Presentato oggi il primo magnete per il progetto DTT – Divertor Tokamak Test, la macchina sperimentale 100% italiana in costruzione presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati per il nucleare da fusione
Ricerca e industria italiana insieme per produrre energia pulita, sicura e illimitata con la fusione nucleare. Il primo magnete per il progetto DTT – Divertor Tokamak Test, la macchina sperimentale 100% italiana in costruzione presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati (Roma), è stato presentato oggi nello stabilimento di ASG Superconductors della Spezia, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
L’IMPIANTO
Con oltre 6 metri di altezza e 16 tonnellate di peso, il magnete superconduttore rappresenta il vero e proprio ‘cuore’ tecnologico del progetto DTT: al suo interno tecnologie costruttive all’avanguardia e materiali innovativi assicureranno il contenimento di 33 metri cubi di plasma a una temperatura di oltre 100 milioni di gradi.
DTT rappresenta un’iniziativa di frontiera, tutta italiana, finalizzata alla produzione di energia pulita, sicura e su larga scala, attraverso lo stesso principio fisico che alimenta il Sole e le stelle: la fusione nucleare. Il progetto si configura come elemento di raccordo tra i grandi programmi internazionali ITER e DEMO, quest’ultimo destinato, dopo il 2050, a immettere in rete energia elettrica da fusione. La realizzazione di DTT è attesa con grande interesse dalla comunità scientifica e tecnologica, in quanto potrà fornire risposte cruciali ad alcune delle principali sfide ancora aperte nel percorso verso la produzione di energia da fusione, come ad esempio la gestione dei flussi di potenza estremamente elevati generati dal plasma.
Il magnete presentato oggi è il primo di 18 magneti che verranno realizzati da ASG Superconductors – azienda della famiglia Malacalza – specializzata in tecnologia superconduttiva per energia e medicale, con sede e stabilimenti in Liguria.
OLTRE ENEA PARTECIPANO ANCHE ENI E NUMEROSE UNIVERSITÀ E ISTITUZIONI DI RICERCA ITALIANE
Il progetto DTT è promosso da un consorzio che vede la partecipazione di ENEA, Eni e numerose università e istituzioni di ricerca italiane. L’iniziativa prevede un investimento complessivo superiore ai 600 milioni di euro e si stima possa generare un impatto economico e occupazionale pari a circa 2 miliardi di euro. Il progetto darà inoltre vita a uno dei centri scientifico-tecnologici più avanzati a livello mondiale, concepito come un hub internazionale aperto alla collaborazione di ricercatori e scienziati provenienti da tutto il mondo.
PICHETTO: UN ULTERIORE E IMPORTANTE TASSELLO VERSO LA FUSIONE
“È un vero piacere – ha dichiarato Pichetto Fratin – essere qui oggi per celebrare insieme la realizzazione del primo magnete superconduttivo per il progetto DTT. Questo rappresenta un ulteriore e importante tassello verso la fusione, da molti considerata la più importante sfida tecnologica del nostro secolo. Il fatto che questo traguardo veda coinvolte industrie italiane ci rende assolutamente orgogliosi. Ancora una volta infatti possiamo dimostrare al mondo che siamo in grado di sfruttare appieno le potenzialità della collaborazione tra ricerca e industria, in modo virtuoso”.
“L’INDUSTRIA ITALIANA CONTINUA AD ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL SETTORE NUCLEARE GLOBALE”
“L’industria italiana – ha evidenziato il ministro – continua ad essere un punto di riferimento per il settore nucleare globale. Il progetto DTT, di matrice 100% italiana e attualmente in costruzione presso il Centro ENEA di Frascati, porterà alla realizzazione di un impianto molto complesso che – tra le numerose attività – studierà anche alcune soluzioni alternative a quelle adottate in ITER. Per questo è stato identificato dalla comunità scientifica europea come “facility di riferimento” per fornire soluzioni tecnologiche necessarie allo sviluppo dei futuri reattori a fusione”.
“Ciò implica – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente – che nei prossimi anni gli occhi di tutti i Paesi e le società interessate allo sviluppo dell’energia da fusione saranno rivolti verso l’Italia, verso iniziative come quella di DTT”.
“ITALIA FORNISCE GIÀ OGGI, CIRCA IL 10% DEGLI INGEGNERI NUCLEARI EUROPEI”
“Sia nel campo della fusione che quello della fissione – ha ricordato Pichetto Fratin – l’Italia ha mantenuto per 40 anni una rete industriale robusta, una importantissima catena di approvvigionamento per impianti europei e internazionali, un sistema di ricerca avanzato e istituzioni accademiche di eccellenza, che forniscono competenze qualificate a livello internazionale – ad esempio in grado di formare, già oggi, circa il 10% degli ingegneri nucleari europei. Appare evidente dunque che, come Italia, abbiamo tutte le carte in regola per continuare a fornire un contributo proattivo allo sviluppo della fusione in ambito internazionale.
IL MINISTRO: IL GOVERNO CREDE NEL NUCLEARE
Il Governo “crede molto” nel nucleare “al punto che ha predisposto un disegno di legge che presto andrà in Parlamento per fare il giro dei pareri necessari per l’avvio della procedura parlamentare”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine della presentazione del primo magnete per il progetto DTT nello stabilimento di ASG Superconductors della Spezia.
AUSPICO ENTRO FINE ANNO CHE DDL NUCLEARE DIVENTI LEGGE
“Naturalmente confido che entro la fine di quest’anno il disegno di legge diventi legge dello Stato” assieme “a tutte le parti di regolamentazione necessarie. Noi vogliamo accompagnare ma anche accelerare, non solo la scelta di andare verso il nucleare di fissione e poi da fusione ma anche la previsione di avere un ente di controllo, di avere le procedure di permitting, di avere una parte di studio e formazione sia quella molto alta che va accompagnata, sia la formazione vera e propria della parte manuale e più tecnica. Questo per far si che nel momento in cui ci sarà la prima disponibilità dei piccoli reattori da fissione di terza generazione avanzata per poi arrivare alla quarta generazione quelli con il raffreddamento a piombo” cominceremo “ad affiancare nella produzione di energia nel nostro paese anche energia da fonte nucleare e poi appena dopo l’eldorado della fusione”.
PRIMI REATTORI SARANNO SULLE NAVI MERCANTILI, ITALIA IN PRIMA LINEA CON FINCANTIERI
Per quanto riguarda possibili reattori in Liguria “è molto prematuro fare questo tipo di valutazione i primi reattori in Liguria li vedo con le navi mercantili: una delle azioni che stanno andando avanti a livello mondiale, e in Italia con Fincantieri, è quello di dotare le navi mercantili con piccoli reattori da 20-30 MW. Probabilmente saranno i primi ad arrivare in Liguria. Poi la collocazione degli altri reattori ordinari di 200-300 MW potrà avvenire dove ci sono aree industriali. Si tratta di avere un percorso che prima di tutto dia il massimo della sicurezza e della certezza e naturalmente la competitività a livello economico della produzione di energia”, ha concluso il ministro.
GRADITI: ORGOGLIOSI DI CONTRIBUIRE A IMPORTANTE PASSO IN AVANTI NELLA ROADMAP PER LA REALIZZAZIONE DELLA FACILITY DTT E IN GENERALE PER L’ENERGIA DA FUSIONE.
Giorgio Graditi, direttore generale ENEA ha evidenziato: “Siamo particolarmente orgogliosi di contribuire, con le nostre competenze e infrastrutture, a questo risultato che rappresenta un importante passo in avanti nella roadmap per la realizzazione della facility DTT e in generale per l’energia da fusione. Nel panorama della ricerca scientifica e tecnologica del settore della fusione nucleare, ENEA riveste un ruolo di primaria importanza e contribuisce in modo significativo, nei suoi centri di eccellenza di Frascati e Brasimone (Bologna), allo sviluppo di tecnologie innovative e di frontiera, agli studi sulla sicurezza degli impianti e sul loro impatto ambientale. Oggi possiamo rendere disponibili infrastrutture di calcolo avanzato così come progettare componenti ad alta complessità tecnologica, come cavi e magneti superconduttori”, ha aggiunto Graditi. “Queste attività sono realizzate nell’ambito di Eurofusion, il Consorzio europeo per la fusione che riunisce i Paesi UE, oltre a Svizzera e Ucraina; in questo ambito svolgiamo il ruolo di program manager nazionale, coordinando le attività di 22 partner tra università, industrie ed enti di ricerca italiani”, ha concluso.
ROMANELLI: IL MAGNETE CHE PRESENTIAMO OGGI È UN CONCENTRATO DI INNOVAZIONE, PRECISIONE INGEGNERISTICA E KNOW HOW
Francesco Romanelli, presidente DTT ha dichiarato: “La realizzazione del primo magnete toroidale del progetto DTT segna una tappa fondamentale non solo per la nostra macchina sperimentale ma per l’intera filiera della fusione in Italia. È la dimostrazione concreta che ricerca pubblica e industria privata, quando lavorano in sinergia, possono affrontare con successo sfide scientifiche e tecnologiche di portata globale. Il magnete che presentiamo oggi è il frutto di un lavoro straordinario: un concentrato di innovazione, precisione ingegneristica e know how che pone il nostro Paese tra i protagonisti della fusione nucleare come fonte di energia pulita e sostenibile. DTT è nato per accelerare la transizione energetica, formare nuove generazioni di ricercatori e tecnologi e contribuire in modo determinante alla costruzione dei reattori del futuro, in grado di produrre energia non solo pulita ma di fatto inesauribile. Oggi questo ulteriore risultato concreto, ci consente di guardare avanti con ancora più fiducia e determinazione”.