Il lancio del satellite MetOp-SG-A1 segna l’inizio di una nuova era nel monitoraggio climatico. Con il contributo fondamentale dell’industria italiana, il progetto promette dati cruciali per la previsione meteorologica e la lotta al cambiamento climatico
Inizia l’era della sorveglianza climatica satellitare 2.0. Il lancio del primo satellite della serie MetOp Seconda Generazione, avvenuto ieri alle 02:37 CEST dal centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana francese, a bordo del razzo Ariane 6 è il primo passo per ottenere dati climatici e ambientali per strategie di contrasto al climate change sempre più efficaci. Un nuovo capitolo del monitoraggio climatico satellitare che vede l’Italia protagonista.
IL SATELLITE CONTRO IL CLIMATE CHANGE
I pannelli sono attivi e MetOp-SG-A1 è pienamente operativo dalle 4:47 di questa notte. Il satellite è accessoriato con strumenti di osservazione all’avanguardia. In particolare, spicca lo spettrometro Copernicus Sentinel-5. Un alleato prezioso per monitorare inquinanti atmosferici, ozono e altri gas che influenzano il clima, fornendo dati preziosi per previsioni meteorologiche più precise e strategie efficaci di contrasto all’inquinamento.
Il nuovo satellite rappresenta il contributo europeo al programma Copernicus, la rete di osservazione della Terra dell’Unione Europea, sviluppato in collaborazione con la Commissione Europea. L’innovativo spettrometro, progettato e costruito da un consorzio guidato da Airbus Defence and Space in Germania, promette di rivoluzionare la capacità di monitorare l’atmosfera terrestre, offrendo strumenti decisivi per la lotta al cambiamento climatico.
IL CONTRIBUTO DELL’ITALIA
La missione è il risultato della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’organizzazione Eumetsat. L’ESA ha curato progettazione e costruzione del satellite, mentre Eumetsat si occuperà delle operazioni in orbita e della distribuzione dei dati alla comunità scientifica e meteorologica. L’Italia ha giocato un ruolo significativo nel progetto MetOp-SG. Le industrie aerospaziali italiane e i centri di ricerca hanno partecipato nelle fasi di ideazione e sviluppo di componenti chiave per i sistemi di controllo e telecomunicazioni del satellite. In prima fila, Leonardo ha guidato un ampio team industriale, che ha sviluppato il nuovo strumento 3MI (Multi-viewing Multi-channel Multi-polarisation Imager), progettato per monitorare aerosol atmosferici e proprietà delle nubi. Una tecnologia che aumenterà le capacità di osservazione atmosferica e contribuirà in modo decisivo al monitoraggio del cambiamento climatico.
ASI CENTRALE
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), membro centrale dell’ESA, ha collaborato alla calibrazione degli strumenti scientifici e all’analisi dei dati, consolidando il know-how nazionale nell’osservazione satellitare e nella ricerca climatica.
“Con condizioni meteorologiche sempre più estreme e imprevedibili, previsioni accurate e tempestive sono più essenziali che mai – ha dichiarato Simonetta Cheli, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA – MetOp-SG e Sentinel-5 forniranno dati cruciali per monitorare il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico in tempo reale”.