardia ha approvato un Progetto di Legge (PdL) per aumentare la produzione e l’autonomia energetica attraverso l’incremento delle fonti rinnovabili. Il Pdl individua le aree idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici nella regione, e ora andrà in aula per l’approvazione definitiva. Le direttive europee in materia prevedono di aumentare la produzione da fonte rinnovabile, con obiettivi da raggiungere entro il 2030, e in Lombardia per raggiungerli si punterà soprattutto sugli impianti fotovoltaici e agrivoltaici.

LA MAPPATURA DELLA LOMBARDIA PER L’INSTALLAZIONE DELLE RINNOVABILI

La Regione Lombardia, seguendo le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), ha mappato il territorio e ha individuato le zone dove installare gli impianti a fonte rinnovabile: le aree, oltre a permettere di raggiungere gli obiettivi di nuova potenza installata, devono essere tali da minimizzare gli impatti sull’ambiente, sul paesaggio e sul suolo agricolo.

La mappatura ha permesso di operare una ripartizione provinciale dell’obiettivo regionale prevedendo una distribuzione equilibrata dell’obiettivo di potenza in suddette aree, tenendo conto di fattori di natura economica, sociale e territoriale.

12 GW DI NUOVI IMPIANTI FER

“Il raggiungimento dell’obiettivo di 12 GW di nuovi impianti FER che abbiamo inserito in legge – ha dichiarato l’assessore lombardo agli Enti locali e alle Risorse energetiche, Massimo Sertori   – mira ad incrementare l’autonomia di produzione in modo sostenibile garantendo sicurezza e competitività, favorendo la stabilità del prezzo zonale dell’energia”.

Fin qui la Lombardia. Ma, nelle altre regioni, come sta procedendo l’installazione di nuovi impianti a fonte rinnovabile?

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GLI IMPIANTI RINNOVABILI NELLE REGIONI ITALIANE

Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, con questo ritmo l’Italia non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di 80.001 MW prodotti da fonti rinnovabili entro 6 anni. Inoltre va ricordato che diverse Regioni, come Sardegna e Toscana, stanno bloccando la creazione di nuove aree idonee. Nonostante i problemi e le criticità, le fonti rinnovabili in Italia continuano a crescere, ma ancora troppo lentamente rispetto agli obiettivi 2030.

Secondo il report di Legambiente “Scacco matto alle rinnovabili 2025” (in cui è contenuto l’Osservatorio Aree Idonee e Regioni), lo scorso anno l’Italia ha prodotto 7.477,8 MW di energie rinnovabili, un dato in linea con quanto richiesto dal decreto nazionale. Quest’ultimo chiede di realizzare, tra il 2021 e il 2024, almeno 16.109 MW, portando ad un surplus di potenza pari a 1.608 MW.

Per gli obiettivi da qui ai prossimi 6 anni, però, non basta. A fine 2024 le tecnologie pulite hanno raggiunto una potenza complessiva di 74.303 MW, in aumento rispetto ai 66.824,9 MW del 2023. Si tratta di oltre 1,8 milioni di impianti rinnovabili, che lo scorso anno hanno coperto il 41,1% del fabbisogno energetico nazionale.

L’ANDAMENTO DELLE REGIONI RISPETTO AGLI OBIETTIVI DEL DECRETO AREE IDONEE

A livello regionale, sono 8 su 20 le Regioni che risultano in linea e che hanno superato gli obiettivi stabiliti al 2024 dal Decreto Aree Idonee. Tra queste quelle che fanno registrare le migliori performance, considerando le installazioni avvenute tra il 2021 e il 2024 troviamo la Regione Lazio, con 963 MW in più di quanto stabilito dal Decreto Aree Idonee al 2024, seguito da Lombardia e Veneto rispettivamente con +546 MW e +316 MW.

Invece, tra le 12 Regioni indietro rispetto gli obiettivi troviamo, in ordine di distanza da colmare, la Regione Puglia con meno 316 MW, seguita dalla Sardegna con meno 186 MW e dalla Calabria con meno 163 MW. Distanze, comunque, assolutamente colmabili con uno o pochi impianti a fonti rinnovabili.

Valle d’Aosta, Molise, Calabria, Sardegna e Umbria sono le peggiori regioni in classifica, che rischiano di registrare i maggiori ritardi (tra i 20 e i 45 anni ) rispetto all’obiettivo del Decreto Aree Idonee, che per ogni regione è diverso a seconda del potenziale realizzabile. Solo il Lazio, se proseguirà con il ritmo attuale, raggiungerà l’obiettivo al 2030.

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