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Le auto digitali parlano sempre più cinese e americano, mentre le Big sono in affanno

Tesla e Xiaomi sfruttano aggiornamenti software e ecosistemi connessi per superare i giganti come Volkswagen e Toyota nella transizione digitale delle auto

Le nuove case auto superano gli storici colossi nella corsa ai software. Tesla e Xiaomi stanno guidando con l’intelligenza digitale la rivoluzione digitale. Un trend da non sottovalutare, poiché le supercar di domani saranno veri e propri computer con ruote.

TESLA GUIDA LA RIVOLUZIONE DIGITALE

Leader indiscusso nel software automobilistico, Tesla ha implementato gli aggiornamenti over-the-air sin dal 2012, migliorando prestazioni, autonomia e sicurezza a distanza. Una rivoluzione silenziosa che sta dando i suoi frutti. Infatti, secondo Gene Munster (Loup Ventures), Tesla è avanti di 3–5 anni rispetto ai concorrenti per quanto riguarda le tecnologie di guida assistita, grazie a una cultura aziendale tech-first e la raccolta di dati attraverso il Supercomputer Dojo, che rischia però di chiudere i battenti. L’azienda di Musk pensa come una software company che produce auto. Il primo posto nella Gartner Digital Automaker Index conferma il suo dominio digitale.

XIAOMI, DAGLI SMARTPHONE ALLE AUTO

In soli tre anni Xiaomi ha trasformato l’esperienza consumer di smartphone e piccoli device in un’auto vincente: la SU7. Il primo veicolo del produttore asiatico, lanciato a marzo 2024, ha collezionato circa 90.000 ordini in 24 ore, il lancio più veloce nella storia delle auto. Il suo debutto ha provocato un terremoto nel mercato cinese, grazie anche alla creazione di un ecosistema interconnesso con smartphone e altri gadget.

La SU7 offre fino a 800 km di autonomia (0–100 km/h in 2,8 s) e opera all’interno di un ecosistema ben noto che attrae sempre più clienti. Infatti, nel 2025 si prevede che le consegne raggiungano le 350.000 unità.

GLI STORICI COLOSSI DELL’AUTO SONO IN AFFANNO

McKinsey segnala che i produttori convenzionali impiegano 40–50 mesi per sviluppare software, mentre Tesla (e simili) lo fanno in 24–30 – con alcuni cinesi addirittura in 18 mesi, secondo McKinsey. La transizione digitale è rallentata dal modello “waterfall”, dalla frammentazione dei sistemi e dalle decine di varianti di veicoli. ; le strutture stesse (salariali, culturali) non attraggono talenti software. Startup e costruttori cinesi dominano, mentre solo poche case automobilistiche tradizionali (Ford, GM, BMW) riescono a restare nelle prime 10 posizioni. Per far fronte a questo gap, si sta diffondendo sempre più la collaborazione con rivali tech in-house, come nel caso di Volkswagen partnering con Rivian per acquisire agilità software.

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