Nei primi sette mesi del 2025, il 45% del GNL importato in Italia proveniva dagli USA, con 62 navi metaniere arrivate nei nostri terminali.
Edison ha siglato un accordo a lungo termine con Shell per l’acquisto di Gas Naturale Liquefatto (GNL) proveniente dagli Stati Uniti, una mossa che apre un secondo canale di approvvigionamento strategico da Washington e rafforza la sicurezza energetica dell’Italia. A partire dal 2028, e per una durata fino a 15 anni, Edison riceverà circa 0,7 milioni di tonnellate all’anno di GNL, consolidando il ruolo degli USA come primo fornitore per il nostro Paese.
L’annuncio, dato oggi da Edison, si inserisce in un contesto di profonda trasformazione dei flussi energetici globali e di una vera e propria “offensiva” commerciale statunitense in Europa, come evidenziato dai recenti dati di Snam e dalle cronache.
UNA STRATEGIA PER LA SICUREZZA E LA COMPETITIVITÀ
“L’apertura di questo secondo canale dagli Stati Uniti è un altro tassello della nostra strategia industriale, finalizzata a incrementare la sicurezza di approvvizionamento del Paese e a rafforzare nel lungo termine la competitività e flessibilità del nostro portafoglio”, ha dichiarato Fabio Dubini, Executive Vice President Gas&Power Portfolio Management&Optimisation di Edison. “Il nostro obiettivo è continuare a diversificare, inaugurando nuove rotte, e mantenere una quota sul mercato italiano di almeno il 20% al 2030”.
Con questo contratto, Edison acquisterà il gas su base FOB (Free on Board), gestendo direttamente con la propria flotta di navi metaniere il ritiro, il trasporto e lo scarico del GNL.
GLI USA PRIMI FORNITORI DI GNL IN ITALIA: UN SORPASSO STORICO
L’accordo Edison-Shell cementa una tendenza ormai consolidata: gli Stati Uniti sono diventati il primo fornitore di GNL dell’Italia, superando partner storici come Qatar e Algeria. Secondo i dati Snam, nei primi sette mesi del 2025, il 45% del GNL importato in Italia proveniva dagli USA, con 62 navi metaniere arrivate nei nostri terminali.
Questo boom è sostenuto da una domanda di gas in crescita (+5% in Italia, contro il +3% medio europeo), spinta dal settore civile e dalla produzione termoelettrica. Per far fronte a questa richiesta, l’Italia ha aumentato le importazioni di GNL del 41% rispetto al 2024.
L’OFFENSIVA USA: NON SOLO FORNITURE, MA INVESTIMENTI
L’accordo si inserisce in una più ampia strategia statunitense per conquistare il mercato energetico europeo. A Gastech, la delegazione USA, guidata dai segretari all’Interno e all’Energia, Doug Burgum e Chris Wright, ha intessuto una fitta rete di incontri con i vertici delle maggiori società energetiche europee per promuovere non solo le forniture, ma anche investimenti congiunti in infrastrutture.
Come riporta il Sole 24 Ore, la Major americana Chevron ha già svelato il suo interesse a investire in rigassificatori in Europa. Il CEO di Snam, Agostino Scornajenchi, pur negando approcci da parte di Chevron e respingendo l’ipotesi di cessioni di quote di asset strategici italiani, si è detto aperto a valutare opportunità di investimento all’estero. Anche Eni, che a luglio ha firmato il suo primo contratto pluriennale per il GNL USA, si è detta interessata a nuovi sviluppi.
ITALIA HUB DEL GAS: SI INVERTE IL FLUSSO E CRESCE L’EXPORT
La trasformazione dei flussi energetici ha portato a un risultato sorprendente: l’Italia non è solo un grande importatore, ma sta diventando anche un esportatore di gas. A Tarvisio, dove un tempo entrava il gas russo, ora i flussi sono invertiti e il gas esce verso il Nord Europa. Grazie agli interventi di Snam, la capacità di export da questo punto è già passata da 6 a 9 miliardi di metri cubi all’anno, con l’obiettivo di raggiungere i 14,5 miliardi.
Oggi, circa il 50% del gas approvvigionato in Italia entra dal sud, attraverso i gasdotti che ci collegano ad Algeria e Azerbaigian. L’accordo di Edison con Shell rafforza ulteriormente questa diversificazione, consolidando il ruolo del GNL come pilastro della sicurezza energetica nazionale, in attesa che la transizione verso le rinnovabili si completi.