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Aurelio Regina (Confindustria): “presenteremo in CdM un progetto per il disaccoppiamento in Italia”

Il delegato all’Energia di Confindustria ha dichiarato che “in queste ore stiamo lavorando ad una proposta da presentare alla Presidenza del Consiglio. Un progetto dell’energia per il nostro sistema industriale che è composto di una componente elettricità e una componente gas significativa. Con questo avviamo progressivamente il disaccoppiamento in Italia”

“Il tema è complesso perché la situazione è complessa. Oggi l’industria europea è costretta tra la situazione geopolitica – che sta provocando effetti anche per quanto riguarda la materia energetica, con i costi delle materie prime sono aumentati in misura significativa – e, dall’altra, parte c’è una guerra commerciale che mette tutta l’industria di fronte ad un nuovo modo di pensare e di ragionare la geopolitica internazionale”. Lo ha dichiarato Aurelio Regina, delegato per l’Energia di Confindustria, intervenendo al Sustainable Future Energy Summit 2025 organizzato da Class CNBC.

REGINA: “SERVE UN INTERVENTO STRUTTURALE DI RIFORMA DEL MERCATO ELETTRICO”

“Io credo – ha spiegato Regina – che siamo arrivati un po’ a una svolta. In tutti questi anni l’Italia ha sempre avuto un differenziale di prezzo con gli altri Paesi, perché il modello di costo dell’energia e il mix energetico era diverso dalla Germania, dalla Francia e dalla Spagna. Oggi il differenziale è molto alto: alcuni Paesi hanno fatto i compiti a casa e gli effetti dopo la guerra russo-ucraina si vedono. Il differenziale con la Germania è del 38%, mentre con la Spagna e la Francia è di oltre il 70-80%.

L’unica maniera di intervento serio è strutturale: non si può più andare con misure congiunturali, non ce lo permette né il bilancio dello Stato né quello delle bollette. Non è tempo per chiedere seriamente bonus o interventi di questo tipo. Quello che possiamo fare è guardare a come riformare il mercato elettrico, valorizzare le fonti rinnovabili, spingendo ancora di più e fare in modo che le fonti rinnovabili siano prezzate diversamente, siano rilasciate alle imprese a un prezzo competitivo e stabile nel tempo. Oltre il valore assoluto del prezzo, conta la stabilità: le imprese hanno bisogno di programmare gli investimenti e di sapere i fattori produttivi a che livello sono”.

REGINA: “PRESENTEREMO IN CDM UN PROGETTO DELL’ENERGIA PER IL NOSTRO SISTEMA INDUSTRIALE”

“Oggi la produzione termoelettrica in Italia copre solo il 42% dell’energia prodotta, ma incide per oltre il 70% nella formazione del prezzo, perché è presente in un 70% di ore lavorate. Noi già due anni fa abbiamo proposto una riforma del mercato elettrico alla Commissione europea, che si è ispirata a questo progetto per le sue linee guida e per la strada di valorizzare le fonti rinnovabili in maniera diversa.

In queste ore stiamo lavorando a una proposta di Confindustria che abbiamo finalizzato da presentare alla Presidenza del Consiglio. Un progetto dell’energia per il nostro sistema industriale, che è composto naturalmente di una componente elettricità, una componente gas significativa, e con questo avviamo davvero, progressivamente e a gradi, il disaccoppiamento in Italia. Lo abbiamo già di fatto con l’energy release, che di fatto è una prima forma di disaccoppiamento che aiuta 4.800 aziende in Italia, con un rilascio di energia a 65 euro/MWh, a fronte di investimenti nelle fonti di rinnovabili, quindi coniuga la competitività del prezzo con la sostenibilità ambientale.

Adesso dovremo mettere in campo ulteriori quantitativi, che vengono ad esempio dagli impianti che devono essere repowered, dall’idroelettrico, quindi in futuro con le nuove concessioni, e anche dalle nuove rinnovabili. Tutto questo dovrebbe assicurare un pacchetto di quantitativi necessari ad avere prezzi stabili in futuro per le imprese”.

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