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Pichetto: su aree idonee stiamo lavorando, è il momento di fare il punto sulle materie concorrenti

Pichetto: Rete italiana più al sicuro sui blackout. Nucleare? A giorni il parere della Conferenza Unifica. Abbiamo messo in sicurezza il PNRR, garantendo alle misure del MASE gli aggiustamenti tecnici necessari 

La motivazione per cui il Tar del Lazio ha bocciato una parte del decreto aree idonee riguarda “un eccesso di libertà per le Regioni rispetto ai modelli ordinari, un ribaltamento”. Per questo occorre “intervenire per chiarire che quello che è stabilito dalla legge non è derogabile, regolamentare meglio rispetto alle distanze e tutto questo con una serie di passaggi che devono essere riadeguati. Dobbiamo farlo entro 60 giorni ma stiamo lavorando e faremo un confronto rapido con le Regioni in attesa anche di quelle che saranno le decisioni della Corte Costituzionale perché nel frattempo sono diversi i provvedimenti assunti dal Tar sia sul decreto interministeriale sia per quanto riguarda alcune leggi regionali, c’è una situazione un po’ convulsa ma c’è l’impegno a trovare una soluzione in tempi rapidi”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin intervistato nel corso del Forum P.a

“ARRIVATO IL MOMENTO DI FARE IL PUNTO SULLE MATERIE CONCORRENTI”

Sul fronte delle energia rinnovabili e sul fronte ambientale “è un momento in cui il ribaltamento delle norme europee è notevole, dall’altra parte emerge quella che è la struttura costituzionale che ha mantenuto molte materie concorrenti e questo determina un ribaltamento rispetto alla costituzionalità: c’è un numero notevole di norme che vengono impugnate, forse è il momento di fare il punto per un riordino rispetto al referendum del 2001, si tratta di adeguare rispetto a quello che è successo negli ultimi 20 anni e all’esperienza”, ha proseguito Pichetto.

CAUSE BLACKOUT IN SPAGNA E PORTOGALLO ANCORA NON CHIARE. IN ITALIA SIAMO PIU’ ATTREZZATI

Sul blackout in Spagna e Portogallo “non abbiamo ancora un report tecnico da parte dell’Autorità spagnola ma tutti gli indicatori e gli analisti ci dicono che c’è stata un’esplosione di frequenza e il meccanismo elettrico con le varie interconnessioni è tale che dividendo il sistema europeo per zone legato ai modelli software qualora ci sia un eccesso di immissione di energia o una riduzione eccessiva scattano dei sistemi di blocco – ha chiarito il ministro -. I rilevatori nazionali italiani e francesi avevano rilevato già quel lunedì verso mezzogiorno delle oscillazioni anomale per poi arrivare all’oscillazione più forte che ha generato a catena il blackout. Fortunatamente la Francia ha bloccato il blackout isolando immediatamente i Pirenei e l’Italia non è stata investita. Anzi noi siamo intervenuti con Terna in ausilio ai francesi per governare la questione”.

Ma a noi può succedere? “Noi abbiamo avuto un blackout abbastanza rilevante 22 anni fa e quindi a seguito di quel blackout la rete italiana si è modernizzata e sono state messe una serie di verifiche di controllo rispetto agli automatismi che, uso il condizionale, dovrebbero metterci più al sicuro. La nostra rete, mi dicono i tecnici, è un po’ più attrezzata di quella spagnola e non dovrebbe succedere. Naturalmente è una questione di cautela. In Spagna l’eccesso di immissione di energia potrebbe essere venuto dal fotovoltaico perché la Spagna ha grosse aree fotovoltaiche in Andalusia che ha degli eccessi di produzione il giorno in certi periodi dell’anno con la necessità di regolare la produzione di energia intermittente”, ha evidenziato Pichetto.

A GIORNI CALENDARIZZATO IL PARERE DELLA CONFERENZA UNIFICATA SUL DECRETO NUCLEARE

“Il percorso parlamentare inizierà quando ci sarà il parere della Conferenza Unifica, credo che ci sarà a giorni naturalmente il calendario viene definito con Regioni e Comuni, pertanto è una questione di pareri che non inficia la procedura e poi la libertà del Parlamento di calendarizzarlo con le modalità che ritiene – ha sottolineato il ministro -. Credo che il nucleare sia fondamentale per il futuro del nostro paese. Il fatto che consumiamo 300 mld di KWh e che tutte le previsioni ci dicono che ne consumeremo più del doppio tra 15-20 anni, anche solo per il territorio che abbiamo come possiamo arrivare a queste cifre? Già oggi importiamo energia nucleare dalla Francia e comunque parliamo di nuovo nucleare, noi per forza dobbiamo dare qualcosa di continuità e può venire solamente dal nucleare se vogliamo abbandonare il termoelettrico, abbiamo l’idroelettrico ma non può esplodere, le dighe sono quelle che sono possiamo aggiungere qualcosa ma oltre non possiamo andare”.

Infine il Green Deal “che è prima di tutto un obiettivo di decarbonizzazione, è chiaro che va adattato a un contesto realistico. Cinque anni fa l’Ue con Timmermans aveva detto al 2035 solo veicoli elettrici, oggi sono salito su vetture a idrogeno: la tecnologia ci porta ad avere altri strumenti. Emerge un errore rispetto all’impostazione di cinque anni fa: l’obiettivo è l’emissione non lo strumento. Inoltre bisogna dare una mano a rinnovare il parco automezzi con quasi 600 milioni per stimolare il ricambio con veicoli a basse emissioni”, ha concluso Pichetto.

PNRR, MESSO IN SICUREZZA IL PIANO

In una nota il ministro ha invece parlato delle modifiche al Pnrr decise in questi giorni dal Governo: “Abbiamo messo in sicurezza il PNRR, garantendo alle misure del MASE gli aggiustamenti tecnici necessari per cogliere appieno tutte le opportunità del Piano. In particolare, abbiamo rafforzato la misura sul biometano, recuperando risorse inizialmente destinate a progetti nei settori hard-to-abate, resi di difficile realizzazione dai vincoli e dalle tempistiche stringenti del PNRR. Con la stessa logica di efficienza e realismo, abbiamo riallocato parte dei fondi destinati alle infrastrutture di ricarica elettrica, a seguito della verifica di una domanda inferiore alle previsioni. Per quanto riguarda le Comunità Energetiche Rinnovabili, siamo riusciti a superare alcuni vincoli, in particolare quelli legati alle dimensioni dei Comuni coinvolti, che rischiavano di rallentare una misura su cui il Ministero crede fortemente e intende continuare a investire. Siamo pronti inoltre a lanciare una nuova campagna di incentivi per l’acquisto di auto elettriche, destinata sia ai privati che alle imprese, con l’obiettivo di accelerare la mobilità sostenibile e accompagnare il processo di decarbonizzazione. Finora abbiamo centrato tutti gli obiettivi previsti dal cronoprogramma, grazie anche all’accortezza politica e amministrativa con cui siamo intervenuti, in modo puntuale e strategico, nelle finestre di revisione tecnica del Piano”.

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