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Norvegia

Perché il boom di produzione di Oil&Gas della Norvegia può ridurre le bollette

La produzione di petrolio e gas in Norvegia a luglio ha superato le attese del 3,9%, rafforzando il ruolo del Paese come primo fornitore energetico dell’Europa. Per l’Italia questo surplus significa bollette più leggere, maggiore sicurezza energetica e un passo avanti verso l’indipendenza dalla Russia

A luglio la Norvegia ha registrato un incremento  della produzione di petrolio e gas del 3,9% rispetto alle previsioni ufficiali dell’Norwegian Offshore Directorate (NOD). Nonostante un calo annuo complessivo del 2,9%, la produzione ha raggiunto quota 0,672 milioni di metri cubi standard al giorno, pari a 4,23 milioni di barili di petrolio equivalente. Un’ottima notizia per l’Unione Europea e per l’Italia. Ecco perché

PERCHE’ IL BOOM DI PRODUZIONE DI OIL&GAS E’ UNA BUONA NOTIZIA

Il petrolio greggio ha fatto segnare 1,96 milioni di barili al giorno (bpd), un sensibile aumento rispetto ai 1,83 milioni di luglio 2024 e sopra le attese di 1,81 milioni. Un trend che ha interessato anche il gas naturale. Sono stati prodotti 328,3 milioni di metri cubi al giorno, contro i 360,7 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento che può portare benefici all’Unione Europea. Infatti, con la riduzione delle forniture russe, la Norvegia è diventata il principale fornitore di gas per l’Europa nord-occidentale, coprendo fino al 40% delle importazioni. Una maggiore disponibilità di questa fonte può voler dire un importante sconto sui prezzi del gas.

PREZZI GIU

Il surplus produttivo può alleggerire le pressioni sui prezzi del gas. Il benchmark TTF resta elevato, pari a circa 47 €/MWh, anche se non supera i picchi del post-2022. Per l’Italia, che paga bollette energetiche tra le più alte d’Europa, anche uno sconto modesto sui prezzi rappresenterebbe un’importante boccata d’ossigeno. Infatti, il nostro Paese è dipendente al 100% dalle importazioni di metano. L’incremento di produzione da un lato può alleggerire i costi immediati. Dall’altro, invece, può offrire margine di manovra strategico per accelerare il ricorso alle rinnovabili e per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

PIU’ INDIPENDENZA DALLA RUSSIA

L’aumento della produzione di Oil&Gas della Norvegia può anche accelerare l’indipendenza dell’Ue dai combustibili fossili russi. Ad oggi si vedono già i primi progressi. Tra agosto 2022 e gennaio 2025, la domanda di gas (elettricità ed efficienza energetica incluse) è calata del 17%, pari a circa 70 miliardi di m³ all’anno. Inoltre, sono stati potenziati i terminali LNG e i progetti di efficienza energetica al fine di affrontare l’inverno con più sicurezza.

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