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La Toscana striglia Jindal sull’acciaieria di Piombino. Ecco perché

L’acciaieria di Piombino rischiano lo stop. La Regione Toscana diffida Jindal per i ritardi nelle bonifiche ambientali, mentre sullo sfondo pesano i problemi sociali e le accuse a Marco Carrai

L’acciaieria di Piombino rischia lo stop per revoca dell’Autorizzazione integrata ambientale. La Regione Toscana ha emesso una diffida formale nei confronti di Jsw Steel Italy Piombino, la controllata italiana del colosso siderurgico indiano presieduta da Marco Carrai. L’azienda sarebbe in ritardo sulla tabella di marcia nella bonifica ambientale dell’impianto di Piombino, secondo l’amministrazione regionale.

PERCHE’ LA TOSCANA STRIGLIA JINDAL PER LE ACCIAIERIE DI PIOMBINO

La Regione Toscana lancia l’ultimatum a Jindal sull’acciaieria di Piombino. L’azienda sarebbe in ritardo sulla tabella di marcia nella rimozione dei rifiuti industriali nell’area dello stabilimento. Infatti, ad oggi sarebbero stati rimossi solo 5.552 metri cubi di rifiuti nel 2024, a fronte dei 10.800 previsti dal decreto regionale del 12 agosto. Numeri che, se confermati, metterebbero a rischio l’intero piano di smaltimento dei 32mila metri cubi di scorie accumulati. La deadline è aprile 2027.

COSA CHIEDE LA TOSCANA A JINDAL

La Regione chiede un nuovo programma entro 30 giorni e il recupero dei ritardi entro ottobre 2025, pena la possibile revoca dell’Autorizzazione integrata ambientale. In altre parole, l’azienda rischia lo stop dell’unico impianto oggi attivo, il treno rotaie.

La replica dell’azienda non si è fatta attendere. In serata, Jsw ha smentito le accuse: «Al 30 aprile 2025 avevamo già smaltito 12.633 metri cubi, più di quanto richiesto – sostiene la società –. Al 31 luglio il totale supera di 2mila metri cubi i volumi previsti».

LAVORATORI IN ATTESA

Ma la vicenda ambientale si intreccia con altre due mine pronte a esplodere. La prima è sociale. Infatti sono 1.300 i lavoratori in organico, di cui solo 500 effettivi e altri 800 in cassa integrazione a zero ore. Gli operai in cassa integrazione attendono da anni di essere ricollocati nel nuovo impianto di Metinvest Adria, che sarà operativo dal 2029.

LA GRANA POLITICA DI CARRAI

La seconda grana per il gruppo è politica e porta al nome di Marco Carrai. Il manager di Jsw Italia dal 2020 si trova al centro di una polemica che travalica le acciaierie. Infatti, il fedelissimo di Renzi è finito sul banco degli imputati per il suo doppio ruolo di console onorario di Israele e di presidente della Fondazione Meyer, legata all’ospedale pediatrico fiorentino.

«Incompatibile – attacca il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi –. Non si può rappresentare uno Stato accusato di aver ucciso migliaia di bambini e al contempo guidare un ente che tutela la salute dei più piccoli». Accuse da cui Carrai si è difeso liquidando le critiche come «slogan pretestuosi».

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