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Auto: ricariche domestiche senza agevolazione fiscale

“La risposta a interpello 237/2025 sulle ricariche elettriche e la 233/2025 del 9 settembre sugli optional, entrambe relative alle auto aziendali concesse ai dipendenti in uso promiscuo, forniscono un’interpretazione di chiusura da parte dell’Agenzia circa il fatto che gli importi corrisposti dal dipendente possano abbattere la base imponibile del fringe benefit. La risposta 237 è emblematica di un trend a cui si sta assistendo sempre di più. Ovvero, posto che dal 1° gennaio 2025, data di fatto poi prorogata al 1° luglio 2025, per il calcolo del fringe benefit a carico del dipendente si considera il 50% della tabella Aci, percentuale che viene ridotta al 10% per le auto esclusivamente elettriche e al 20% per le ibride plug-in, tutte le aziende si stanno muovendo per portare il parco macchine verso i nuovi canoni di sostenibilità, che sono anche incentivati fiscalmente con queste tariffe assai più contenute.  La società istante attualmente prevede che il carburante è ricompreso nel fringe benefit. Come spesso accade è fissato un limite al chilometraggio, di modo che la parte eccedente a un certo importo si configura come utilizzo privato. E su quella scatterà l’addebito a carico del dipendente. La società chiede la conferma che la card per le ricariche elettriche rientri nel forfait del fringe benefit determinato come da tabella Aci. Ciò in quanto deve esserci una totale equiparazione fra le differenti fattispecie (…)” Scrive Il sole 24 Ore (Energia Oltre – vnt)

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