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L’Ue autorizza nuovi fondi PNRR all’Italia per il biometano

Bruxelles ha accettato la proposta di revisione dell’Italia, che chiedeva “la riallocazione di 640 milioni di euro dalla misura originariamente dedicata all’idrogeno nei settori industriali hard-to-abate verso l’Investimento Sviluppo Biometano”

Nuovi fondi per il biometano in Italia. La Commissione europea ha autorizzato infatti la revisione tecnica con cui l’Italia aveva proposto di modificare 67 misure del PNRR e, tra di esse, vi è anche la linea di investimento per la produzione di biometano da scarti agricoli e rifiuti organici.

La modifica chiedeva di spostare a dicembre 2025 la scadenza (che era già spostata dal 2023 al giugno 2025) dell’obiettivo intermedio per la produzione di 0,6 miliardi di metri cubi e di aumentare il costo totale dell’investimento di 640 milioni, “al fine di garantire il superamento del target finale previsto, con il quinto avviso, al 30 giugno 2026”.

L’OK DELLA COMMISSIONE UE ALLA LINEA DI INVESTIMENTO SUL BIOMETANO

Se per il target intermedio, anziché uno slittamento, la Commissione europea ha deciso per un rinvio definitivo dell’obiettivo al 30 giugno 2026, per quanto riguarda le risorse, Bruxelles ha accettato la proposta di revisione dell’Italia, che chiedeva “la riallocazione di 640 milioni di euro dalla misura originariamente dedicata all’idrogeno nei settori industriali hard-to-abate verso l’Investimento Sviluppo Biometano”.

Nel testo italiano si legge che si tratta di “una scelta pragmatica, che consentirà di accelerare la produzione di biometano”. (…) “Grazie a questo investimento aggiuntivo, l’Italia potrà raggiungere entro giugno 2026 una capacità produttiva di biometano di 2,3 miliardi di metri cubi all’anno, centrando pienamente il target previsto”.

COSA PREVEDE L’”INVESTIMENTO SVILUPPO BIOMETANO”

Come si legge sul sito del MASE, l’Investimento Sviluppo Biometano del PNRR si propone di:

– sostenere la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano;

– riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti di biogas agricoli esistenti verso la produzione di biometano per i trasporti, il settore industriale e il riscaldamento. Il biometano prodotto deve essere conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili (direttiva RED II) affinché la misura possa rispettare il principio di “non arrecare un danno significativo” e i pertinenti requisiti di cui all’allegato VI, nota 8, del regolamento (UE) 2021/241;

– sostituire trattori meccanici obsoleti e a bassa efficienza con trattori alimentati esclusivamente a biometano conforme ai criteri stabiliti dalla direttiva RED II e dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione. I produttori di biocarburanti e biometano gassosi e di biocarburanti devono fornire certificati (prove di sostenibilità) rilasciati da valutatori indipendenti, come disposto dalla direttiva RED II. Gli operatori devono acquistare certificati di garanzia di origine commisurati all’uso previsto;

– promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas (siti di lavorazione minima del suolo, sistemi innovativi a basse emissioni per la distribuzione del digestato).

GLI OSTACOLI ALLA PRODUZIONE DI BIOMETANO IN ITALIA

Le richieste di modifica dell’Italia derivano principalmente da due problematiche: l’epidemia di peste suina sviluppatasi in alcune regioni del Nord – che potrebbe rallentare la costruzione degli impianti per il biometano – e l’inflazione.

A finanziare la produzione di biometano saranno 640 milioni di euro provenienti dall’obiettivo legato alla produzione di idrogeno. “A seguito del riscontro della Commissione europea circa l’inammissibilità del settore raffinerie – si legge nel documento approvato dalla cabina di regia italiana -, i progetti ad oggi ammissibili al finanziamento non sono in grado di raggiungere il target finale PNRR”.

L’Italia ha quindi chiesto e ottenuto “la riduzione finanziaria della misura, eliminato il vincolo del target finale, per garantire il soddisfacimento dei fabbisogni maggiori già espressi dall’investimento sul biometano”.

IL RUOLO DEL GSE

Adesso spetterà al GSE comunicare agli idonei senza copertura finanziaria la disponibilità delle risorse necessarie a completare il ciclo di incentivi. Il sito del GSE spiega poi che, “in considerazione dell’attesa formalizzazione dell’incremento delle risorse finanziarie disponibili, con successiva news, il GSE comunicherà la modalità di svolgimento di un’ulteriore procedura competitiva, il cui contingente sarà determinato in base alla capacità produttiva non assegnata nelle precedenti cinque procedure, incrementata della capacità produttiva associata ad eventuali interventi ammessi oggetto di rinuncia”.

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